Quale scuola dopo la licenza media? Cultura
Con circolare n. 93 del 23 dicembre il MIUR ha impartito le istruzioni per le iscrizioni alle scuole dell’infanzia e alle classi delle scuole di ogni ordine e grado per l’anno scolastico 2006-’07. Data ultima valida per tutti i tipi di scuola: 25 gennaio.
Poche le novità. Rinviata l’attuazione della riforma delle superiori all’anno scolastico 2007-’08, da segnalare rimane esclusivamente l’applicazione del nuovo assetto delle discipline di insegnamento e dell’orario obbligatorio e facoltativo anche per la terza media inferiore, con l’incremento delle ore di funzionamento obbligatorio da 27 a 29 ore, come previsto dall’art. 25, comma 1, del decreto legislativo n. 226/05, che assegna un’ora in più all’insegnamento dell’inglese e della tecnologia e prevede la possibilità di offrire alle famiglie 4 ore di insegnamenti facoltativi ed opzionali (29+4 = 33 ore complessive).
In merito agli insegnamenti facoltativi ed opzionali ricordiamo alle famiglie quanto ribadito dalla sez. II del Consiglio di Stato, con parere del 25 agosto 2004: “Non esistono disposizioni di legge che impongono alle famiglie di avvalersi delle ore facoltative e che, pertanto, ogni scuola deve prevedere un’articolazione che consenta alle famiglie di esercitare il proprio diritto-dovere educativo scegliendo il solo curricolo obbligatorio”.
Non applicato – da parte nostra ci auguriamo definitivamente annullato – rimane, invece, il comma 2 del medesimo articolo 25, ossia quello che permetterebbe agli studenti di rafforzare l’apprendimento dell’inglese destinando a tal fine le ore previste per la seconda lingua comunitaria. L’opzione dovrebbe consentire, a detta del legislatore, di “acquisire per l’inglese una padronanza linguistica a livello di lingua madre”.
Esprimiamo tutti i nostri dubbi su questa ultima ipotesi e facciamo le nostre riserve sull’opportunità della prevista opzione. Non si è per anni parlato dell’impellente necessità dell’apprendimento di una seconda lingua comunitaria per adeguare la nostra scuola ai parametri europei ed applicare finalmente un dispositivo della Comunità vecchio di alcuni decenni? L’approfondimento dell’argomento in altro momento.
Ora è bene fare qualche considerazione sulla difficile scelta della scuola da frequentare il prossimo anno da parte di coloro che quest’anno conseguiranno la licenza media. In merito in giro ne sentiamo di baggianate. Genitori che candidamente affermano di aver scelto questo o quel tipo di scuola per il proprio figlio perché non si separasse da compagni di classe avuti fin dalla scuola materna. Chi dice che a scegliere è stato solo ed esclusivamente il figlio, chi dichiara che è tradizione familiare seguire un certo tipo di studi, ecc…
E le attitudini? E le capacità del ragazzo?
Alle baggianate innanzi esposte un nuovo pericolo si è aggiunto negli ultimi anni: il condizionamento della pubblicità. Sì, la pubblicità. Da qualche anno vi sono scuole che per acquisire alunni fanno ricorso alle più avanzate tecniche pubblicitarie. Vi sono spot televisivi nei quali depositi e cantinati appaiono come splendide aule o laboratori attrezzatissimi e alunni, solitamente sonnacchiosi, si trasformano all’improvviso in laboriose formiche.
La scuola non si sceglie perché splendide sono le aule ma per quello che in esse si fa. Tanto meno si sceglie per tradizione, convenienza, opportunità varie o condizionamenti da parte di false sirene della pubblicità.
La scelta deve essere molto oculata. Discutere con i figli, valutarne attentamente attitudini e capacità e non tralasciare di sentire il consiglio disinteressato di chi per anni ne ha curato la formazione. Gli insegnanti che nella media hanno avuto gli alunni per tre anni non hanno alcun interesse a consigliare un tipo di scuola invece di un altro e… sicuramente li conoscono meglio dei genitori.
GIUSEPPE DI PIETRO
GIUSEPPE DI PIETRO