Appunti al volo Società

Troppe inaugurazioni distraggono assessori e funzionari comunali dal lavoro quotidiano. Con la scusa che il sindaco non deve essere mai solo, ma forse per il fatto che si guadagna un passaggio in televisione, arrivano trafelati. Quelli che fanno tardi costringono gli altri ad allungare il “fuori servizio”. Insomma si perdono ore di lavoro.

Va bene, poi, quando si inaugura un'opera nuova, qualcosa di veramente importante. Ma il ponte San Nicola non è mai stato in pericolo. I lavori sul manufatto riguardavano qualche scolo di acqua piovana e il pavimento dei marciapiedi. Si poteva aprire e basta.

Invece, oltre al sindaco che si è detto soddisfatto della rapidità dei lavori, c'erano due parroci. Da cattolici stentiamo a credere che l'acqua santa abbia toccate le cime dei capelli di tutti gli amministratori presenti.

Ma se così fosse, si saranno accorti che i marciapiedi sistemati sono solo quelli sul ponte di cemento armato. Quelli, in prosecuzione, sulle spallette del rilevato sono ancora circondati dalla plastica gialla dei lavori in corso. Sono altri lotti? Si farà un'altra inaugurazione?

Speriamo di no. A prima vista si direbbe che anche l'asfalto del ponte non è quello definitivo.

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A piazza IV novembre, nell'aiuola residuata dal sistema di incanalamento del traffico quando anche al Corso Garibaldi transitavano  camion, automobili e motociclette, è stato inaugurato un cippo marmoreo che inneggia alle virtù degli antichi sanniti, sovrastato da una sproporzionata ruota dentata del Rotary Club. Più che ai sanniti, salta agli occhi come un monumento al Rotary.

E' stato scritto che quel monumentino stava nel giardino della Rocca dei Rettori e si è deciso (da chi?) di spostarlo su suolo comunale per evitare che, quando ci sarà lo scasamento della Provincia, qualcuno potesse considerare l'oggetto di scarso valore e disfarsene con regolare verbale. Ma, allora, si richiede una apposita delibera programmatica con la quale il Comune dovrà disciplinare la materia. Non è che si apposteranno mobilia e soprammobili della Provincia negli angoli più impensati della città?

Anche qui, ci sentiamo in obbligo di suggerire al sindaco Mastella prudenza. Non foss'altro per preparare, tra 20 mesi, il centenario della fine della prima guerra mondiale. Proprio il nome della piazza del Rotary.

MARIO PEDICINI

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