Gianpaolo Rosa, un sannita nella creazione dei profili social di successo Società

Giovane e privo di etichette: l’identikit di un creativo parte da queste due caratteristiche che Gianpaolo Rosa, ventottenne sannita, rispetta alla perfezione. La sua ambivalenza tenta di racchiudersi nell’espressione Digital Content Creator con cui identificare quel che è per capire quel che fa. Difatti, la sua carriera come appassionato graphic designer si sposa bene con l’ambiente digital che diventa la tela per le sue opere realizzate con il supporto dell’Intelligenza Artificiale. Gianpaolo, però, non si esaurisce in questo: la monotonia è la peggior nemica di una mente artistica e inventiva! Difatti, nell’accezione iniziale di Digital Content Creator si racchiude anche il suo ruolo di Social Media Manager di alcune celebrity, tra le quali spiccano i nomi di Ibrahimović e Dybala. Anche nel gestire i profili di grandi nomi del calcio, il giovane originario di San Leucio del Sannio sfugge alle modalità organizzative classiche preferendo un contatto diretto con questi. Lungi dalle troppe parole ricercate per definire un ragazzo che, come il settore in cui opera, è in evoluzione costante, Realtà Sannita ha avuto il piacere di rivolgergli alcune domande in prima persona:

Le professioni digitali oggi sono molteplici e complesse da spiegare. Cosa risponderesti se dovesse dire a tua nonna il lavoro che svolgi?

Forse la cosa più facile da fare quando si parla con una generazione pre-digital, è ricordare ad essa che già con i primi mezzi di diffusione di massa, come la televisione, esistevano delle figure, chiamate opinion leader, che avevano il compito di influenzare un segmento di pubblico, garantendo affidabilità, poiché esperti in un dato settore. Ad oggi non sono altro che i famosi “influencer”, che a detta di molti sono nuove entità “maligne”, ma in realtà, con l’evolversi degli strumenti di comunicazione si sono evoluti anche i protagonisti e le modalità. Ora, a questo concetto dovrei aggiungere il mio ruolo, che attraverso la creazione di contenuti strategici, aiuto queste persone ad aumentare la propria visibilità online. Stessa cosa vale per le attività e le aziende. Oggi internet e i social media permettono di avere un palcoscenico immenso e potenzialmente globale con cui interfacciarsi. Una parte del mio lavoro è aiutare in questo processo, per aumentare la notorietà di un marchio, la reputazione e semplicemente le vendite. Poi, il resto delle mie attività, so di non poterle spiegare a mia nonna, e mi limito a questo.

Fighissime le cose che crei. Ma come le crei? Da solo fin dal principio? Spiegale a mia madre che cerca di entrare su Facebook senza aver creato un account.

Anche in questo caso, posso ricollegarmi a qualcosa di già esistente in passato. Così come la pittura su tela, oggi c’è la creazione di contenuti attraverso software digitali. Ma forse la cosa più semplice che potrei spiegare a tua mamma è che utilizzando una videocamera, che sicuramente conoscerà sin dalla giovinezza, io registro dei video che poi vado a trasformare in un contenuto adatto a quelli che sono i social media. Lei conoscerà solo Facebook ma ad oggi le piattaforme sono molteplici ed ognuna ha un suo linguaggio e una sua strategia. Io ho voluto estendere le mie competenze a più settori, alcuni un po’ più complessi da spiegare, come la realtà aumentata, l’intelligenza artificiale, ma banalmente mi occupo di grafica, di montaggio video, e tutto ciò che serve per creare dei contenuti che “funzionino” agli occhi degli utenti.

Hai sempre saputo di voler intraprendere questa strada o hai modellato il tuo sogno con il tempo?

