Benevento - Juventus: quello che è stato, quello che poteva essere... Sport

Immaginarsi un giorno di ospitare al “Ciro Vigorito” la Juventus campione d’Italia e vicecampione d’Europa in carica, per un vero tifoso del Benevento, sino a qualche anno fa, sino a due anni fa con esattezza, era solo una pura chimera. Un qualcosa che suscitava, nella mente di un giallorosso verace, una risposta del tipo “seee, vabbè...”.

Tutto ciò, invece, si è materializzato nel pomeriggio di sabato, in uno stadio pieno e stracolmo di colore e passione, per l’attesa di una gara da un sapore e da un gusto davvero inediti. Tutte le altre grandi del calcio italiano, le big milanesi, quelle romane, il Napoli, erano già passate fra le mura dello stadio sannita, ma si sa che la Juventus racimola una gran quantità di tifosi in tutta Italia, in tutte le realtà piccole, medie e grandi da nord a sud, quindi, di conseguenza, la pressione che c’era per questo match aveva un peso specifico diverso, maggiore, rispetto alle altre.

La sensazione che un tifoso beneventano aveva in cuor suo era quella di una vera e propria rivisitazione in salsa calcistica del più classico dei “Davide contro Golia”: i giallorossi, attori di un campionato davvero sciagurato, ricco di sofferenza e solo di qualche piccola piacevole follia (il netto successo sul Verona in ultimo) contro i bianconeri, dominatori assoluti del palcoscenico italiano negli ultimi 6 anni e sul secondo gradino d’Europa in due occasioni.

Il confronto, date le premesse, si annunciava come impari, ed il risultato finale (un 2-4 che non rispecchia quanto realmente visto sul terreno di gioco) potrebbe far pensare ad una supremazia bianconera che, nella realtà dei fatti, non c’è stata.

La sfida tra la cenerentola della serie A e la compagine più blasonata fra i confini nazionali è stata, invece, bella, combattuta, emozionante e, diciamolo senza peli sulla lingua, equilibrata.

Un nuovo idolo, “le monstre” Cheik Diabaté, si è preso la scena, con una doppietta mozzafiato (la seconda consecutiva) che si va ad aggiungere alla gioia del gol vittoria in occasione della sentitissima sfida contro il Crotone.

L’amaro in bocca per un arbitraggio che lascia quantomeno perplessi spezza, però, l’entusiasmo, la gioia ed i sorrisi che ben si erano stampati ed impressi sui volti degli oltre 14mila sostenitori sanniti presenti sugli spalti.

La VAR sul primo rigore, la non-VAR sul secondo, ed alcune scelte tecniche che hanno snaturato l’assetto della compagine giallorossa, hanno determinato, purtroppo, la differenza fra ciò che veramente è stato questo Benevento-Juventus e ciò che, più meritatamente, poteva (e doveva) essere.

ANDREA ORLANDO