La vita di Padre Pio in un libro di Peppino Romano Società
Peppino Romano, preside, giornalista e autore di numerose pubblicazioni e persona ben nota nella nostra provincia anche per l’innata simpatia che traspare dalla sua personalità. Sempre pronto alla battuta intelligente è originario della Valle Caudina e precisamente Paolisi ma da diversi anni risiede a San Giorgio del Sannio, dove pensate un po’, qualche decennio fa fu eletto anche sindaco lasciando peraltro un ottimo ricordo del suo operato.
Ha scritto per le Edizioni Realtà Sannita nel 2003 un fortunato libro “1943 in Valle Caudina, dai tedeschi agli americani”.
Ha scritto anche altre opere ma a noi qui piace sottolineare il suo amore per la nostra terra del Sud ed in particolare delle nostre contrade e dei paesi. Insomma è un cultore appassionato delle tradizioni della nostra civiltà contadina.
Di fede cattolica, non poteva non restare affascinato dalla figura di San Pio da Pietrelcina.
E così gli ha dedicato un libro che gode della presentazione di Frate Aldo Broccato che in gioventù al Liceo è stato alunno devoto proprio di Giuseppe Romano che, ricordiamolo, era docente di matematica e fisica prima di diventare preside.
In questo libro, edito da Vereya, Giuseppe Romano ripercorre tutta la vita del Santo da quando è nato fino alla santità.
Questo il titolo “Infanzia e giovinezza di San Pio, inquietudini ed estasi, il cammino della santità” (15.00 €).
Il libro non è solo un bel racconto ma è anche molto ben documentato con tante note esplicative a piè di pagina ed una ricchissima bibliografia.
Ed è proprio grazie a tale documentazione curata nei dettagli che possimo dire che solo uno scrittore così profondo e meticoloso come Peppino Romano poteva riuscire a far chiarezza sulle tante controversie su fatti ed episodi della vita del Santo.
Molto simpatica l’idea di Romano di chiudere il libro al VII capitolo riservando per sé il capitolo VIII, ovvero l’ultimo.
Ed è qui che parla di sé non per decantare le sue glorie di preside, scrittore e giornalista ma per ricordare la difficile infanzia vissuta in una famiglia numerosa con un’abitazione di solo due stanze ed il duro lavoro dei campi di suo papà. Ne viene fuori una descrizione della vita di ogni giorno che invita di per se il lettore a riflettere. Soprattutto i giovani.
Bravo Peppino e grazie per questa tua ulteriore opera.
A proposito a quando la prossima?
GIOVANNI FUCCIO