I sanniti non erano ''popolo rude e bellicoso''. Monte Vairano lo dimostra Società
È stato presentato a Sepino il volume ‘L‘uomo sannita’di Gianfranco De Benedittis, professore ed archeologo. A promuovere l’incontro con l’autore, le associazioni territoriali del Sannio appenninico Sepino nel Cuore, Officina Creativa, Rodolfo De Moulins di Bojano, Togo Bozzi di Guardia Sanframondi. L‘incontro si è tenuto presso l‘accogliente cortile del Municipio e ha visto la partecipazione significativa sia dell‘autore che del giornalista e scrittore Nicola Mastronardi. Non sono mancati i contributi del sindaco di Sepino Paolo D‘Anello e delle associazioni promotrici, con gli interventi di Pasquale Giordano, nella qualità di responsabile dell’associazione sepinese, di Maria Grazia Tagliaferri, docente ed animatrice del mondo culturale bojanese, di Antonio Tammaro, professore e presidente di Officina Creativa e di Domenico Rotondi, coordinatore dell‘associazione guardiese. A moderare i lavori Vittorio Vallone, giornalista e divulgatore culturale.
Sostanzialmente l‘opera dell‘autore intende richiamare l‘attenzione del lettore sulla caratteristica identitaria del popolo sannita, atteso che le antiche genti dell‘Appennino non vollero chinare la testa di fronte alla prepotenza di Roma. Uno straordinario esempio di resistenza civile, giacché il Sannio storico difese fino alla fine valori e costumi che avevano accomunato i popoli italici nella lotta contro l‘imperialismo romano. Purtroppo la storiografia ufficiale non ha mai reso il giusto onore ad un popolo libero, così come non ha voluto considerare la valenza dei preziosi materiali recuperati nel corso degli anni dai ricercatori e dagli archeologi, quali ad esempio quelli provenienti dalla straordinaria Città Sannitica di Monte Vairano.
Ciononostante, negli ultimi tempi sta crescendo in Italia l‘attenzione verso la storia del Sannio, profondamente ricca di fascino e mistero, soprattutto dopo le significative pubblicazioni editoriali curate dai due protagonisti dell’incontro, Gianfranco De Benedittis e Nicola Mastronardi. Sta di fatto che l‘insediamento di Monte Vairano, con i suoi edifici, le sue strade ed i suoi santuari, ci racconta di una società organizzata e strutturata all’insegna di una dimensione mediterranea della vita sociale ed economica, smentendo categoricamente la schiera di coloro che, in chiave romanocentrica, hanno cercato di dipingere i Sanniti come ″popolo rude e bellicoso″.
D.R.