I controversi numeri dell'emergenza sanitaria Società
Recentemente sono stati resi i noti i numeri riguardanti l’attività del Pronto Soccorso della Azienda Ospedaliera “San Pio” di Benevento, relativi all’anno 2023. Nel corso di questo anno solare il numero di utenti che si sono recati presso il Pronto Soccorso del nosocomio sannita, DEA di secondo livello, in regime di emergenza/urgenza, sono stati 42.783, contro i 38.215 relativi all’anno 2022, con un incremento di circa il 20%, su base annua.
E’ opportuno tuttavia ricordare che nel 2022 si era ancora sotto la pressione mediatica della pandemia da Covid, per cui molti accessi in pronto soccorso venivano evitati dalla popolazione residente in questa provincia ed aree limitrofe.
Gli accessi in PS relativi all’anno 2023 sono stati suddivisi, in base agli attuali codici di refertazione assegnati dal triage, in:
▪ 1.866 codici rossi
▪ 8.148 codici arancione
▪ 10.851 codici azzurri
▪ 21.445 codici verdi
▪ 473 codici bianchi
La lettura di questi dati si presta a molte considerazioni di grande interesse sia in tema di prevenzione delle malattie, che di sanità pubblica che di economia sanitaria.
Queste considerazioni appaiono oggi ancora più importanti e necessarie, anche in riferimento alle tante polemiche sorte nei primi sei mesi di quest’anno, relative alla demedicalizzazione delle ambulanze del 118 da parte della ASL beneventana, sia alla chiusura “a tempo” del PS dell’Ospedale di Sant’Agata de’ Goti da parte della Azienda Ospedaliera San Pio.
Il primo dato che salta all’occhio è che circa un abitante su sei di questa provincia, nel corso dell’anno 2023, si è recato presso il PS dell’A.O. San Pio, lamentando una sospetta urgenza medica o chirurgica, senza distinzione di sesso, né di età anagrafica. E’ questo un dato anomalo e molto preoccupante, che non si ritrova in nessuna statistica nazionale. Non è infatti assolutamente pensabile che lo stato di salute della popolazione di questa provincia sia talmente precario da richiedere, per un sannita su sei, un ricovero in urgenza presso il PS.
Inoltre questo rapporto 1:6 tiene conto solo dei dati in possesso relativi al San Pio, e potrebbe ulteriormente aggravarsi se aggiungessimo i dati, attualmente non conosciuti, del PS dell’Ospedale Fatebenefratelli di Benevento. E’ invece più realistico pensare che tale esagerata richiesta di accessi in PS, sia dovuta ad un evidente carenza di assistenza da parte della medicina territoriale della ASL di Benevento, con medici di base carenti in organico ed oberati da compiti burocratici che tolgono ore alla assistenza dei propri pazienti, con guardie mediche ridotte di numero e con il Servizio del 118 troppo spesso coinvolto in interventi che non hanno le caratteristiche dell’urgenza/emergenza. Le recenti decisioni di demedicalizzare le ambulanze e di chiudere “a tempo” il PS di Sant’Agata de’ Goti, hanno ulteriormente peggiorato la qualità dell’assistenza medica territoriale e, di conseguenza, rischiano di intasare ancora di più il PS del San Pio.
Che quanto detto sia un dato reale ed incontrovertibile si evince inoltre dalla refertazione di ben 21.445 codici verdi e di 473 codici bianchi nell’anno 2023. A tal proposito va ricordato che i codici bianchi sono accessi in PS in cui non viene riscontrata alcuna patologia da trattare o nei quali il malessere denunciato dal paziente, poteva essere trattato ambulatoriamente o dal medico di base o dagli specialisti territoriali; molto spesso il codice bianco è un tentativo furbesco di aggirare i tempi di attesa di una visita specialistica ambulatoriale, ricorrendo alle cure del PS.
I 21.445 codici verdi, che rappresentano ben il 50% di tutti gli accessi annuali in PS, mancano di appropriatezza, ovvero non si riscontra la loro effettiva urgenza, tale da giustificare il ricorso ad un PS, e questi pazienti potrebbero essere gestiti con ricoveri programmati o con prestazioni ambulatoriali.
Inoltre sono soprattutto i codici verdi che intasano i posti disponibili in un PS, perché, non avendo le caratteristiche della urgenza, aspettano più a lungo esami diagnostici e consulenze specialistiche.
E’ abbastanza evidente che tentare di ridurre drasticamente il numero di codici verdi ed azzerare il malcostume dei codici bianchi, metterebbe il PS dell’A.O. San Pio nelle condizioni di offrire una prestazione sanitaria più efficiente e più rapida ai pazienti che clinicamente ne hanno la effettiva necessità.
Ed è altrettanto evidente che, oltre ad una presa di coscienza da parte della popolazione, le recenti decisioni, impopolari e contrarie ad ogni regola sia di assistenza sanitaria che di economia sanitaria, prese da ASL e A.O. , in merito alla attività del 118 e dell’Ospedale di Sant’Agata de’ Goti, non migliorano di certo l’assistenza sanitaria territoriale e non aiutano a risolvere i problemi atavici del Pronto Soccorso del San Pio.
ENZO TRIPODI