Le mamme non amano giocare con i loro piccoli Società

L’immagine, che ci viene proposta dalla pubblicità, è spesso poco veritiera ed anche in questo caso è così. Mostra, infatti, una mamma che gioca con la propria bambina e “pasticcia” con lei in cucina. Cosa che, nella realtà, non accade quasi mai. Ma neanche la stessa pubblicità osa andare oltre: mostrare cioè una mamma che gioca con il suo bambino. Che dire: fare la piratessa, oppure essere la principessa di una lontana galassia, tirare con una immaginaria pistola colpi contro un feroce bandito. E no, questo proprio no. Nemmeno quei bugiardi della TV osano mai pensare ad una eventualità del genere.

Per amor di Dio! Vogliamo scherzare!? Forse alla donna sembra già troppo quello che ha dato: aver tenuto il pargolo nel pancione con relativi disturbi e spiacevoli modifiche della figura. Poi, come se non bastasse, allattarlo, pulirlo, cambiarlo e portarlo a spasso. E no! Basta! Il gioco proprio no.

Tesoro, stai un po’ con la bambina. Devo preparare da mangiare!”

Amore, il pupo vuole giocare a “guerre stellari”. Ci pensi tu?”

La mamma ha sempre un buon motivo per girare alla larga da un’attività – il gioco, appunto - che pure tutti gli esperti di pediatria e psicologia infantile ritengono fondamentale nella lenta fase di crescita e maturazione della personalità del bambino. “Papà (oppure nonno) giochiamo?” E, per buona sorte, la risposta è quasi sempre “Sì, certo”.

Per non parlare, poi, di quelle attività di montaggio delle attrezzature da gioco, che vengono considerate di esclusiva competenza del “maschio”. E si badi bene che si tratta di compiti, spesso alienanti, per la loro stessa struttura: foglietti di istruzione raramente in italiano, fasi diverse che ci vuole un geometra provetto per organizzarle, pezzi e ricambi che quasi mai si incastrano agevolmente. Chi non ha mai montato una casetta di Barbie senza poi ricorrere quasi sempre da un buon neurologo? Chi cerca di costruire la pista delle automobiline o il percorso di un trenino, senza nominare mentalmente tutti i santi del calendario, è un vero eroe!

E sì, c’è proprio da dirlo: nella divisione dei compiti educativi non tutto è ben bilanciato!

LUIGI PALMIERI

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