Sicuramente ho avuto una passione precoce nel perseguire il “bello”, non come fatto estetico, ma come necessità della vera arte. Sono sempre stato un curioso in cerca di scoperte. Ho avuto la fortuna di poter inseguire i miei sogni, chiaramente con le dovute difficoltà e sacrifici che la vita ti riserva. Ho iniziato da autodidatta e ho anche continuato durante il percorso, affidandomi al mio gusto che lasciavo prevalere sulla “competenza”. Poi il mio sogno si è modellato e si rimodella ogni volta, e crescendo ho capito anche che ciò che desideravo da adolescente non è ciò che desidero ora.

Il tuo lavoro coniuga creatività e strategia: la prima è innata, la seconda come l’hai appresa?

Non voglio sembrare presuntuoso, ma l’unica qualità che mi sono sempre attribuito è solo quella di riuscire a capire “ciò che piace alla massa”. Quindi fin sa subito usavo le mie intuizioni senza confrontarmi con studi accademici, o “scuole di pensiero”. Alla fine, ho deciso però di intraprendere un percorso universitario in digital marketing con cui ho potuto capire come alcuni principi del marketing tradizionale erano insiti in me, ed è la materia che ho amato e amo di più, mentre, altre cose come l’ambito social media, sono convinto siano impossibili da accademicizzare, ma comprendo la necessità di farlo.

Ci parleresti di due progetti? Quello di maggior successo e quello in cantiere, se c’è.

La ricerca della felicità! Ahah, al momento il mio progetto in cantiere è trovare una serenità che vada oltre l’inseguire la carriera lavorativa. Certo le mie soddisfazioni le ho avute, nonostante non ne abbia mai abbastanza, ma sto cercando di lavorare su questo aspetto che so mi porterebbe solo ad un autodistruzione, quello di “volere sempre di più”. Preferirei riuscire a godermi la vita stando accanto ai miei affetti, sereno, senza nessuna fretta imposta dalla società, facendo ciò che mi piace, e attraverso quello riuscire a trasmettere qualcosa a chi guarda ciò che faccio. Il progetto di maggior successo è difficile da dire, anche perché è sempre un giudizio altrui, tralasciando il lavoro con i “personaggi famosi”, sono sicuramente molto soddisfatto del filtro in realtà aumentata per la metro di Milano fatto 4 anni fa, vari artworks, carichi di significato che hanno fatto il giro del web.. sicuramente dimentico qualcosa, ma per ultima, la Monnalisa moderna, che ha avuto una viralità globale.

Ci descriveresti una giornata tipo da SMM di Dybala e una da creator digitale? Saresti soddisfatto anche se il tuo lavoro non contemplasse nomi di rilievo come Dybala e Ibrahimovic?

Nel rapporto con Paulo e Ibra ho la fortuna di avere prima di tutto un legame, fatto di messaggi e incontri che vanno aldilà del lavoro. Più volte abbiamo fatto partitelle di calcio con Ibra, ci siamo divertiti e abbiamo riso, e quei momenti mi sembravano surreali, ma col tempo mi sono abituato e mi sono ritrovato a vivere esperienze assurde, con nomi, oltre i loro, molto importanti.. Lavorativamente invece, si tratta di creare il contenuto adatto, che funzioni per quella che è la fanbase del singolo giocatore, e dell’amante del calcio in generale. Può venire spontaneo dire che essendo loro famosi, sia facile “fare numeri”. In realtà soprattutto su tiktok non è così, basti vedere le differenze con altri personaggi altrettanto degni di nota. In un anno Dybala e Ibra hanno totalizzato 10milioni di followers e molti video hanno superato i 90milioni di views, questo non è un caso e nemmeno fortuna. Per quanto riguarda la parte da creator digitale, mi sento molto libero di poter esprimere me stesso, e creare contenuti carichi di significato che riescano a toccare chi li guarda. Sicuramente in entrambi i casi (SMM e creator) passo gran parte della giornata a cercare ispirazioni, ad approfondire, studiare e lasciarmi affascinare da ciò che guardo, proprio come quando ero bambino.

Dalle tue parole emerge come la tua passione sia diventata il tuo lavoro. Questa trasformazione ne affievolisce l’entusiasmo o è fedele alla frase “fai il lavoro che ami e non lavorerai mai”?

