Crisi mensa scolastica, Altrabenevento chiede le dimissioni dell'assessore Ingaldi e l'intervento del prefetto Galeone In primo piano

'Mastella in campagna elettorale aveva assicurato la riqualificazione della mensa scolastica che invece è stata quasi distrutta con conseguenze drammatiche per le famiglie, i lavoratori e gli insegnanti che a causa della riduzione del 'tempo pieno' dovranno subire decurtazioni di orario e trasferimenti. Basta Quadrelle 2001-Ristorò, si dimetta l’assessora Ingaldi e intervenga il prefetto per gestire la crisi'. Così in una nota Alessandra Sandrucci, esponente dell’associazione Altrabenevento.

'Durante l’ultima campagna elettorale - spiega Sandrucci -, Clemente Mastella dal suo profilo facebook, inviò a Gabriele Corona, presidente di Altrabenevento questo messaggio: 'Caro Corona non condivido tante cose ma su questa storia della mensa ha perfettamente ragione e mi creda se va come spero e sarò sindaco della città la mensa sarà la mia prima attenzione….' Questa fu la risposta: 'Mastella, non so come finirà il ballottaggio ma io non andrò a votare (per motivi che in questi giorni spiegherò). Chiunque sarà il sindaco Altrabenevento continuerà a fare 'cittadinanza attiva' per il problema mensa e molte altre questioni'.

Il 28 giugno, appena eletto, Mastella cambiò subito idea fino ad affermare nel corso di una affollata riunione con un gruppo di genitori e dipendenti, che la ristrutturazione del centro di cottura non si poteva fare e la ditta Quadrelle 2001 non poteva essere esclusa dalla gara. Addirittura il neo sindaco alla fine di quella riunione mi affidò un messaggio: 'dica a quello (riferito a Gabriele Corona) che facesse il bravo'.

Altrabenevento e quindi anche il suo presidente, nonostante il messaggio, hanno continuato ad occuparsi della mensa per riqualificarla, invece l’amministrazione comunale ha affidato il servizio di nuovo alla cooperativa Quadrelle 2001, in affari con la Ristorò, per il periodo dal 1 ottobre al 31 gennaio, grazie ad una gara illegittima; il capitolato d’appalto non è stato concordato con i sindacati per la difesa dei posti di lavoro; i contributi e i salari non sono stati interamente pagati e i lavoratori stanno pignorando presso il Comune di Benevento e altri Enti della Campania, le somme dovute alla cooperativa inadempiente. I pasti si sono ridotti a 340 al giorno, di cui 200 per i bambini e 140 per gli insegnanti, ma il Comune dovrà pagarne 600 come da Capitolato, con un danno enorme per l’Ente già dissestato.

I controlli effettuati dal Comune - sottolinea - sono ridicoli perché non è stata verificata la provenienza dei cibi e le condizioni dei depositi, questioni delicate considerate le passate esperienze. Pina Pedà, che per lo scorso anno aveva effettuato, insieme all’apposita commissione di genitori e insegnanti, le verifiche sulla qualità dei pasti con buoni risultati, adesso ha rinunciato all’incarico di consigliere comunale addetta ai controlli della mensa per i contrasti con l’assessora Ingaldi. Già questo dovrebbe bastare per indicare il fallimento del sindaco su questa delicata questione.

Un’amministrazione seria - conclude Sandrucci - adesso dovrebbe sostituire l’assessore ed effettuare una gara secondo legge per riaffidare il servizio ad altra ditta. Mastella invece non lo farà e quindi non rimane che chiedere con una petizione popolare che proporremo ai genitori, l’intervento del Prefetto al quale segnaliamo la delicatezza del servizio da seguire con attenzione, magari prima che diventi una ulteriore emergenza come quella della accoglienza migranti'.

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