Il Centro Studi del Sannio continua il suo impegno per la cultura Società

Il direttore del Centro Studi del Sannio Mario Pedicini, al termine dell’anno sociale, ha tracciato un bilancio delle attività svolte. Egli, inoltre, ha anticipato nell’intervista alcune iniziative per il 2014-2015, da programmare e da affrontare con gli interventi di illustri relatori, informando i lettori del quindicinale di Realtà Sannita.

Direttore Pedicini è terminato l’anno sociale del Centro Studi del Sannio. Le iniziative culturali rivolte agli iscritti con gli incontri periodici programmate nella Sala del Centenario sono state di particolare rilevanza. Perché?

Gli appuntamenti vogliono essere un momento di riflessione non occasionale, anche quando prendono spunto da ricorrenze, commemorazioni, centenari. Viene offerto un ema di interesse non effimero, che può suscitare ulteriore approfondimento personale, studio e ricerca. Il Centro Studi del Sannio tiene d'occhio ciò che accade nel mondo, ma non trascura il dovere di conoscenza delle cose di casa nostra. Che sono, talvolta, assolutamente straordinarie e tali da imporre riflessioni di ordine generale.

Qual è stato l'argomento che più ha interessato l'anno sociale appena trascorso?

Indubbiamente la commemorazione dell'eccidio di Francavilla ad opera della banda di Michele Caruso. Il 24 febbraio 1863, 17 soldati del Regio Esercito furono barbaramente uccisi a pochi chilometri da Benevento. Fu uno dei più impressionanti episodi del brigantaggio meridionale contro il quale il Parlamento emanò la legge Pica del successivo 15 agosto che istituiva tribunali militari speciali. Michele Caruso fu preso nei pressi di Molinara (insieme al non ancora maggiorenne Michele Testa) il 7 dicembre, il 12 si tenne il processo e l'indomani i due furono fucilati nell'area del mercato di Porta Rufina a Benevento. Noi abbiamo voluto ricordare, abbiamo pregato per tutti i caduti in quella terribile guerra civile e in un convegno di studio, abbiamo anticipato la pubblicazione (a cura del professore Annibale Laudato) di una lettera scritta da una cittadina di Pontelandolfo ad uno zio prete dimorante a Roma. La lettera (del 3 settembre 1861) è una cronaca dei “fatti” di Pontelandolfo culminati nell'incendio del 14 agosto.

Dott. Pedicini lei ricopre un ruolo di fondamentale importanza per rilanciare nel contesto socio-culturale della città capoluogo e dei paesi del Sannio, il valore ineludibile della cultura. Com’è possibile raccogliere la sfida del nostro tempo per ritornare sulle tracce del passato spesso dimenticate dalla scarsa sensibilità delle istituzioni?

Il filo conduttore è quello della libertà, in opposizione al conformismo. Lo strumento è quello della ricerca. La conoscenza dei fatti, dei documenti, delle testimonianze è la premessa per valutazioni critiche, mai per classificazioni di comodo.

Quali sono le tematiche del prossimo anno previste per comprendere il passato, per contestualizzare il presente e per tracciare i sentieri della conoscenza da percorrere nel terzo millennio?

Il programma sarà definito a giugno dal comitato direttivo. Posso anticipare che un tema al quale non potremo sfuggire sarà quello della Grande Guerra e delle sue relazioni con la nostra terra. Certamente saremo attenti all'evoluzione del grande tema delle riforme istituzionali nel nostro Paese. Non dimenticheremo le “occasioni” offerte dagli anniversari. Mi sembra molto attuale il pensiero di Cesare Beccaria rispetto a ciò che avviene nelle carceri, nei tribunali e nei parlamenti. La dignità della persona umana va rispettata e tutelata sempre, anche e soprattutto in quei i luoghi in cui lo Stato esprime con l'uso della forza la sua autorità.

Quali sono i suoi i membri del Consiglio Direttivo del Centro Studi del Sannio con cui ha condiviso un’esperienza del tutto nuova ed avvincente?

Il comitato direttivo è composto da Paolo Palumbo (anche vice-direttore), docente di diritto canonico ed ecclesiastico; Raffaele Simone, professore di lettere classiche; Michele Ruggiano, già docente di lettere e preside nei Licei; Antonella Tartaglia Polcini, ordinaria di diritto all'Università del Sannio; Romolo Zarro, già provveditore agli studi; Raffaella Petrillo, già docente di inglese e preside di scuola secondaria; Cinzia Ambra, laureata in scienze religiose. In rappresentanza del presidente, Padre Sabino Iannuzzi ofm, siede nel comitato Padre Davide Panella, professore di storia e filosofia, responsabile della Biblioteca della Provincia Sannito-Irpina dei Frati Minori e autore di numerosi saggi storici. A tenere in ordine la cassa è il ragioniere Angelo Miranda, già direttore dei servizi economico-finanziari del Provveditorato agli Studi di Benevento.

NICOLA MASTROCINQUE

Altre immagini