Questa frase di Confucio è verissima. Però credo che la cosa davvero difficile sia innanzitutto trovare ciò che si ama fare, ed io in questo sono stato fortunato, perché l’unico modo per essere soddisfatti è amare il proprio lavoro, e amandolo lo si fa anche bene. Poi ci sono sicuramente molti alti e bassi, picchi di gioia e momenti no, delusioni, sconfitte ma anche tante soddisfazioni, l’importante è non mollare e continuare sempre a crederci.

Le tue creazioni si basano molto sull’Intelligenza Artificiale, mentre negli ultimi mesi il dibattito riguardo questa si fa sempre più acuto. Tu lavori con l’AI, mentre è pensiero comune che essa possa sottrarre lavoro a professionisti del tuo settore. Ti senti più apocalittico o integrato?

Si, le mie creazioni dell’ultimo anno sono state accompagnate molto anche dall’intelligenza artificiale, di cui ho abbracciato da subito tutti i vantaggi, senza mai vederla come un “nemico”. Capisco perfettamente la paura di tanti colleghi, ma il punto sta proprio nel non vederla come un ostacolo, ma un aiuto, che permette di facilitare ciò che facciamo. Poi sono del parare che il tocco umano, il gusto, la conoscenza, facciano la differenza; quindi, basta saper usare il mezzo nel modo corretto e avvantaggiarsene.

Credi che Milano sia l’unico trampolino di lancio per un lavoro come il tuo nel nostro Paese? Se così fosse, ti chiederei cosa consiglieresti a coloro che hanno un sogno esattamente come te ma non hanno la loro Milano.

Assolutamente no. Io sono partito dalla cameretta del mio paesino in provincia di Benevento: San Leucio del Sannio, non ho mai vissuto il limite geografico perché sin da piccolo internet è stato il mio mezzo di fuga, un mezzo immensamente infinito che mi ha aperto orizzonti e mi ha connesso con il tutto il mondo. Quella del posto è solo una scusa, anzi, noi nati qui siamo solo più affamati e motivati, o almeno è ciò che è successo a me. Quindi il consiglio che posso dare è che non c’è luogo, tempo o situazione che possa frenare una forte motivazione, poi se si ha la possibilità è giustissimo esplorare al di fuori, apprendere, vedere e conoscere, ma questa non deve essere la priorità, con la convinzione che il non poterlo fare, ci limiti a raggiungere i nostri sogni.

Cosa diresti al te di cinque anni fa e come immagini te tra cinque anni?

Bellissima domanda, ho sempre pensato di dover registrare un video in cui rivolgevo delle domande in camera al me stesso del futuro, per poi col tempo rivederlo e girare un video risposta. Sinceramente nonostante i molti intoppi avuti nella vita, non rimpiango nulla delle esperienze che ho fatto, perché tutto ciò che ho scelto, nel bene e nel male mi hanno portato ora, in questo preciso instante, a rispondere a queste domande, ad essere chi sono e come sono… e di cui sono felice. Al me stesso di 5 anni fa non direi nulla, vorrei soltanto incrociare i suoi occhi in uno sguardo di complicità, in cui capirci all’istante, perché so che nulla gli ha mai spento la fiamma che aveva dentro, sentivo che ciò che doveva arrivare sarebbe arrivato; quindi, anche un incoraggiamento sarebbe stato inutile perché di motivazione ne avevo fin troppa. La seconda parte della domanda è difficile, pensando a quanto sia cambiata la mia vita negli ultimi cinque anni, non riesco proprio ad immaginare cosa potrebbe succedere nei prossimi cinque, starò a vedere.

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Gianpaolo è sempre sul punto di decollo per non sentire mai il freno e la noia dell’atterraggio e la Redazione di Realtà Sannita gli augura un volo sempre ad alta quota. L’auspicio è che le sue parole possano infingere speranza in tutte quelle menti aperte che nel territorio sannita si sentono strette, nella convinzione che la nostra terra è un’opportunità di crescita e non uno statico limite.

TERESA PEDICINI