Giuseppe Bruno: ''Sì all'orgoglio di appartenenza, ma nel rispetto reciproco'' Economia

Spero che queste mie riflessioni, spunti ed anche ironiche provocazioni a fin di bene, possano stimolare relazioni improntate al reciproco rispetto e all’orgoglio di appartenenza”. È l’auspicio di Giuseppe Bruno, imprenditore, primo presidente della Camera di Commercio Irpinia-Sannio, prossima alla definizione degli Organi per iniziare finalmente la sua mission a supporto alle imprese dei due Capoluoghi

La rappresentanza non basta dichiararla bisogna certificarla”, ha detto con forza a Realtà Sannita Antonio Campese. Quale il suo pensiero su questa preminente questione?

Condivido in toto, principio ed opportunità. Penso ci sia una inadeguatezza morale e sostanziale di esponenti chiamati a ricoprire ruoli di rappresentanza nel sistema camerale, di cui, di fatto, non sono autorevoli esponenti né hanno adeguata esperienza, moralità e consistenza.

Il Tavolo Etico delle Associazioni storiche, come è stato definito, può essere il luogo di confronto per trovare una linea comune che orienti ed impegni tutti gli Attori in campo?

Assolutamente opportuno, direi anzi ′necessario′. L’etica, unita al principio di servire al di sopra di ogni interesse personale, le competenze e il merito, l’orgoglio di appartenenza, il mutuare le migliori pratiche, la profonda conoscenza del settore, la disponibilità a farsi carico delle problematiche e, soprattutto, la capacità di proporre soluzioni credibili ai tavoli istituzionali, sono tutti elementi necessari per supportare lo sviluppo sia sociale che economico.

La mancata coesione delle Associazioni datoriali su un programma e su una squadra per realizzarlo, ha condizionato la sua breve esperienza alla Presidenza. Quali errori evitare per assicurare autorevolezza istituzionale alla Camera e, al contempo, fiducia alle imprese che rappresenta?

Nutrivo e continuo a nutrire profondo rispetto e considerazione per tutte le Associazioni datoriali, nessun esclusa: le Associazioni restano, le cariche sono pro-tempore. Io ritengo che anche per le stesse Associazioni sia imbarazzante la rappresentanza pro-tempore di soggetti d’inadeguata caratura morale e tecnica, o condizionati da dominus esterni che ostentano gestione di potere ed arroganza, penalizzando l’interesse degli associati.

Se ho ben capito, il suo auspicio è di vedere seduti nel prossimo Consiglio persone di grande competenza e soprattutto di profonda conoscenza dei due territori…

A mio parere, le Associazioni dovrebbero avere la responsabilità di designare i loro migliori profili professionali, le loro migliori energie e soprattutto persone che conoscono da vicino le vere esigenze del Sannio e dell’Irpinia.

È fiducioso sul trovare una “sintesi” tra i diversi settori produttivi, capace di garantire alla Camera di commercio Organi che possano lavorare alacremente per l’intera consiliatura?

Non solo sono convinto, ma sensibile e disponibile -come ho avuto modo di dimostrare con l’apertura al confronto- ad analizzare ogni questione a prescindere da chi la solleva. Non sarò mai disponibile, viceversa, a compromessi o a barattare il ruolo con utilità, forzature o addirittura ricatti.

Il Sannio e l’Irpinia hanno diversi asset strategici per vincere le sfide del futuro: dall’energia sostenibile all’ambiente, dall’enogastronomia all’artigianato al turismo lento. Cosa manca per valorizzare e soprattutto comunicare queste nostre potenzialità?

Mancano tante cose. Innanzitutto una formazione seria ed una cultura al passo coi tempi, una cultura di apprezzamento nei confronti degli imprenditori. Apro qui una parentesi: il termine o il significato d’imprenditore, porta a pensare direttamente agli industriali; bisogna invece far passare il messaggio che imprenditore è anche la piccola ditta individuale, l’artigiano, il libero professionista. C’è una diversa considerazione su tale concetto fra Nord e Sud ed un diverso approccio fra la PA del Nord con il Sud del Paese. Al Nord c’è capacità di ascolto e di analisi e grande disponibilità, al Sud c’è un approccio diffidente dovuto, il più delle volte, all’incompetenza di chi riveste ruoli al di sopra delle proprie capacità e tenta sempre di far passare il diritto, per un favore! Importante ed auspicabile deve essere il ruolo socio-economico di un Sindacato più collaborativo, improntato al rispetto dei ruoli, a limitare attività tese a sostenere l’indifendibile o imprese non più in grado di competere sul mercato. Dovrebbero essere propositivi a riconvertire ed impegnarsi alla riqualificazione dei lavoratori che rischiano di essere espulsi dal mercato del lavoro e pretendere, ragionevolmente, un livello retributivo adeguato al merito ed alle capacità, a tutela delle fasce più deboli.

Da presidente della Camera voleva caratterizzare il suo mandato su internazionalizzazione ed export, molto spinto in Irpinia in calo nel Sannio. Perché oggi è essenziale aprirsi al mondo?

Lo è sempre stato. L’internazionalizzazione, molto spinta, consente la diversificazione e la mitigazione del rischio. È stimolante, perché favorisce un impulso alla competizione sana, non influenzata da logiche tese a favorire le relazioni personali. Aprirsi al mondo significa approcciare mercati ricchi, soddisfare esigenze e desideri di clienti che hanno grande ammirazione per il made in Italy.

GIUSEPPE CHIUSOLO

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Girolamo Pettrone, commissario della Camera di Commercio, ha convocato nei giorni scorsi i legali rappresentanti delle Organizzazioni datoriali e Associazioni consumatori del territorio irpino e sannita per la definizione del prossimo Consiglio camerale, composto da 25 membri, così come disposto dal DM del 22 giugno con il quale sono stati aggiornati i dati per la definizione dei diversi settori produttivi: 4 seggi per agricoltura, industria e commercio; 3 seggi per servizi alle imprese; 2 seggi per l'artigianato; 1 seggio per gli altri settori. Ecco i tempi ipotizzati: entro fine mese la pubblicazione dell'avviso, ai primi di settembre la comunicazione agli Uffici camerali da parte dei designati, per arrivare a febbraio col nuovo Consiglio nel pieno delle sue funzioni. Come più volte richiesto da diverse Associazioni datoriali, l’Ente camerale ha raggiunto un’importante intesa col Comando della Guardia di Finanza, per un’attenta ″verifica″ dei dati presentati dalle Associazioni.