Consiglio di giorno o di sera? Ritorni l'enoteca e 'no triv' Società
“Cavalie’,” esclama la nostra lavascale (che quando è molto irritata... mette la lingua in pulito) “io trasalisco...trasaleo, insomma càschio (casco, Gelsomi’!) dalle nuvole: il Comune sta tanto ai piedi di Pilato da non potere pagare lo straordinario ai dipendenti comunali tenuti ad assicurare la loro presenza nei lavori delle sedute consiliari serali !...
I capogruppo di minoranza non appena hanno saputo che il Presidente Izzo aveva convocato il consiglio comunale nelle ore pomeridiane si sono arrabbiati ed hanno promesso di non partecipare alle conferenze di servizio. “Diciamoci la verità” hanno detto i protestatari “voi della maggioranza non riunite più il consiglio nelle ore serali perché i vostri consiglieri si presentano magari dopo essersi fatti attendere per ore... dovendo assolvere prima ai loro impegni professionali privati... Ah sì?! E allora si dimettessero per fare posto ad altri che le loro incombenze private le fanno venire dopo di avere ... spretato (espletato, Gelsomi’!) prima i compiti di consigliere...
Perché, forse che ce l’ha ordinato il dottore di mettersi nelle liste elettorali?!...
Insomma, cavalie’, il numero legale regolare viene da tempo a mancare! Occorreva proprio la diffida del Prefetto per avere una seduta “regolare”? Ed ecco allora dare il via alla Tores per riempire (?) le casse comunali, gravando il povero cittadino di una ulteriore tassa, oltre al ritocco all’Imu.
Evviva! Ce l’abbiamo fatta a diventare (insieme a Frosinone) la città più cara d’Italia!...”.
“Gelsomi’, c’è poco da esultare! E’ un momento difficile. Chiudendo gli occhi e otturandoci il naso, dobbiamo saltare il fosso...”.
“Speriamo che il Sindaco Pepe” e Gelsomina lancia l’ennesimo strale “non pensi di risolvere i problemi sul tappeto con la nomina di altri “esperti” assessori esterni”.
“Gelsomi’, non elevare critiche a tutti i costi. I problemi nascono come i funghi, come le mense scolastiche bloccate dall’incendio del complesso che gestisce il servizio... I ragazzi dovranno accontentarsi dei pasti freddi. E mano male che l’anno scolastico volge al termine...”.
“A proposito di scuole” ci interrompe Gelsomina “avete saputo? Un’alunna, uscendo dalla scuola media “Pascoli”, è stata investita da un’auto.”.
“Purtroppo, Gelsomi’, la fatalità è sempre in agguato...”.
“Cavalie’, e voi il mancato presidio del vigile urbano a disciplinare il transito delle auto e dei pedoni me lo chiamate fatalità? La presenza del vigile urbano non viene assicurata in tutta la mattinata. Che dite? I vigili sono scarsi?! E allora il servizio venga disciplinato da un vigilantes... magari da pagare con la questua tra i genitori degli alunni scortati...
Cavalie’, i problemi si assommano ai problemi. Vedi quello dell’enoteca dei vini del Sannio, ovvero la vetrina del prodotto più tipico dell’intero territorio. Sorta nel 1991 in pompa magna, dopo qualche anno, l’enoteca scomparve. Scarse le vendite? Non diremmo proprio. A nugoli i forestieri, acquistavano aglianico e falanghina per farne dono a parenti e conoscenti.
Da qualche anno giace sotto una spessa coltre di polvere il protocollo d’intesa tra Regione e Camera di commercio per la realizzazione di una enoteca regionale.
A cercare di spolverare il dormiente protocollo si è adoperato Ignazio Catauro lanciando rimbrotti a ritta ed a manca. In attesa della improbabile nascita dell’enoteca regionale (anche se il Presidente dell’ente camerale, Masiello, aspetta e spera), si potrebbe quanto meno ripristinare l’enoteca dei vini del Sannio, magari fruendo dei locali a piano terreno della vecchia enoteca, che potrebbero diventare la vetrina dei prodotti enogastronomici sanniti (vini, olio, formaggi, salami, mele annurche...).
E, poi, cavalie’, incalza la nostra lavascale, c’è da difenderci dagli incalzanti progetti estrattivi di fantomatici petroli dalle viscere del territorio sannita. No alle trivellazioni per scongiurare che i nostri ubertosi terreni diventino un orrido concentrato di buche. Già nel passato furono effettuate ricerche con qualche effimero zampillio di carburante. Poi, la vena petrolifera si inaridì. Oggi si tenta di bucherellare il territorio a più non posso. Signori, se proprio volete inquinare, portateci nuove industrie...
Cavalie’, dove andate? Io ho ancora tanti problemi da elencare! Comunque, a prescindere, vorrei evidenziare l’ultima trovata del deputato irpino Giuseppe De Mita che ha presentato al Ministero della Giustizia una interrogazione, a proposito del decreto relativo alla soppressione di vari tribunali. Com’è noto era stato deciso l’accorpamento del tribunale di Ariano Irpino a quello di Benevento. Il Ministero di Grazia e Giustizia aveva convinto il presidente della nostra Provincia a cedere la parte dell’ex caserma Guidoni approntata per la scuola di Magistratura.
Ma il feudo demitiano non intende perdere il tribunale di Ariano e corre ai ripari, limitandosi, per ora, a chiedere una proroga al trasferimento.
Signor De Mita, siete incorreggibile! Non vi basta di avere defraudato il Sannio di Enel, fliale della Banca d’Italia, eccetera? Ora cercate di sottrarci ciò che il Ministero di Grazia e Giustizia ci ha voluto affidare! Sapete che c’è di nuovo? Ripigliatevi il tribunale di Ariano. Nei locali dell’ex caserma Guidoni ci metteremo tutte le immagini dei furti patiti. E brinderemo anche alla “vostra” (?) autostrada...
CLEMENTE CASSESE