PIETRELCINA - Peripezie per il portone di Padre Pio Chiesa Cattolica
Peripezie per il portone di Padre Pio che, smontato poco più di vent’anni fa dalla Chiesa Madre di Pietrelcina per fare posto a quello attuale di bronzo, non si riesce più a trovargli una sistemazione adeguata.
Ma riavvolgiamo il nastro della memoria: all’insaputa di tutti, se non di pochissimi, il portone di Padre Pio venne trasferito in luogo lontano da Pietrelcina, si disse in un deposito protetto, ma in realtà esposto alle intemperie meteorologiche.
Grazie alla solerte opera della Sezione locale dell’Archeoclub, dopo soli pochi giorni venne riportato nella cittadina di Pietrelcina e quindi messo a deposito per anni e anni nel locale di sinistra di palazzo Bozzi-De Tommasi, sede appunto dell’Archeoclub e del Museo Civico, sito nel rione Riella.
Pochi anni fa, siccome nel suddetto locale doveva trasferirsi un’associazione culturale pietrelcinese, per gentile concessione e puntuale collaborazione di fra Fortunato - guardiano del Convento dei Frati Cappuccini - il portone di Padre Pio venne trasferito provvisoriamente nell’ex sala Mary Pyle, al viale dei Cappuccini, ma le vicissitudini del portone non finiscono di certo.
Un lungo e continuo girovagare dell’ormai fatiscente portone, fino a quando - qualche settimana fa - la locale Pro Loco ha trovato una sede centrale, visibile e strategica in corso Padre Pio, ovvero, nei locali al piano rialzato della palazzina dove è allocata al piano superiore la Polizia Locale.
A questo punto, ci si chiede per quanto tempo resterà lì il portone dell’epoca di Padre Pio e per quanto tempo ancora i soci dell’Archeoclub non potranno disporre dell’ampio locale per usi più congeniali e confacenti alla loro associazione, presieduta dall’arch. Paolo Tresca.
Ma il dilemma dei dilemmi è il seguente: chi è il proprietario del portone? La Parrocchia, quindi la Curia arcivescovile di Benevento, oppure il Comune di Pietrelcina che è il proprietario dei locali di palazzo Bozzi-De Tommasi?
O ancora, la Sezione dell’Archeoclub che lo ha in custodia ed in deposito?
Occorrerebbe svelare chi sia il misterioso proprietario, affinché costui possa adoperarsi in merito e così porre fine alla storia divenuta ormai infinita del portone di Padre Pio per donargli giusta collocazione, adeguata visibilità e idonea fruibilità di esso ai Pietrelcinesi, soprattutto delle nuove generazioni, ai pellegrini-turisti, nonché all’immenso Popolo dei fedeli di Padre Pio!
Stessa cosa potrebbe farsi per le colonne dell’ex pulpito della Chiesa Madre, depositate da oltre trent’anni alle spalle del monumento bronzeo di San Francesco d’Assisi e pertanto visibili a tutti coloro che transitano a piedi o in automobile.
Tali colonne rappresentano gli ultimi frammenti storici del complesso artistico e marmoreo micro cromatico della ormai ex struttura monumentale equivalente ad un’opera d’arte frammentata, disseminata e dispersa chissà dove.
Il portone e le colonne sono dell’epoca di Padre Pio, stessa cosa il reperto ligneo ed altresì storico, restaurato ed esposto protetto nella Chiesa Madre di Pietrelcina, pezzi importanti di attrazione turistico-religiosa che sicuramente valorizzerebbero i luoghi dove verranno allocati.
C’è da dire, in conclusione, che a Piana Romana, già da tempo i Frati si stanno attrezzando allo scopo, difatti, è in via di completamento la mega via Crucis, retrostante la chiesetta dell’Olmo delle Stimmate.
ANTONIO FLORIO