Forza Nuova: Crisi economica? Esistono le soluzioni! Lo Stato emetta moneta a credito e non più a debito... In primo piano

“Nell’ultima grande crisi esplosa - scrive in una nota Forza Nuova Benevento - colpisce il fatto che le soluzioni economiche e finanziarie date da tutti i partiti sono pressoché identiche. Il motivo è che la Banca Centrale Europea ha già dato le soluzioni da prendere e nessuno ha fiatato! La BCE ha ordinato all’Italia di tagliare la struttura sociale, di comprimere le pensioni, di consentire licenziamenti eliminando le tutele sociali, di colpire i piccoli risparmiatori con una nuova patrimoniale e di aumentare le tasse. Il 'ricatto' e’ semplice : se l’Italia non fa quello che la BCE ordina, va in bancarotta!

Il nostro sistema bancario è in mano ad un ristretto gruppo di banchieri privati, che con la complicità della classe politica corrotta, è riuscito ad assumere il totale controllo sull’emissione della moneta, diventando di fatto proprietario e gestore di tutto il denaro in circolazione! Questo colossale inganno ha permesso al sistema bancario privato di acquisire il monopolio sulle creazione della moneta trasformando il popolo da sovrano ad eterno debitore.

La BCE, per conto della Banca d’Italia, mette in circolazione le banconote stampate a costo zero, “prestandole” agli Stati in cambio di titoli del tesoro (B.O.T. e C.C.T.). Le banconote non vengono però cedute al costo tipografico ma a valore nominale, con l’aggiunta del tasso di interesse deciso dalla Banca Centrale stessa. Quando la BCE fabbrica una qualunque banconota sostiene un costo materiale di tre centesimi di euro (€ 0,3). La differenza tra il costo di stampa e il valore nominale (€10, €20, €50, €500) delle banconote viene comunemente definito reddito da signoraggio e viene attribuito alla BCE per la sua funzione di emissione!

Esempio: stampando una banconota da 100 euro, la BCE incassa i 100 euro del valore nominale più un interesse variabile (attualmente l’1,50), meno il costo di produzione per la stampa di tre centesimi di euro! Il guadagno da signoraggio per la BCE è di 101,47 euro per ogni banconota da 100 euro stampata ed emessa! – facciamo un semplice calcolo: in un solo mese, da giugno a luglio 2011, sono state stampate circa 16 milioni di banconote da 100 euro, moltiplicando 101,47 euro (€100+1,50%-€0,3) per ogni banconota emessa si arriva ad un totale di 1.623.520.000 di euro di guadagno della BCE.
Sulle prime banconote italiane della lira era ben visibile “Repubblica Italiana”: eravamo quindi noi cittadini ad essere proprietari della moneta. Un giorno quella dicitura scomparve e iniziammo a leggere “Banca d’Italia”, una vera e propria banca privata, controllata al 90% da quote acquistate da altre Banche e Assicurazioni!

Se la Banca d’Italia fosse pubblica sarebbe lo Stato italiano ad emettere la moneta e il reddito da signoraggio rientrerebbe allo Stato stesso, senza schiacciare il popolo italiano sotto il peso del debito pubblico che ad oggi ammonta a 1.900 miliardi di euro in gran parte a causa dell’addebitamento nei confronti della Banca Centrale.

La cosa più grave é che solo il 10% della massa monetaria totale è costituita da denaro fisicamente stampato (banconote o monete) il restante 90% vieni infatti messo in circolazione sotto forma di denaro virtuale. Con denaro virtuale si intendono assegni, carte di credito e tutte quelle cifre su memorie informatiche. Questa moneta é fittizia, senza copertura e non costa assolutamente nulla alla Banca Centrale. Tutto questo rende noi cittadini veri e propri schiavi del debito, gonfiando ancora di più le tasche dei ricchi e dei potenti; questo è il cosiddetto signoraggio secondario.

La soluzione é che lo Stato emetta moneta a credito e non più a debito. Liberando di fatto gli italiani da una morsa.

Forza Nuova intende cambiare il modello di sviluppo che ha portato a questo disastro e pertanto chiede:
1 - che lo Stato emetta denaro e conferisca alle banche il solo ruolo di gestione dei risparmi e di sviluppo della piccola impresa e dell’agricoltura;
2 - che l’allevamento e l’agricoltura siano riportati ad un ruolo centrale dell’economia nazionale, considerando come obiettivo primo l’autosufficienza alimentare del nostro popolo;
3 - che si rieduchi la gioventù al lavoro in generale e all’artigianato, alla terra e alla impresa manifatturiera;
4 - che siano abolite le burocrazie inefficienti, il finanziamento dei partiti e che venga adottato un nuovo approccio alla politica come servizio volontario”.























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