Equitazione: da sport di élite a palestra di vita Sport

Negli ultimi anni l’equitazione ha avuto, nel nostro territorio, uno sviluppo senza precedenti passando da una passione di nicchia ad uno sport completo e appagante sotto ogni punto di vista. Per sfatare miti e fare chiarezza attorno a questa sana attività, rivolgiamo qualche domanda a Imma Ferraro, 24 anni, giovanissima istruttrice del centro Ippico Adriana in contrada Coluonni, che da Caserta si è trasferita nel beneventano per inseguire la sua passione.

Ciao Imma, come hai iniziato la pratica di questo sport?

Ciò che mi ha spinto è stata la forte passione per i cavalli che mi accompagna da sempre! Ho mosso i miei primi passi all’età di nove anni nella mia città, Caserta e anche se in famiglia nessuno prima di me praticava equitazione i miei genitori mi hanno sempre sostenuto e continuano a farlo ancora oggi che sono diventata istruttrice federale di I livello e che ho fatto dell’ippica il mio lavoro.

Quel è stato il tuo percorso?

Il primo approccio è quasi sempre di tipo ludico e come tutti i bambini ho iniziato con i pony con i quali, attraverso il contatto continuo e quotidiano, si impara il rispetto dell’animale e a comprenderne necessità, carattere e bisogni. Successivamente sono passata alla pratica agonistica e al salto a ostacoli disputando numerose gare e concorsi per approdare all’insegnamento e mettere a disposizione degli altri quanto imparato, senza mai voler smettere di migliorarmi e perfezionarmi nella tecnica.

Quali difficoltà hai incontrato?

Ogni sport richiede tempo e concentrazione e questo è vero più che mai nell’equitazione dove il binomio cavallo e cavaliere è inscindibile: è indispensabile creare un rapporto con l’animale e questo richiede forte predisposizione e tantissima pazienza. Il passaggio alla attività agonistica, come se non bastasse, aumenta le responsabilità e il carico di lavoro: trasferte, allenamenti intensi e, non ultima la preparazione psicofisica necessaria per affrontare il tutto. Conciliare gli impegni scolastici, familiari e di vita in generale con la cura costante di un essere vivente non è semplice, ma comunque la mia determinazione e la mia passione hanno reso superabile ogni ostacolo che incontravo: sia nel campo che fuori.

Perché pensi che l’equitazione sia un buono sport?

L’equitazione è, a mio avviso, una palestra di vita. Al di la dell’attività fisica, allena la mente e forma il carattere. Ti insegna a non abbatterti nelle tante difficoltà che si incontrano e formarsi con questo spirito aiuta nella vita ad andare sempre avanti per la propria strada senza arrendersi. Inoltre essendo per eccellenza una attività all’aria aperta impari il rispetto non solo del cavallo e di tutti gli animali, ma anche della natura nel suo insieme.

Cosa consigli a quanti vorrebbero iniziare?

Precisando che si può iniziare a qualsiasi età, esistono differenti approcci a questo sport: i bambini, dall’età di tre anni, possono iniziare con i cosiddetti “pony games” dove si apprendono i rudimenti della pratica con il gioco e il divertimento, mentre per i più adulti vanno bene le classiche lezioni in campo dove vengono impartite nozioni teoriche e pratiche sul mondo dell’equitazione. Da sottolineare che, se un tempo l’attrezzatura necessaria era altamente costosa, oggi è possibile iniziare spendendo il giusto e sicuramente non in più che in altri hobby.

In che modo si può andare a cavallo in sicurezza?

I ogni attività umana sono presenti dei rischi e cosi nell’equitazione, per scongiurare incidenti, è necessaria la prudenza e l’utilizzo di protezioni adeguate. Dal cavallo è possibile cadere ma questo non deve essere motivo di paura e non deve inibirci nel perseguire i nostri desideri. Io personalmente prescrivo l’uso obbligatorio del Cap (casco) ai miei allievi e la massima attenzione, sia dell’istruttore che del cavaliere, quando si è in sella.

In quale situazione è l’equitazione nel Sannio?

Se un tempo i grandi centri ippici era concentrati per lo più nella zona del napoletano, con non pochi disaggi per chi voleva iniziare o doveva disputare gare e tornei, oggi la situazione nel Sannio inizia a godere di buona salute e ad avere una certa rilevanza.

Nel “Centro Ippico Adriana”, uno dei pochi in provincia autorizzato dalla FISE (Federazione Italiana Sport Equestri), si sta cercando di riportare in auge questo bellissimo sport che può avere un impatto più che positivo sul nostro territorio. Infatti l’equitazione è un mondo complesso che per funzionare ha bisogno di una serie di figure altamente qualificate come veterinari, maniscalchi, addetti alle scuderie, con un ritorno occupazionale tutt’altro che trascurabile per una economia piccola come la nostra, sempre in cerca di nuovi settori in cui investire.

Da non dimenticare anche il grande contributo che i cavalli possono dare alle persone con varie disabilità: bambini, ragazzi e adulti possono ricevere enormi benefici con l’ippoterapia, con il conseguente avvio nella città di Benevento di corsi terapeutici che possano coinvolgere psicologi, pediatri ed esperti in questo campo ancora da esplorare.

C’è qualcuno che vorresti ringraziare?

In primis i miei genitori, Domenico e Carla che mi hanno sostenuto da sempre e senza i quali sicuramente non sarei arrivata a fare ciò che faccio oggi. Poi un ringraziamento va ai miei istruttori, senza i quali non avrei imparato e di conseguenza non potrei insegnare a mia volta tutto ciò che loro hanno saputo trasmettermi; cosi come indubbiamente un ringraziamento speciale va alla signora Adriana Donatiello che ha saputo darmi fiducia nell’affidarmi un lavoro cosi bello e delicato nella sua struttura dove, assieme ad Antonietta, Angelo e tutti i collaboratori, formiamo una fantastica squadra al servizio della nostra passione: l’equitazione!

ANTONINO IORIO