Arcos,museo di spessore, nuova ricchezza per il Sannio. Cultura

Sabato 25 giugno a Benevento è nato ufficialmente Arcos, il primo museo di arte contemporanea, ubicato nel seminterrato della Prefettura e fortemente voluto dal presidente della Provincia Carmine Nardone.
La cerimonia protocollare è iniziata alle 19.00. Nei giardini della Rocca dei Rettori, dinanzi ad un folto pubblico, ha dato il benvenuto l’assessore provinciale alla Cultura Giorgio Nista, emozionato ed elegantissimo, nell’insolita veste di anchor man. Ha portato quindi il suo saluto l’assessore provinciale alle Infrastrutture, Pasquale Grimaldi ed il sindaco di Benevento, Sandro D’Alessandro, che ha esordito dicendo: “Benvenuti nella città sociale e solidale, benvenuti nella città cultura”. Il sindaco ha ricordato che tra breve sarà inaugurato Palazzo Paolo V a Corso Garibaldi e che il Comune sta lavorando anch’esso per l’apertura di un Museo di Arte Contemporanea, e per il Parco Archeologico del verde di Cellarulo.
L’on. Sandra Lonardo, presidente del Consiglio Regionale della Campania, ha auspicato una collaborazione serena tra tutti gli enti ed il coinvolgimento delle associazioni operanti sul territorio. L’architetto Vittorio Berruti, direttore dei lavori di recupero dell’immobile ha ripercorso brevemente le tappe di questo affascinante lavoro. L’assessore Nista ha quindi presentato ai convenuti il direttore artistico di Arcos, il prof. Danilo Eccher, uno dei più noti critici d’arte italiani. Egli ha affermato che “la nascita di un museo è sempre una festa, un grande momento per tutti”, inoltre ha sottolineato che il museo è un luogo di ricerca, che deve essere vivo 365 giorni l’anno. Ha quindi concluso dicendo che “l’arte è sempre stata contemporanea. E’ una lente per leggere il presente, che è la cosa più complessa che ci sia”.

Le conclusioni sono state affidate all’assessore regionale ai Beni Culturali, Marco Di Lello, che ha ricordato l’apertura in Campania di tre musei di arte contemporanea nel giro di tre mesi. Il presidente Carmine Nardone ha salutato e ringraziato le autorità intervenute per l’occasione e tutti i cittadini, quanti hanno lavorato ad Arcos e tutti gli artisti. Infine ha preso la parola il presidente della Regione Campania Antonio Bassolino, che si è detto entusiasta per l’arricchimento dell’offerta culturale e turistica in Campania. Sono seguiti una serie di riconoscimenti da parte della Provincia alle persone coinvolte nella realizzazione del Museo: prof. Danilo Eccher, arch. Vittorio Berruti, ing. Angelo Fuschini, ing. Valentino Melillo, ing. Gianvito Bello, geom. Silvio Ocone, ing. Giancarlo Rubbo, Impresa Verrone, capo cantiere Raffaele Ferraro, capo elettricista Luigi Trapani, e geom. Ognibene. Alle 20.00 tutti in via Stefano Borgia per assistere al taglio del nastro, e poter quindi visitare la tanto attesa mostra dal titolo “…O luna tu…il notturno come spazio della fantasia”, che vede la partecipazione di artisti di importanza internazionale. Le dimensioni del Museo sono notevoli: 1500 mq., completamente coperti, in cui è possibile ammirare oltre le opere esposte anche le splendide volte in tufo, riportate all’aspetto originario.
Il nome Arcos (Arte Contemporanea Sannio) è stato scelto da 740 internet – elettori, che hanno partecipato ad un sondaggio online, promosso dal sito web della Provincia di Benevento. Il museo è dotato di sofisticate apparecchiature di controllo, che garantiscono la sicurezza delle opere esposte, inoltre nella struttura sorgerà anche un laboratorio per la valorizzazione di giovani artisti. Il museo è gestito dall’Agenzia Beni Culturali “Art Sannio Campania”, il cui presidente è l’ing. Gianvito Bello. Tra le centinaia di persone accorse a visitare la mostra abbiamo notato: il vescovo Serafino Sprovieri, l’on. Clemente Mastella, l’assessore regionale Fernando Errico, il provveditore agli studi dott. Mario Pedicini, il dirigente dell’A.O. “Rummo” Loretta Mussi, il direttore del “Denaro” Alfonso Ruffo, il presidente del Consiglio Comunale Sandro Consales e signora, il consulente della Biblico-Mediateca provinciale Ferdinando Creta, l’ing. Bruno Casamassa e il dott. Raffaele Di Lonardo.

ANNAMARIA GANGALE