Nuovo corso Cannavaro: l'intervento c'è, la cura non ancora Sport

Le due gare d’esordio della “gestione Cannavaro”, la prima in casa contro l’Ascoli, la seconda in terra altoatesina contro il Sudtirol, non sono state sufficienti per riportare la vittoria in casa giallorossa; vittoria che, ormai, manca da circa un mese e mezzo (era il 3 settembre, data della trasferta di Venezia) e che, mai come in questo momento, servirebbe come il pane per rilanciare motivazioni ed ambizioni di un Benevento letteralmente “a terra”, sia da un punto di vista fisico che, soprattutto, da un punto di vista mentale.

Il Capitano della Nazionale Campione del Mondo e Pallone d’Oro del 2006, alla sua prima esperienza su una panchina di calcio italiana ed europea, non è ancora riuscito, difatti, a curare le “ferite” che affliggono gli Stregoni. Nonostante l’intervento sia stato avviato, infatti, non si vedono ancora i risultati sperati.

È evidente che la preparazione svolta durante la “gestione Caserta” non abbia funzionato, sia per il numero di infortuni che sta falcidiando la rosa giallorossa, sia per la tenuta fisica sul terreno di gioco di tutti gli uomini impiegati: un undici messo in campo che, gara dopo gara, non riesce mai a mantenere standard sufficienti l’intero arco dei 90 minuti.

A questo, poi, si somma la principale delle criticità sulla quale Fabio ed il suo vice, il fratello Paolo Cannavaro, hanno il compito di intervenire con la massima rapidità possibile: la condizione mentale dell’intero spogliatoio sannita. È, in effetti, questo tipo di lacuna che non ha permesso un ritorno dei tre punti in casa Benevento, per via di una formazione che - troppo spesso - spegne la luce quando invece potrebbe addirittura bastare un livello minimo di concentrazione.

I due pareggi contro le formazioni di Bucchi e Bisoli, difatti, sono stati proprio frutto di due gare giocate soltanto a sprazzi e con un solo tempo per gara degno di cronaca su sponda giallorossa.

Il calendario, adesso, richiederà al Benevento uno sforzo al di là di ogni possibile ostacolo: al nuovo corso Cannavaro il compito di ridare condizione, grinta ed identità ad una squadra che, senza troppi giri di parole, sarà sicuramente oggetto di perfezionamenti nella parentesi invernale del mercato di gennaio.

ANDREA ORLANDO