Aperta la bara di Padre Pio Chiesa Cattolica

Cerchiamo di fare un po' di chiarezza in merito alle innumerevoli tematiche, che hanno avuto come oggetto la esumazione delle spoglie mortali di San Pio da Pietrelcina, più delle volte contrastanti e contraddittorie allo stesso tempo, comparse nelle ultime settimane in maniera ridondante, dilagante e trasversale su tutti i settori mediatici della cronaca e degli approfondimenti religiosi.

Perciò, già da alcuni giorni cercavamo l'opportunità di rivolgere le qui sottoelencate domande a Padre Aldo Broccato, ministro provinciale dei Frati Cappuccini della religiosa Provincia di Sant'Angelo-Padre Pio, con sede in Foggia presso il Convento dell'Immacolata e con giurisdizione canonica sui conventi dei Frati di Pietrelcina e di San Giovanni Rotondo. L'occasione propizia si è presentata in Morcone, allorquando il primo rappresentate provinciale dei Confratelli di San Pio da Pietrelcina ha presieduto la solenne concelebrazione eucaristica del 105° Anniversario della Vestizione di fr. Pio da Pietrelcina.

Il padre provinciale Broccato è stato testimone oculare all'apertura della bara contenente le spoglie mortali di S. Pio e insieme al vescovo D'Ambrosio hanno tolto la lastra di zinco sulla seconda bara e l'ostensione è stata officializzata per il 24 aprile.

Padre Aldo, come è nata l'idea della riesumazione della salma di San Pio da Pietrelcina?

Non si tratta di un'idea, la esumazione è un fatto tecnico, è un atto dovuto previsto dal diritto canonico.

Chi e quando ha inoltrato alle autorità del Vaticano la richiesta dell'autorizzazione?

La nostra Provincia monastica lo scorso anno.

E' stata costituita la commissione che procederà alla riesumazione?

Certo e sarà composta da luminari delle scienze mediche, da apprezzati esperti e riconosciuti tecnici della materia?

Lei farà parte?

No, dei Frati farà parte l'ex parroco di Pietrelcina, Padre Carlo Maria Laborde, attuale guardiano del convento di San Giovanni Rotondo.

Ci illustri un po' i tempi tecnici?

Un mese prima di Pasqua è stata avviata la esumazione, e poi avremo la ricognizione canonica, le analisi specialistiche e i rispettivi trattamenti per la conservazione e dopo Pasqua seguirà l'ostensione, ovvero le reliquie di San Pio verranno esposte solennemente alla pubblica venerazione dei fedeli.

Per quanto tempo durerà l'ostensione?

Per diversi mesi, comunque per un tempo sufficientemente lungo affinché milioni di pellegrini possano giungere da tutto il mondo in occasione di questo eccezionale avvenimento, che, come le ho preannunciato, durerà molto tempo. Ci tengo a precisare che nel corso dei processi di beatificazione e di santificazione la riesumazione non fu ritenuta necessaria, si esaminarono altre reliquie come le crosticine estratte dalle stimmate e la stessa venne rinviata a tempi successivi. Dove verranno esposte?

Nell'attuale cripta.

Ci vuole precisare le competenze del Padre Provinciale Broccato e quelle dell'arcivescovo di San Giovanni Rotondo, mons. D'Ambrosio, sul convento dei Frati e sui santuari di San Pio da Pietrelcina in San Giovanni Rotondo?

Io sono il superiore provinciale della comunità dei Frati; mons. D'Ambrosio, delegato pontificio in San Giovanni Rotondo, ha diretta competenza su tutte le opere di San Pio, quindi sui santuari della Madonna delle Grazie e della Nuova Chiesa di San Pio, nonché sulla Casa Sollievo della Sofferenza. Difatti, a lui è pervenuto il decreto della Congregazione della Causa dei Santi, che ha autorizzato la esumazione e il medesimo lo ha diffuso la sera della festa dell'Epifania.

Come avete pensato di solennizzare questo straordinario evento?

Con un importante convegno sul mistero delle stimmate di Padre Pio a cui parteciperanno illustri relatori, e con altre manifestazioni che dobbiamo ancora concordare.

E, mi dica, i Pietrelcinesi che considerazioni hanno fatto sulla esumazione?

I miei concittadini, con cui ho avuto modo di soffermarmi in occasionali discussioni su questi attualissimi particolari, hanno accolto con molta soddisfazione questa vostra iniziativa, soprattutto coloro che operano nel settore del terziario, i quali hanno intuito, sin da subito, un possibile rilancio delle prossime stagioni turistiche.

Abbiamo ascoltato con molto interesse la sua calibrata e dotta omelia, si soffermi, per i nostri lettori, su qualche aspetto del noviziato di Padre Pio?

In questo convento di Morcone, Francesco Forgione, il 6 gennaio 1903, ha iniziato un particolare cammino e qui ha superato la prima tappa per raggiungere la santità, qui ha trascorso un anno nel quale ha misurato la sua vocazione, qui ha preso forma esteriore la sua vocazione. Il noviziato è stato rigido, austero; il giovane Francesco ha dovuto superare difficoltà fisiche ed umane. Durante l'anno del noviziato, Dio ha misurato la qualità della sua risposta.

Ci permetta ancora, e sulla Vestizione cosa può aggiungere?

Qui, il 22 gennaio 1903, il novizio Forgione si veste dell'abito francescano a segno di croce; abito come segno esteriore che ci richiama a svestirci dell'uomo vecchio e a rivestirci di Cristo, come ci dice San Paolo.

Ci è molto piaciuto l'accostamento tra San Francesco e Padre Pio che abbiamo ascoltato?

Ai tempi di San Francesco d'Assisi, la Chiesa era in crisi, metteva insieme potere umano e religioso, questi aspetti confondevano la gente. E il Padre San Francesco insegnò a considerare la Chiesa come sposa di Cristo: -Va e ripara la mia casa!-. La santità di San Pio viene considerata come un'altra missione, si inserisce in un mondo più secolarizzato. Padre Pio è vissuto in un secolo, il ‘900, segnato da due grandi guerre, ha riportato nel mondo la presenza di Dio, ha annunciato un Dio silenzioso che ha vinto il male con il bene.

Il prossimo impegno ufficiale del ministro provinciale Broccato?

A Sant'Elia a Pianisi, provincia di Campobasso e mio paese natale, concluderemo i festeggiamenti del Centenario della professione perpetua di fr. Pio da Pietrelcina, iniziata il 27 gennaio del 1907.

ANTONIO FLORIO