I polli ritornano sulle nostre tavole Cultura
L’influenza aviaria che sembrava minacciare tutta l’Europa aveva gettato un’ombra anche sulla la nostra provincia che ha un’antica tradizione di allevamento del pollame. La Coldiretti ci informa che allevamenti a carattere industriale ci sono anche da noi, nella zona tra Morcone, S.Croce, Circello. Le aziende allevano dai 50.000 ai 100.000 polli in batteria, assistiti dai veterinari della ASL sannita, in cicli di circa 90 giorni che si ripetono due o tre volte all’anno. In pratica, pulcini di circa quindici giorni vengono allevati fino al peso commerciale, poi occorrono dai dieci ai quindici giorni per sterilizzare l’impianto, quindi si riprende un nuovo ciclo di allevamento. La Regione Campania è stata fra le più attive nel censimento delle aziende aviarie, arrivando all’87%, quasi la totalità, continuamente controllata.
E gli allevamenti tradizionali? Quelli da cortile che spesso comprendevano anche l’ allevamento dei piccioni, i più pericolosi poiché fanno “piovere” gli escrementi dappertutto? Non più diffusissimi come un tempo, quando ogni casa aveva un pollaio piccolo o grande, polli e galline sono tuttavia ancora abbastanza diffusi, con notevole produzione di uova che vanno ai privati. Possiamo ancora bere l’ovetto fresco se troviamo una gallina ruspante? Meglio di no, meglio cotto, non si sa mai, anche da noi va ancora tutto bene, anche se dalle nostre parti c’è la cultura dell’allevamento del pollame, - si disinfettavano i pollai con la calce viva! - perché le migrazioni stagionali degli uccelli potrebbero portare sorprese.
Come avremmo fatto a Natale per preparare il brodo del cardone se scattava l’allarme? Lo avremmo fatto di vitello o vegetale? Sono lontani i tempi in cui polli e capponi grassi venivano allevati per Natale: i capponi sono ormai un ricordo, i polli oggi come oggi potrebbero destare sospetti, anche se va tutto bene. Ebbene, dopo rapida ricerca è risultato che il rimedio trovato da molte massaie è stato semplice: hanno ammazzato tutto il pollaio e hanno congelato le carni che, a Natale, mangeranno o venderanno con tranquillità. Ma ormai la bufera sembra essere passata. Meno male.
Angela Reale