Emergenza Coronavirus, Confindustria monitora lo stato di salute delle imprese sannite Economia

Confindustria Benevento sta monitorando, in questo difficile momento, lo stato di salute delle imprese provinciali, con l’obiettivo di supportare, nei limiti delle nostre possibilità, il sistema produttivo”. Così Filippo Liverini, presidente di Confindustria Benevento.

Il sistema territoriale - spiega - sta reagendo, con compostezza e determinazione, alla situazione in atto, nonostante le immancabili difficoltà. Da una indagine condotta a campione, su vari settori produttivi, è emerso il fermo totale delle attività per il 17% delle imprese intervistate. Si tratta della filiera turistica, della filiera legata all’organizzazione degli eventi, ma anche di tutte quelle imprese che lavorano con la ristorazione.

Il 50% ha segnalato un calo di commesse o comunque un generale rallentamento delle attività, la restante parte esprime preoccupazione per le conseguenze che questa situazione potrà generare.

C’è, tuttavia, un diffuso sentimento di responsabilità da parte del mondo produttivo per garantire l’attuazione delle misure di prevenzione richieste.

Molte delle nostre imprese - rileva Liverini - sono state in grado di attivare lo smart working, almeno per una parte del personale, altre hanno attivato un percorso su turni alternati, mentre altre ancora stanno utilizzando ferie e permessi, come suggerito dai provvedimenti adottati. In ogni caso tutte si sono adoperate per rispettare le norme igienico sanitarie previste. Sul punto però segnalo una drammatica carenza di mascherine che rischia di metterci in difficoltà.

Tra i tanti problemi che dobbiamo fronteggiare, uno dei pericoli maggiori per le imprese è quello dell’asfissia finanziaria conseguente al calo delle commesse e all’incertezza della programmazione.

In questo senso, lo scorso 6 marzo Confindustria ed ABI hanno sottoscritto un addendum all’accordo sul credito 2019, finalizzato a sostenere le imprese di tutto il territorio nazionale colpite dall’emergenza epidemiologica.

Si tratta di una azione che va svolta secondo modelli prestabiliti e che coinvolge direttamente l’azienda, ma Confindustria Benevento è pronta ad accompagnare le imprese in questo percorso mettendo in campo una forte moral suasion e svolgendo un’azione di mediazione che possa dare attuazione alle azioni previste dall’accordo.

Tra i temi centrali della mia presidenza - sottolinea il numero uno di Confindustria Benevento -, il CREDITO è quello a cui ho dedicato maggiore attenzione. Ho sempre considerato gli istituti di credito partener necessari e indispensabili per la crescita delle imprese. Questo è il motivo per il quale abbiamo realizzato fino ad ora, tre appuntamenti sul CREDITO AMICO, l’ultimo nel luglio scorso. Ecco, io credo che oggi più che mai, le banche giocano un ruolo decisivo non per la crescita, ma per la sopravvivenza stessa del nostro tessuto produttivo. Oggi più che mai abbiamo bisogno di un CREDITO AMICO.

Da qui il mio appello alle nostre banche - conclude Filippo Liverini - di lanciare un modello Benevento virtuoso e tempestivo per un CREDITO AMICO 4, che questa volta non svolgeremo intorno ad una tavola rotonda, ma concretamente presso le nostre imprese. Sono certo che, come già accaduto in passato, le banche accoglieranno il nostro appello”.

CONTENUTI DELL’ADDENDUM

L’addendum prevede che le misure di sospensione e allungamento dei finanziamenti (mutui, leasing e finanziamenti a breve termine) siano estese ai finanziamenti in essere al 31 gennaio 2020 erogati in favore delle imprese danneggiate dall’emergenza. L’Addendum sottolinea inoltre l’opportunità che le banche, ove possibile, offrano condizioni migliorative rispetto a quelle previste esplicitamente dall’Accordo, al fine di andare incontro alle esigenze delle imprese. Tra tali condizioni migliorative rientrano, a titolo esemplificativo e non esaustivo: la sospensione dell’intera rata; la possibilità di sospendere e allungare operazioni di imprese diverse dalle PMI (alle quali è esplicitamente riferito l’Accordo); la mancata previsione di un aumento del tasso (che secondo l’Accordo può essere previsto ma con un tetto ed esclusivamente in funzione degli eventuali maggiori costi per le banche connessi alla realizzazione delle operazioni di sospensione o allungamento); la possibilità di sospendere e allungare ogni tipologia di finanziamento a prescindere dal fatto che gli stessi abbiano le caratteristiche espressamente indicate nell’Accordo e di sospendere e allungare finanziamenti concessi successivamente al 31 gennaio 2020.