Asse viario Caserta - Benevento: una nuova opportunità Ambiente

Giovedì 15 giugno alle ore 17.30 presso la Sala Consiliare del comune di Paolisi, a capo della cui amministrazione siede il dott. Umberto Maietta, ho partecipato di persona al primo dei quattro incontri programmati nell’ambito del “dibattito pubblico” relativo alla realizzazione del primo lotto del pianificato raccordo autostradale “Caserta - Benevento” (sito internet. www.dpcasertabenevento.it) da Marcianise a Paolisi (BN).

Oltre ai vertici delle amministrazioni di Paolisi e Rotondi (AV), per quest’ultimo è intervenuto il sindaco Giuseppe Ilario, erano presenti i cittadini interessati e ben otto tecnici dell’ANAS tra ingegneri ed architetti. Scopo dell’incontro era quello di informare la cittadinanza sul tracciato prescelto, ricordando che lo stesso è stato inserito tra le opere strategiche della Campania, nonché di raccogliere dai presenti e da chi volvesse in seguito farlo mediante l’apposita pagina internet, eventuali osservazioni, richieste di chiarimenti ed eventuali altri quesiti motivati di modifica del tracciato.

L’opera dovrebbe partire dall’Interporto di Marcianise (CE), intersecando l’uscita della A1 di Caserta Sud e finire nel comune di Rotondi ove avverrebbe il collegamento con la strada “ASI” di Avellino che inizia proprio nel comune di Rotondi e attraversa l’intera Valle Caudina. Tempo di realizzazione sette anni a partire dall’apertura del cantiere. Il progetto, allo stato, è nella sua fase preliminare e dovrà essere accompagnato dalla “Valutazione di impatto Ambientale” e dal consenso del Consiglio Superiore del Lavori Pubblici per poi passare all’ulteriore vaglio del governo.

I percorsi progettati, come si evince dalla lettura dell’elaborato tecnico che si trova sul sito ANAS (nome in codice del progetto NA239), sono stati tre tra i quali quello prescelto è denominato “Alternativa due” . Quest’ultimo presenta il miglior rapporto “benefici/costi”, ed ha un costo complessivo di oltre 1,5 miliardi di euro. I tecnici hanno evidenziato che il flusso veicolare rilevato sul tratto di strada in oggetto è pari a circa 45.000 vetture al giorno dato, questo, che li ha obbligati a trasformare l’iniziale progetto a due corsie in uno a quattro corsie (due per senso di marcia).

La storia della “Caserta - Benevento” è lunga ed affonda le sue radici all’inizio degli anni 60, allorquando il governo dell’epoca decise di costruire un collegamento Est/Ovest (A1-A14) nell’Italia meridionale. E’ noto ai più che i tecnici progettisti di allora avevano espresso parere favorevole, alla luce dei minori costi realizzativi ed al maggior rispetto dei parametri di sicurezza, alla realizzazione di un’arteria che, partendo da Caserta attraversasse la Valle di Suessola, la Valle Caudina, arrivasse a Benevento per poi proseguire affiancando la SS 90 bis (via Appia Traiana) per giungere a Foggia ed alla “A14”. Sappiano tutti com’è andata a finire. Negli anni 70, come si legge dalla biografia del compianto Senatore Alfonso Tanga ad opera del dott. Mario Pedicini, edita da “Realtà Sannita”, ci fu la rinnovata disponibilità del governo a realizzare l’infrastruttura (furono anche accantonati 14 miliardi di lire dell’epoca) a patto che tutti i comuni attraversati concordassero con la nuova proposta. Nella biografia si legge che i “liberali” di Montesarchio si opposero perché la strada avrebbe oltrepassato il centro cittadino con ovvie ripercussioni sull’attività dei commercianti. Tramontata anche questa possibilità sulla vicenda calarono venti anni di silenzio ed inerzia.

Agli inizi del nuovo millennio l’infrastruttura venne inserita nel piano quinquennale ANAS e dopo un certo tempo fu elaborato un progetto preliminare. Anche questa fiammata fu poco dopo spenta dal sopraggiungere, nel 2008, di una delle più devastanti crisi sistemiche che il nostro paese abbia mai attraversato. La crisi costrinse ad una revisione della spesa che coinvolse anche il progetto di cui si parla.

