Il puzzle del futuro Sport

Volenti o nolenti sarà Serie A!”. È questa la fatidica frase che, fortunatamente, si pone a fondamento di una consapevolezza che, negli ultimi giorni, appare quanto più in aumento - sempre più costante, tra l’altro - in tutto l’ambiente giallorosso (in primis) ma, anche e soprattutto, all’interno delle istituzioni che governano il mondo del calcio nazionale.

Ciò che difatti appare sempre più chiaro ed evidente è che, a differenza di quanto accaduto in altre discipline sportive, per ciò che concerne il calcio non si potrà cancellare quanto già oggettivamente maturato a livello di “campo” in questa stagione. Una stagione che, tra l’altro, ha già visto disputarsi - in totale regolarità - ben due terzi degli incontri valevoli per la conclusione definitiva della stessa.

Annullare, dunque, i risultati già maturati e conquistati, a soli poco più di due mesi dal termine, appare francamente una scelta caratterizzata da quanto di più insensato si possa concepire. Un’idea, questa, che sembra prendere sempre più piede fra gli organi di governo del “Mondo del Pallone”.

Con un Benevento saldamente al comando dell’attuale graduatoria in cadetteria, dunque, la serie A può dirsi, senza alcun rischio, cosa fatta (sia che si debba tornare a giocare - con sole tre vittorie da centrare nei restanti dieci incontri da qui alla conclusione - sia in caso di congelamento definitivo delle attuali classifiche).

Il Benevento ritornerebbe, così, ad affrontare un campionato di massima serie dopo soli due anni dalla prima storica e sfortunata apparizione.

Dimenticando, quindi, per un attimo le vicende legate al virus e gli strascichi che questo sta portando con sé anche in ambito calcistico, ci si può finalmente permettere un’analisi puramente e prettamente sportiva a riguardo dell’attuale rosa giallorossa, in vista della prossima (complicatissima) stagione.

Il Benevento si accingerà ad affrontare una Serie A certamente proibitiva ma con la consapevolezza di non potersi più permettere gli errori grossolani commessi nell’unico precedente del passato.

La rosa di quest’anno, indiscutibilmente, appare già di per sé più matura ed attrezzata alla bagarre della massima serie rispetto a quanto non lo fosse quella del 2017/18.

A dirlo sono, in primis, i nomi che compongono l’attuale scacchiere sannita; in secondo luogo, la tipologia di campionato condotto che ha dimostrato, in maniera inappellabile, un’unità di intenti di altissimo livello ed un enorme grado di competitività.

Montipò tra i pali è già una sicurezza; con un Gori pronto a fare da “nume tutelare”, dunque, quello del ‘numero 1’ appare, certamente, il problema minore nella costruzione del Benevento del futuro.

Il reparto difensivo, poi, può indubbiamente contare su uomini già preparati ad affrontare il salto di categoria: capitan Maggio, Caldirola e Letizia, difatti, hanno già dimostrato di avere tutte le carte in regola per un ruolo da pedine titolari del comparto difensivo giallorosso targato “Serie A 20/21”.

I vari Tuia, Volta, Barba ed Antei, in aggiunta, sono anch’essi giocatori dal curriculum e dalle caratteristiche utili per giocarsi una riconferma. Tuttavia, è per il ruolo di titolare al fianco di Caldirola che ci si aspetta un primo innesto di spessore da parte della società di Via Santa Colomba.

Sulle fasce, inoltre, andranno acquistati almeno due rincalzi importanti per sopperire alle eventuali assenze dei due titolari Maggio e Letizia.

Passando, poi, al centrocampo giallorosso, sarebbe alquanto menzognero affermare che esso, già quest’anno, non abbia goduto di una vera e propria diga a dir poco insormontabile: la linea Schiattarella-Hetemaj-Viola ha, difatti, già tutti i requisiti per potersi giocare le proprie carte anche in Serie A.

Avere a disposizione sostituzioni in questo reparto, tuttavia, appare comunque urgente poiché, nonostante la duttilità di Tello e l’importanza strategica di del Pinto (soprattutto in ottica spogliatoio), è proprio lì in mezzo al campo che, come ben si sa, ci si gioca le maggiori chances di salvezza e permanenza nella massima categoria. Sarà, quindi, fondamentale procedere con almeno un ulteriore innesto di spessore anche in linea mediana.

In attacco, infine, le riflessioni da fare sono più che altro due. La prima ha a che fare con ciò che concerne le ali: il Benevento ha, al momento, a disposizione tre uomini che quest’anno hanno dimostrato di essere fondamentali sia dall’inizio che a gara in corso. Kragl è, fra tutti, quello del maggior potenziale anche per la prima serie del calcio italiano; Insigne è quello dal maggior talento con la palla fra i piedi; Improta quello della maggiore duttilità ed utilità tattica per gli schemi ideati dal Mister. Rinunciare ad uno di questi tre elementi comporterebbe, dunque, un necessario ed ulteriore intervento per quello che è, come chiarito più volte anche dallo stesso Inzaghi, un ruolo cruciale per le sue idee di gioco.

Il secondo spunto, invece, riguarda la fase realizzativa. Qui si possono già certamente annoverare fra gli elementi che andranno a comporre la prossima “rosa 20/21” dello Stregone sia Sau che Moncini: il primo perché ha già dimostrato di essere un “fuori categoria” per la serie B; il secondo perché, da ultimo fra gli arrivi in casa giallorossa e vista la giovane età, non può che considerarsi il classico “investimento per il futuro”.

La situazione notoriamente più delicata è, invece, quella che riguarda il centravanti Massimo Coda: l’attaccante di Cava de’ Tirreni, in scadenza di contratto, non ha più trovato un accordo con il patron Vigorito. Escludere una sua permanenza, pertanto, appare quasi cosa certa. Sarà proprio qui, allora, che il Benevento dovrà piazzare il colpo decisivo. Per salvarsi in Serie A, come è noto, occorre poter annoverare tra le proprie fila almeno un attaccante da doppia cifra garantita. L’acquisto di un bomber da un minimo di 12-15 goal stagionali rappresenta, dunque, già oggi il punto di partenza su cui incentrare la prossima sessione di mercato.

Un acquisto del genere sarebbe, inoltre, quel regalo che tutti i tifosi (già costretti - quasi certamente - a dover rinunciare ad una storica e meritata festa promozione) vorrebbero veder concretizzarsi più d’ogni altra cosa.

ANDREA ORLANDO