Colle Alto non si tocca In primo piano

Il mondo agricolo insorge contro l’ipotesi di una discarica a Colle Alto di Morcone. “Il Sannio non sarà mai l’immondezzaio di Napoli” . Solidarietà dalla Regione Molise e da Campobasso. Il presidente della Provincia Tardone, dura,mente attaccato respinge ogni accusa nel corso di una conferenza stampa

Sono rarissime le occasioni in cui la nostra Città ha visto sfilare, tra le sue vie, così tanta gente e così tanti trattori per lavorare la terra: quella stessa terra che i manifestanti, prevalentemente agricoltori, difendono con forza e determinazione affinché non venga inquinata dai rifiuti di Napoli! Sanniti nel senso vero del termine: vengono tutti dall’alto Sannio, dal confine Campania-Molise.

A guidare il corteo ci sono i gonfaloni della Regione Molise, della Provincia e del Comune di Campobasso e di decine di Comuni ricadenti in quel fazzoletto di territorio. Lungo tutto il corteo - partito da Piazza Santa Maria per arrivare a Piazza IV Novembre, sotto la Rocca dei Rettori - ad essere presi di mira negli slogan dei manifestanti sono stati soprattutto Nardone e Bassolino.

Ogni associazione, organizzazione, comitato o gruppo è preceduto da un proprio striscione: ne riportiamo alcuni. Su quello di apertura si leggeva: “NO alle eco-balle, SI all’acqua pura”; “Non raccontateci eco…balle”; “Difendiamo la nostra salute”; “Se portate diossina, niente latte la mattina”; “Inquinare a monte… per bere a valle?”; “Vogliamo figli sani”; “Il nostro territorio “è” il nostro futuro”; “Salviamo il Parco archeologico di Altilia”; “Nardone, lo vogliamo per iscritto che non fai questo delitto”; “Il Sannio terra fiera, cercate un’altra pattumiera”; “Sannio munnezzaro di Napoli… Grazie!”; “Benevento ultima città d’Italia: a chi dire grazie?”; “Dissociazione molecolare, Marsec… Nardone, a quando il teletrasporto?”; “La nostra lotta sarà duratura, non vogliamo la spazzatura”; “Bassolino e Nardone… la rovina di Morcone”; ed infine uno striscione dei centri sociali con su incisa una frase di una famosa canzone di Battiato: “Povera Patria, schiacciata dagli abusi del potere, di gente infame che non sa cos’è il pudore”.

Dopo il corteo, la manifestazione è continuata con gli interventi dal palco dei rappresentanti istituzionali, di quelli dei comitati, delle organizzazioni professionali e delle associazioni. Un fiume di parole. La richiesta unitaria, gridata ad alta voce, è stata quella di “revocare” la delibera di Giunta provinciale che indica la cava di Colle Alto. Il Vice presidente Grimaldi, presente tra la folla, nega a tutto tondo che ci siano atti ufficiali che prevedano ciò. Chi invece appare molto soddisfatto è sicuramente il consigliere regionale Luca Colasanto, che da tempo si batte per una nuova Regione, appunto il Molisannio:

Questa manifestazione dimostra che i molisani ci accolgono a braccia aperte, perché le nostre problematiche, sono le loro problematiche. A Napoli (ve lo posso garantire perché lo vivo tutti i giorni in Consiglio regionale) Benevento ed il Sannio non-valgono-niente.

Prima ne prendiamo contezza, e meglio sarà per tutti noi”.

Già nel pomeriggio le prime reazioni.

Il Sindaco di Benevento, Fausto Pepe, definisce le cose dette sul palco dai manifestanti “un vile attacco alle Istituzioni sannite”.

Il presidente Nardone convoca una conferenza stampa per ribadire il suo forte impegno alla “risoluzione” del problema rifiuti: “La campagna di criminalizzazione delle Istituzioni, non la commento. La mia solidarietà umana, invece, va a coloro che hanno lavorato per far sì che l’impianto di Casalduni venisse riaperto e la raccolta in città ed in provincia ritornasse alla normalità. Chi viene a fare comizi senza avere informazioni, sbaglia: perché sulla difesa della qualità del nostro Sistema territoriale, non accetto lezioni da nessuno. Lo sanno i nostri sindaci e lo sanno i nostri concittadini.

A tutti dico che se si delegittimano le Istituzioni, e non gli uomini, bene: non restano che i poteri discrezionali ed i poteri criminali. Che, viceversa, vanno assolutamente fronteggiati soprattutto in un momento di emergenza in cui tutti dobbiamo dare un segno di collaborazione e di solidarietà”.