Codici beneventani in mostra alla Biblioteca Pacca Cultura

Dall'8 febbraio scorso e fino al 3 marzo prossimo è possibile immergersi visivamente nella magia del canto beneventano grazie alla mostra organizzata dall'Ufficio per la Cultura ed i Beni culturali dell'Arcidiocesi e dalla Provincia di Benevento.

Presso il Salone della Biblioteca Arcivescovile “Francesco Pacca” sono esposti al pubblico “I codici liturgico-musicali in scrittura beneventana della Biblioteca Capitolare di Benevento”, 14 manoscritti di straordinario valore, poco conosciuti dal grande pubblico ma molto studiati dagli addetti ai lavori di tutto il mondo, che documentano la civiltà musicale raggiunta dal canto cristiano in epoca longobarda e post-longobarda nella nostra città.

Per molti secoli ignorati dalla cultura popolare, questi preziosi esemplari hanno cominciato ad essere analizzati nel profondo soltanto nel 1900, grazie alla lungimiranza dell'arcivescovo Benedetto Bonazzi e, più tardi, al lavoro del professore Thomas Kelly dell'università di Harvard, che ha compiuto su di essi una capillare indagine conoscitiva e li ha trascritti in notazione moderna, consentendone l'ascolto e l'esecuzione in concerto.

Una scrittura particolare, quella beneventana, come particolare è ancora la notazione dell'epoca che comincia, pian piano, a concretizzarsi in 'segni' simili a quelli moderni, a preludio dell'attuale modulo organizzativo dei suoni, quello che incastona le note all'interno del pentagramma.

In questo contesto ciò che vale ancora molto, sia nella grafia che nell'esecuzione, è la parola, che tende però a trasformarsi anche visivamente in 'indicazione sonora', caricando in tal senso gli accenti del testo verbale di peso e ruolo, e regalando loro forme simili a quelle rotonde dei simboli musicali di oggi.

Dunque, una qualità ed un fascino grafico unico quello di queste pagine, che risalgono ad un periodo storico compreso tra il decimo e il quattordicesimo secolo; qualità e fascino che appaiono subito agli occhi di chi si vi imbatte per la prima volta e che - come dice don Mario Iadanza, vicario episcopale per la Cultura ed i Beni Culturali e direttore scientifico dell'esposizione - connotano inevitabilmente, insieme ad altro materiale più antico, il patrimonio religioso e culturale sannita. Per questo è in programma la digitalizzazione dei codici, un progetto che sarà realizzato dalla Provincia di Benevento in collaborazione con l'Università del Sannio.

La mostra è visitabile tutti i giorni (feriali ore 9-13 e 16-19, festivi ore 9-13). É possibile effettuare visite guidate e di gruppo su prenotazione, a cura della cooperativa ArteViva.

CARLOTTA NOBILE 

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