CCIAA Irpinia-Sannio, concordia e serietà diventino valori condivisi Economia

Continua il confronto aperto da Realtà Sannita in vista della designazione, da parte delle Associazioni di categoria, dei membri che dovranno eleggere i nuovi organi della Camera di commercio Irpinia-Sannio. Un accordo di alto profilo ancora non c’è. Per dare forza al tessuto produttivo delle aree interne, costituito da una miriade di piccole e medie imprese, alcune di vera eccellenza, è necessario creare le condizioni per eleggere una governance duale, illuminata e pragmatica, che sappia guardare verso nuovi orizzonti e cogliere appieno i vantaggi offerti dal mercato non solo locale ma globale. Ecco il pensiero di Ettore Mocella di Confartigianato Avellino e di Carmine Fusco della Confederazione italiana agricoltori di Benevento.

Dopo la definizione dei seggi spettanti ai diversi settori, si avvicina il momento per la costituzione del nuovo Consiglio camerale. Quali i punti programmatici salienti della sua organizzazione, sui quali chiederete la “condivisione” anche delle altre Associazioni?

Carmine Fusco. Ascolto e dialogo, innanzitutto. La sfida che attende i due territori è decisiva per il futuro delle nostre imprese. È necessario ascoltare tutte le istanze. Il dialogo tra i diversi settori, può essere la chiave di volta per il rilancio dell’Irpinia e del Sannio. Prima di concentrarci su temi e contenuti programmatici, secondo noi è importante definire anche un ″metodo″ istituzionale che, lo ribadisco, deve essere improntato sull’ascolto e sul dialogo.

Ettore Mocella. Le Associazioni di rappresentanza svolgono un ruolo importante nei confronti del mondo politico e, in particolar modo, possono essere ″cinghia di trasmissione″ tra il mondo politico e la società civile. La costituzione della Camera Irpinia Sannio può diventare, quindi, elemento ′strategico′ per una politica di rilancio delle aree interne della Campania. Fatte queste premesse, chiediamo una condivisione su alcuni punti per noi essenziali, nella consapevolezza che la nuova Camera deve diventare un importante Attore sociale ed economico. Per farlo, è però necessario che le Associazioni mettano a disposizione dell’Ente i loro esponenti migliori e che si ′condivida′ un Piano Programmatico, all’interno del quale chiediamo che vi sia una chiara politica di rilancio e valorizzazione dell’artigianato.

Per la nuova Camera si punta ad una governance duale, con presidente e vice espressione dei due territori. Quale a suo parere il tratto caratterizzante della sua parte di territorio da valorizzare maggiormente attraverso le attività camerali?

Carmine Fusco. Ovviamente da rappresentante di un mondo agricolo, non posso che focalizzare la nostra attenzione sul tratto caratterizzante di ′entrambi i territori′, ovvero la marcata vocazione agricola. Vocazione che deve valorizzare maggiormente sia le tante realtà produttive, che rappresentano una eccellenza nazionale, nonché la dimensione turistica che si lega al mondo agricolo. È sempre più decisivo, a nostro avviso, puntare su attività legate al turismo esperienziale.

Ettore Mocella. Punterei a dare una nuova identità, soprattutto in termini di green , innovazione e turismo. A mio avviso, per una crescita armoniosa dei diversi comparti produttivi è necessario valorizzare le nostre produzioni e le nostre bellezze, in un contesto di forte tutela ambientale.

Per ridare autorevolezza alla Camera di Commercio sui tavoli istituzionali, è necessario un Consiglio in piena concordia e con le idee chiare su rischi da evitare ed opportunità da cogliere. È fiducioso che ciò accada?

Carmine Fusco. Bisogna avere sempre speranza e fiducia nelle classi dirigenti, tuttavia in passato non abbiamo dato -e uso il plurale con umiltà- uno spettacolo decoroso! Consapevoli delle specificità e diversità di ogni Organizzazione, dobbiamo parlarci usando un linguaggio di ′serietà′. La sfida è decisiva e non possiamo fallire. I nostri territori non meritano un nuovo fallimento.

Ettore Nocella. Ciò potrà accadere se prevarranno le ragioni dello sviluppo dei territori e non quelle dei posizionamenti personali. L’autorevolezza della Camera dipenderà dal modo in cui si porranno le Associazioni di rappresentanza: etica, senso di responsabilità, legalità, saranno i valori da condividere per costruire un piano di rilancio. Il mio auspicio è che tutte le Associazioni si riconoscano in questo approccio.

GIUSEPPE CHIUSOLO