Quella triste violenza sulle donne sempre presente, anzi di più Società
Sarà celebrata il 25 novembre prossimo la Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne istituita dall'ONU nel 1999 per sensibilizzare l'opinione pubblica e i governi su un fenomeno che non registra purtroppo alcuna flessione. Dalle colonne del nostro giornale, ancor prima dell'istituzione di questa ricorrenza non abbiamo mancato di far sentire la nostra voce riportando anche gravi episodi di cronaca e dando risalto alle campagne promosse da svariati organismi primo fra tutti Amnesty International impegnata con la campagna Mai più violenza sulle donne.
E' da sottolineare comunque che nonostante gli impegni di tante associazioni, il fenomeno è più che mai in crescita e la stessa ricorrenza non sembra avere risonanza capillare, ci auguriamo che anche da parte dei media non ci si limiti a ricordarla solo come puro dovere di cronaca. Chissà, forse piace pensare che al fenomeno siano interessati solo alcuni Paesi o determinati nuclei sociali non volendo credere che il problema della violenza sulle donne abbraccia tutti i paesi e tutti gli ambienti sociali. Le cifre parlano chiaro, i diritti delle donne sono ancora disattesi e in certi casi l'uguaglianza con l'altro sesso è ancora ben lontana. Non accenna a diminuire nel mondo l'atteggiamento violento del maschio sotto varie forme sia in famiglia che sul lavoro.
Il Consiglio d'Europa sottolinea ogni anno in occasione della giornata del 25 novembre che le violenze fisiche, sessuali, psicologiche subite dalle donne costituiscono una delle principali cause di mortalità negli Stati membri. L'Italia non ne è esente purtroppo e le statistiche ci dicono che una donna su tre ha subito violenza da parte di un uomo. Il 2012 poi è da ricordare proprio in Italia per i numerosi delitti che hanno riguardato il fenomeno, 101 dall'inizio dell'anno. Mentre scrivo queste mie note, la cronaca televisiva dà conto di un ennesimo uxoricidio consumato nei pressi di Napoli con immediato arresto del colpevole reo confesso. Abbiamo visto in qualche talk show personaggi del mondo dello spettacolo raccontare esperienze traumatizzanti anche per la caratura delle protagoniste. Allora è d'obbligo chiedersi chi è l'uomo violento. Si pensa a persone provenienti da ambienti degradati, fornite di scarsa cultura, ma non è così. Questa constatazione rende più difficile capire il fenomeno, spiegato dagli psicologi come espressione di insicurezza, scarsa fiducia, timore di veder sminuire la propria virilità, paura di essere sopraffatti dall'altro sesso, tutte reminiscenze di una mentalità prevaricatrice.
La data del 25 novembre fu designata quale Giornata Internazionale di questa lotta in ricordo del massacro delle sorelle Mirabal, Patria, Minerva e María Teresa, assassinate durante il regime domenicano di Rafael Leonidas Trujillo lo stesso giorno del 1960 per il loro impegno sociale.
Ricordiamo alle donne che si trovano ad affrontare umiliazioni e prevaricazioni da parte dell'uomo che parlarne può aiutare come sottolinea lo slogan francese di quest'anno”en parler, encore en parler”. Esistono varie associazioni anche a livello locale alle quali si può far ricorso per intraprendere il percorso adeguato alla singola situazione. Ciò allo scopo di prevenire soluzioni drammatiche dei conflitti familiari.
Anche a Benevento si svolgerà una manifestazione alla quale sono invitate tutte le donne e non solo, per confrontarsi e sentire la vicinanza delle altre donne e delle Istituzioni . Exit Strategy vi aspetta dunque al Convitto Nazionale domenica 25 novembre alle ore 17,30 con installazioni, video, mostre, performance per un momento di riflessione comune.
ORNELLA CAPPELLA