Dopo una lunga e travagliata gestazione, durata 60 anni, infine giungiamo alla fase attuale ed alla ulteriore occasione che ci viene offerta. Dico “ci” perché penso che, in quanto residente a Benevento, l’infrastruttura avrà effetti sulla vita di tutti i sanniti oltre a quelle dei residenti di diversi comuni della provincia di Avellino e di Caserta. Nei territori interessati inserirei anche parte della provincia di Foggia visto che, con la realizzazione della Benevento-Caserta e della “Fortorina”, si aprirebbe un nuovo corridoio automobilistico tra l’est e l’ovest del paese con più che ragionevoli sviluppi per la viabilità autoveicolare e prevedibili e generalizzati vantaggi economici.

Alla riunione tenutasi presso Paolisi hanno partecipato non molti residenti del comune ospitante e di quello limitrofo di Rotondi. Un numero contenuto che certamente non può dirsi rappresentativo della maggioranza della popolazione. Dopo l’illustrazione del progetto si è passati alla discussione, nel corso della quale è stato subito chiaro che i privati che hanno preso la parola erano tutti portatori di interessi particolari riguardanti il coinvolgimento delle loro proprietà abitative e terriere. Qualcuno è stato spaventato dal flusso veicolare potenziale dell’arteria non riconoscendo, però, che tale flusso esiste già oggi e che i tempi di percorrenza non sono più sostenibili.

Il sindaco dott. Maietta ha evidenziato l’estrema invasività del manufatto per un territorio piccolo come quello da lui amministrato. Va comunque sottolineato che l’arteria stradale ha dimensioni tali che avrebbe notevole impatto in qualsiasi comune della Valle Caudina la quale è frazionata in numerosi centri abitativi, di dimensioni medio-piccole, ed è fortemente antropizzata (come del resto tutti i territori attraversati dall’ infrastruttura). Il primo cittadino ha sottolineato che il campo di calcio del Paolisi dovrebbe essere ricollocato altrove mentre salterebbe il programmato investimento in un impianto fotovoltaico da installare all’interno di una cava dismessa. Ha chiuso la serata l’intervenuto dell’ex deputato 5stelle on. Maglione che ha chiesto di chiarire se il flusso veicolare calcolato aveva tenuto conto della prevista riapertura, dopo un sostanziale ammodernamento, della ferrovia “Benevento-Cancello” e della programmata ultimazione della Fondovalle Isclero.

Entrambe le opere dovrebbero sgravare la progettata arteria di una buona parte del traffico consentendo di “alleggerire” in termini di invasività la pianificata infrastruttura. Il pronto ed esauriente riscontro di uno dei progettisti, Professore Ingegnere Agostino Nuzzolo dell’Università di Tor Vergata in Roma, sembra avere consolidato la convinzione che l’opera non può essere ridimensionata in quanto i flussi sarebbero poco modificati dalla ultimazione delle infrastrutture menzionate. (L’intera discussione è disponibile su “You Tube” e dura 3 ore circa).

Per quanto mi riguarda penso che questa forma di dialogo con la popolazione, costituito dal “dibattito pubblico”, sia poco efficace nel rappresentare il vero “sentiment” (umore) dei vari portatori di interessi in quanto non erano presenti al dibattito sia i pendolari (per lavoro e per studio), sia le aziende industriali e commerciali che, a vario titolo, hanno legami con le imprese della fascia costiera.

In queste due categorie vanno ricompresi non soltanto i residenti della Valle di Suessola e della Valle Caudina, bensì quelli di tutta la provincia di Benevento e, come detto prima, anche qualcuno del foggiano. Insomma, un potenziale bacino di 400.000 fruitori.

Spero non prevalga, anche con il miope supporto degli amministratori locali, la logica del “nimby” (not in my backyard - in italiano: “sono d’accordo ma non nel mio territorio”) ad ostacolare questo importante progetto infrastrutturale invocato da decenni da una moltitudine di persone. Penso che il miglior collegamento con le aree costiere, ove si concentrano gli interessi della politica per intuibili motivi derivanti dalla vasta platea di elettori e dal preponderante peso economico , possa contribuire a valorizzare le aree interne e ad evitarne lo spopolamento.

VITTORIO IMPERLINO