Il giornalista Cazzullo agli studenti: 'Tuffatevi nella realtà e coltivate i vostri sogni' In primo piano

'Vi diranno che la vostra è la prima generazione che starà peggio dei vostri padri. Non è vero. Pensate ai tempi difficili delle guerre, del terrorismo, del mondo contrapposto. Ai sacrifici fatti dai nostri nonni per ricostruire città distrutte. Allora l’Italia si è rimboccata le maniche, sapendo che il futuro sarebbe stato migliore. Oggi siamo un paese depresso, di cattivo umore. Ma le risorse e la qualità italiane, dall’arte all’agricoltura, rappresentano ancora una grande opportunità. Quella italiana, insomma, non è una storia di sfighe e di sfortune'.

Con queste parole incoraggianti e lungimiranti si è rivolto ai giovani Aldo Cazzullo, giornalista del 'Corriere della Sera', nel secondo incontro del Festival Filosofico del Sannio, organizzato dall’Associazione 'Stregati da Sophia'. L’illustre scrittore è stato chiamato a trattare il seguente tema: 'Il giornalismo e la crisi della verità'. Il discorso ha preso le mosse dai cambiamenti avvenuti nel mondo dell’informazione, dal declino dei giornali stampati alla crescita smisurata della rete.

Come orientarsi nella tempesta di notizie che ogni giorno ci viene scaricata addosso? Quest’epoca è definita con un termine alla moda, quella della 'post-verità'. Col facile rischio di lasciarsi abbindolare dalle “bufale”, disseminate sul web, e di scambiare la realtà virtuale con quella vera. 'Lo smartphone - ha rilevato Cazzullo - sta facendo a pezzi secoli di civiltà e di cultura, trasformando il sapere in coriandoli, è uno strumento che usiamo in solitudine per il nostro narcisismo.Tutti parlano e quasi nessuno ascolta: come un naufrago che affida il suo biglietto ad una bottiglia, che nessuno raccoglierà e leggerà'.

Possiamo cliccare migliaia di volte 'mi piace', per marcare la nostra presenza, ma gli incontri con persone reali sono un’altra cosa. A volte discutiamo del nulla, dei fidanzati di Belen, del topolino che ha rubato il riso, mentre il mondo sta cambiando radicalmente. Possiamo avere migliaia di amici su facebook, ma quanti di essi lo sono veramente? La grande suggestione di essere al centro del mondo è puramente illusoria. Puoi essere virtualmente anche il più famoso di tutti, ma con un clic tutto può svanire.

'Per questo, internet è effimero - ha sottolineato lo scrittore - la poesia è eterna. Pensiamo a Giuseppe Ungaretti,che pubblicò 'Il porto sepolto' in appena ottanta copie'. La rivoluzione digitale sta uccidendo il giornalismo e sconvolgendo l’industria culturale, perché brucia più lavoro di quello che crea. Il giornalismo si può riprendere solo creando un meccanismo di fiducia. Per molto tempo i giornali sono apparsi come pezzi del potere e del palazzo.

'La verità assoluta non esiste - ha precisato Cazzullo - ma l’onestà intellettuale è un dovere. Quello che conta è parlare con la gente, raccontare i suoi problemi. Un giornalista senza un pubblico, senza lettori, non è nessuno. Per questo ci vuole un giornalismo al servizio dei lettori'. Dopo la 'lectio magistralis', sono arrivate le domande di molti studenti delle scuole superiori di Benevento e del Sannio, partner dell’iniziativa. Tra questi ricordiamo Eleonora Capobianco e Mattia Lumbau del Liceo Scientifico 'Galilei-Vetrone', che hanno chiesto come difendersi dalla post-verità e infondere fiducia nei giovani, e Pasquale Abbatiello del Liceo Classico 'Giannone', che ha proposto una riflessione sulla responsabilità del giornalista nella formazione della coscienza politica.

All’incontro, coordinato da Nico De Vincentiis de 'Il Mattino', hanno portato il saluto il sindaco Mastella e l’organizzatrice della rassegna, Carmela D’Aronzo. Le parole finali hanno preso spunto dal suo ultimo libro 'La donne erediteranno la terra', nel quale Cazzullo punta le speranze per il futuro sul ruolo decisivo e rivoluzionario dell’altra metà del cielo. 'Le donne hanno un enorme potere - ha concluso lo scrittore - quello di dare la vita. Voi giovani coltivate i vostri sogni. Vi aspetta un tempo grandioso e terribile. Prendetevi cura dell’umanità e del pianeta. Abbiate fiducia in voi stessi, nell’Italia, nel Sud, perché la Campania non è solo mare, pizza, mandolino, ma è anche Totò, Eduardo, Pino Daniele. Custodite l’identità italiana'.

ANTONIO ESPOSITO 

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