Ncd, all'inaugurazione della nuova sede tutti invocano l'unità dei moderati ma fioccano le divisioni In primo piano

Inaugurazione con torta e spumante, ma con una spaccatura lampante. A tagliare il nastro per l'apertura della sede del Nuovo Centro Destra di Benevento e' venuto il sottosegretario e coordinatore regionale Gioacchino Alfano. Mancavano la deputata Nunzia De Girolamo, ex ministro ed ex capogruppo a Montecitorio, i due candidati alle regionali, Fernando Errico e Ester D’Afflitto. Attorno al sottosegretario c’erano i dirigenti Gianvito Bello, Luigi Barone e Francesco Farese.

Tutti hanno auspicato una ricomposizione del campo dei moderati per le prossime sfide elettorali. “Dobbiamo mettere al centro il territorio - ha spronato Bello - partire dai problemi dello sviluppo, dal turismo e dall’ambiente”.

Gli alfaniani sanniti si mostrano contenti del risultato ottenuto nelle recenti regionali, anche se non hanno eletto alcun consigliere. “Mi dispiace la spaccatura - ha osservato Gioacchino Alfano - perché a Benevento siamo andati bene. Il nostro progetto è quello di convincere ed unire i moderati italiani. Sono convinto che possiamo diventare il primo partito. La nostra missione è quella di portare in porto la legge elettorale. Per questo il governo Renzi, del quale facciamo parte, non può essere interrotto”.

Ad ascoltare il coordinatore regionale è accorsa una folta pattuglia di amministratori. Per dimostrare la buona volontà di ricostruire una casa “traballante” sono venuti anche Sandra Lonardo per Forza Italia e Gennaro Santamaria per l’Udc, che hanno portato un saluto e la speranza di intraprendere un nuovo cammino con una strategia più azzeccata per il futuro.

Lo scoglio maggiore sulla strada dell’unità sembra venire dalla città di Benevento, dove, allo stato attuale, appare assai arduo immaginare la convergenza su un candidato unico del centrodestra per la corsa a sindaco nelle comunali del prossimo anno.

La conferenza si è svolta con nelle orecchie gli ultimi sprezzanti attacchi della De Girolamo, che qualche giorno fa ha dichiarato di non riconoscere l’attuale coordinatore regionale, né gli organismi dirigenti nazionali, né quelli periferici. Una chiara presa di distanza che sembra preludere ad un ritorno sui lidi azzurri di Berlusconi. Per l’ex ministro è tempo di convocare un congresso per ridefinire l’identità di un partito, che a Roma sta al governo col Pd ed in periferia sta nel centrodestra.

Una contraddizione sottolineata da diversi interventi, ma comunque considerata eccezionale e transitoria. La cosa più curiosa tra i moderati è che tutti parlano di unità, ma poi continuano a dividersi. Come dimostra, del resto, la nova associazione creata pochi giorni fa dall’ex ministro De Girolamo, che guarda caso, si chiama “Centrodestra Unito”.

ANTONIO ESPOSITO

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