No ai funambolismi Società

Se non sarà soppressa, la Provincia di Benevento avrà, dopo le prossime elezioni, appena dieci consiglieri. E' l'effetto di una norma contenuta in una delle manovre estive.

Altre disposizioni sono uscite tra luglio ed agosto, ma tra chi le tiene nascoste e chi fa finta di non conoscerle alla gente non arriva un segnale chiaro. Citerei la soppressione delle Direzioni Didattiche e delle Scuole Medie, per fare Istituti Comprensivi obbligatori con almeno mille alunni. La legge dice: a decorrere dal 1° settembre 2011. Evidentemente in Regione (che è l'ente competente e disporre sul territorio l'attuazione della legge) interpretano a decorrere nel senso di a cominciare, ma piano piano e senza fretta, poco alla volta e senza irritare nessuno. Altra finezza è quella di considerare la norma (per quando si inizierà a vedere come applicarla) riferita solo alle scuole dell'obbligo, mentre per la secondaria la penuria di alunni viene combattuta istituendo nuovi indirizzi dall'incerto futuro.

L'Ente Autonomo Volturno che, come dice il nome, una volta gestiva l'acqua del fiume e le sue problematiche, potendo produrre anche energia elettrica, con Bassolino è diventato il collettore degli autobus urbani che poi distribuisce alle diverse aziende municipali. Non sveliamo alcun mistero. Anche i bus della nostra gloriosa AMTS portano scritto da qualche parte la sigla EAV. Ma il futuro è incerto. La fabbrica che i bus li costruiva (la famosa Fiat di Flumeri, poi Irisbus) ha praticamente chiuso i battenti. Alla linea ferroviaria Benevento-Campobasso circola un treno al giorno. Sulla Ferrovia di Cartone la domenica nessun treno (e pare che da Cancello a Napoli certi convogli non sono più ammessi perché non a norma).

Per andare a Roma ci sono convenienti corse di pullman (Caputo, Izzo oltre al classico Marozzi). Naturalmente c'è ancora chi si lamenta che le Ferrovie non facciano fermare tutti i Frecciargento nella stazione di Benevento (dove peraltro non c'è più biglietteria).

Sono brandelli di una crisi nella crisi. L'incapacità, cioè, di affrontare globalmente le questioni che inevitabilmente nascono quando si cominciano ad assaporare le conseguenze dei agli.

Servirebbe, a mio modesto parere, guadagnare tempo cominciando con l'abbandonare i cortei e le manifestazioni sotto la Prefettura, nonché i rituali dei ricevimenti delle delegazioni e dei comunicati stampa rassicuranti.

Non incoraggia l'avanspettacolo di autorità in corteo a Roma e itineranti nella vuota ex caserma Guidoni opportunamente ristrutturata con il lieto fine di ottimistici scenari consistenti nelle assicurazioni ottenute per una soluzione ottimale della querelle sulla Scuola di Magistratura. Hanno fatto trasparire soddisfazione anche parlamentari che a Roma non poterono andare ma che hanno ritenuto di non restare fuori dal coro della nuova Annunciazione. La Scuola di Magistratura si sdoppierà: a Catanzaro (che l'aveva avuta per prima, ma poi Mastella ministro di Giustizia gliela aveva tolta e la Giustizia Amministrativa gliel'ha ridata) andrà la direzione e a Benevento la scuola vera e propria, cioè le lezioni, i corsi e, quindi, le masse studentali dei giudici del Mezzogiorno (isole comprese).

Voi direte: ma a Catanzaro che dicono?

E' probabile che i Nostri confidano sulla circostanza, certamente non secondaria, che in Calabria sono abituati a moltiplicare. Di Crotone era Pitagora che per facilitare i compiti degli amministratori inventò le tabelline (cosiddetta tavola pitagorica). Ma soprattutto, dopo la rivolta di Reggio, fu presa la salomonica decisione (ma perché Salomone deve essere trattato come un imbecille?) di spezzare in due la Regione. A Reggio lavora il consiglio regionale, a Catanzaro la Giunta. Sicché assessori da Catanzaro vanno e vengono da Reggio e consiglieri lavorano a Reggio ma si recano più volte al giorno negli assessorati a Catanzaro.

Voi ve l'immaginate i magistrati che fanno lezione a Benevento e mettono le firme a Catanzaro? Pranzano nei nostri ristoranti e dormono nei nostri alberghi (questo a noi interessa) e portano le ricevute a Catanzaro? Immaginate quanto potrebbero guadagnare i tassisti e i noleggi da rimessa? Anche su questo penso sia giusto fare a metà con Catanzaro.

Conclusione (si fa per dire). La situazione è grave ma non seria (citazione di prassi). Nessuno può pensare di uscirne con acrobazie e funambolismi. Bisogna che qualcuno decida di invitare attorno ad un tavolo l'élite (ci sarà pure una élite da qualche parte?) di amministratori, professori, imprenditori (direi di lasciar fuori le donne e il Forum dei giovani) per mettere a punto un piano di tagli e di ristrutturazioni. Cominciando, certo, dalle cose che costano troppo e non servono alla gente. Ma guardando anche coraggiosamente in avanti. Il treno da Campobasso a Benevento costa oggi, complessivamente, più del viaggio sulla luna. Forse una ferrovia moderna da Salerno a Termoli servirebbe non solo al porto di Salerno (e di Gioia Tauro) ma anche a Benevento: certo non per i passeggeri, ma - tanto per dare corpo ad uno slogan - forse per contribuire a fare di Benevento una piattaforma logistica.

MARIO PEDICINI

mariopedicini@alice.it