Ritorni di...fiamma! Sport

L’impronosticabile tracollo del Benevento Calcio dalla serie A alla terribile serie C in sole tre stagioni, con due amarissime retrocessioni, ha causato nell’intera piazza giallorossa diverse criticità che, con il tempo e con il susseguirsi dei “dolori sportivi”, si sono pian piano acuite.

In primis, dal 2020 in poi c’è stata una sempre più tangibile disaffezione per la squadra giallorossa da parte di diversi settori della tifoseria, incapaci di riuscire a ripopolare con numeri importanti ma, soprattutto, con forti motivazioni gli spalti del “Ciro Vigorito”.

Sicuramente il dato degli oltre 3.500 abbonamenti per questa stagione di serie C rappresenta un record per i nostri colori in questa categoria, ma paragonarlo con le “C” del passato vuol dire non tenere conto di quante tessere sono state staccate in media dalla tifoseria sannita negli ultimi campionati.

Va anche detto, ad onor del vero, che questo problema non trova una sponda utile nella sua risoluzione nei calendari imposti dalle brutali programmazioni degli incontri, con partite che, sempre più spesso, e a prescindere dalla categoria, si disputano infrasettimanalmente ed in orari a dir poco assurdi (sarà complicato per molti, per non dire per tutti, riuscire a riempire uno stadio di giovedì pomeriggio alle ore 18:30, come accadrà in occasione della sfida contro il Taranto).

In secondo luogo, non può essere dimenticato che, nell’ultimo anno, c’è stata una vera e propria rivoluzione in quel di Via Santa Colomba, con diversi elementi della compagine dirigenziale che hanno dato l’addio alla società giallorossa. Per citare l’esempio più lampante, l’uscita di scena dell’ex DS Pasquale Foggia, uno dei principali protagonisti in negativo di questi ultimi difficili anni della Strega. Un Benevento che, nella scorsa stagione, è stato costretto a cambiare ben quattro allenatori, senza riuscire ad ottenere il risultato minimo di una salvezza con una rosa che, di contro, era stata costruita per un campionato di vertice, ha rappresentato l’esatta fotografia di quanto disgregatosi e sfaldatosi in seno al club.

L’unica via, dunque, per ripartire in questa stagione complicata da un punto di vista sia sportivo che di immagine per l’intera piazza sannita, era quella di ricostruire tutto: nella società, nello staff tecnico e nel rapporto con la tifoseria. Se per le prime due componenti sarà fondamentale attendere il responso del campo in questo tortuoso girone C di LegaPro, sull’ultimo aspetto ci si può, probabilmente, già sbilanciare: una nuova sensibilità sembra essersi, difatti, davvero ricostituita.

Il Benevento dell’anno scorso e probabilmente anche quello delle stagioni passate, infatti, non avrebbe mai pensato ad operazioni come quelle dei ritorni di Marotta e Ciciretti, due dei più grandi eroi del gruppo degli “immortali” della promozione in serie B del 2016.

Aver compreso che tali acquisti non avrebbero avuto un peso solo in termini di mercato, ma anche - e soprattutto - in termini di riaccensione della passione, fa davvero immaginare come il clima, finalmente, possa essere cambiato.

Per ricostruire dopo le macerie e per riscrivere nuovamente pagine storiche servivano firme importanti, anzi, indelebili...ed i ritorni del Diablo e del fantasista romano (autore, come ben sappiamo, del primo storico gol degli Stregoni sia in serie B che in serie A) sono serviti proprio a questo: due ritorni “di fiamma” per riaccendere quella fiamma giallorossa che oramai era arrivata al lumicino.

ANDREA ORLANDO

Foto di Arturo Russo per Realtà Sannita ©