La stagione delle api Ambiente

Era di maggio del 2017 quando alcuni attivisti di Greenpeace manifestarono a Roma di fronte al ministero delle politiche agricole, per chiedere il bando totale dei pesticidi neonicotinoidi. I manifestanti protestarono una settimana prima dell’incontro tra l’Italia ed altri paesi europei chiamati a discutere proprio della messa al bando definitiva dei suddetti pesticidi.

Durante la protesta furono esposti striscioni con la scritta “Stop ai pesticidi - salviamo le api”, intonando nello stesso tempo lo slogan “Niente api niente cibo”. La rimostranza fece, intanto, da detonatore e cassa di risonanza, tale da suscitare attenzione ed interesse da parte di numerosi giornali e siti online, i quali rispolverarono, addirittura, una vecchia frase attribuita ad Albert Einstein: “Se le api scomparissero dalla terra, per l’uomo non resterebbero che quattro anni di vita”. Ma il fisico tedesco non avrebbe mai citato questa frase. Avrebbe, invece detto: “Rimuovi l’ape dalla terra e con lo stesso colpo rimuoverai almeno 100.000 piante”.

Dopo alcune ricerche sula nascita del mito Einstein, le api e la fine dell’umanità, qualcuno è riuscito ad arrivare ad una conclusione, chiarendo di fatto l’equivoco creatosi e protrattosi nel tempo. Tutto sarebbe risalito ad una richiesta scritta da parte di una scolaresca, che nel 1951 si rivolse appunto al fisico tedesco, per avere una risposta, cioè sapere: “Se ci sarebbero state forme di vita sulla terra, se il sole si fosse esaurito”. “Senza luce del sole non ci sarebbe più grano, pane, erbe, bestiame, carne, latte e tutto sarebbe ghiacciato”, fu la risposta di Einstein.

Ma a parte questa curiosità quello che si può dire di certo, senza il rischio di essere contraddetti o smentiti, è che le api stiano andando verso il declino, minacciate da pesticidi, perdita di habitat, monocolture, parassiti, malattie e cambiamenti climatici, cambiamenti del clima che influenzano le risorse floreali necessarie per la loro attività. Un aumento di nemici naturali che va, dunque, ad indebolire questi insetti, essendo quest’ultimi organismi classificati come ectotermi.

La protezione delle api è diventata, quindi, un fattore essenziale per garantire la sopravvivenza delle colture e la diversità degli ecosistemi, contribuendo in tal modo alla sicurezza alimentare ad al benessere comune. Nel mondo esistono circa 16.000 specie di api, come certificato da un rapporto F.A.O. datato anno 2014, e bene ha fatto l’O.N.U., al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica e gli operatori del settore apicoltura circa l’indispensabilità degli insetti impollinatori, a dedicare una giornata internazionale celebrativa fissata per il giorno 20 maggio, istituita con decisione presa il 18 ottobre 2017.

Fu scelto il 20 maggio perché cade nel periodo dell’anno di maggiore attività delle api nell’emisfero boreale ed è la data di nascita del pioniere dell’apicoltura dell’impero Austro-Ungarico, lo sloveno Anto Jansa (1734 - 1773). La giornata mondiale delle api del 2023, per chiudere, ha avuto come tema: “Salute delle api e dell’ecosistema”. Un tema che rappresenta in sostanza un’importante chiamata all’azione per la protezione delle api e della biodiversità.

CAMILLO GIANTOMASI