Teresa Manganiello è Beata Chiesa Cattolica

Il prossimo 22 maggio giungerà in Benevento, come delegato di Papa Benedetto XVI, l'Eccellentissimo Mons. Angelo Amato, Prefetto della Congregazione Vaticana per le Cause dei Santi.

Dinanzi alla Basilica della Madonna delle Grazie sarà allestito il palco per la Celebrazione che accoglierà migliaia di fedeli provenienti dalle tante comunità ove operano le Suore Francescane Immacolatine di Pietradefusi, fondate dal cappuccino Padre Lodovico Acernese, ispirato dalla vita esemplare della terziaria francescana Teresa Manganiello (1849-1876).

Ovunque è risaputo che Benevento è terra di santi. Proprio in questo 2010 ricorre il trecentenario della nascita di San Pompilio Maria Pirrotti di Montecalvo Irpino, il centenario dell'ordinazione sacerdotale di Padre Pio da Pietrelcina, avvenuta nel duomo di Benevento per le mani di Mons. Paolo Schinosi ed il decennale della canonizzazione di Sant'Alberico Crescitelli di Altavilla Irpina.

Ma è la prima volta, nella storia plurisecolare della Chiesa sannita, che gli onori degli altari tocchino ad una donna. Ed è anche la prima volta che il rito solenne della beatificazione si svolge a Benevento, da quando Papa Ratzinger ha riservato a sé la canonizzazione in San Pietro e ad un suo delegato le beatificazioni nelle diocesi di origine dei venerabili. L'evento scriverà una pagina fondamentale nella storia gloriosa dell'Arcidiocesi di Benevento.

Da due anni predico il ritiro spirituale mensile ai benedettini della Congregazione Verginiana rimanendo ospite nel palazzo abbaziale di Loreto in Mercogliano. Proprio qui ho appreso che il quadro della Madonna di Montevergine del 1300, dopo un accurato e opportuno restauro, abbandonerà il trono della nuova chiesa costruita tra il 1948 ed il 1961 e sarà nuovamente collocato nella cappella dell'antica chiesa, cosicchè il viso dolce, tondo, meridionale di Mamma Schiavona tornerà, a distanza ravvicinata, a sorridere ai numerosi devoti che salgono con viva fede e sincera devozione sul Monte Partenio.

Gli scrittori si sono sbizzarriti nella descrizione dei pellegrinaggi a Montevergine ove i fedeli, a piedi nudi piagati e poi in ginocchio, giungevano al trono della Madonna per implorare grazie. Il 9 giugno 1991 nella Cattedrale di Benevento fu insediato ufficialmente il tribunale ecclesiastico diocesano per avviare la causa di canonizzazione della Serva di Dio Teresa Manganiello ed il 28 settembre 1991 si celebrò la chiusura ufficiale del processo diocesano. Furono quattro mesi di intensa ricerca, di indagine, di ascolto e verbalizzazione.

Toccò proprio a me, che all'epoca lavoravo come giudice istruttore al Tribunale Ecclesiastico Beneventano, raccogliere le testimonianze orali riguardanti le virtù eroiche di Teresa. La memoria della terziaria francescana è passata ininterrottamente di bocca in bocca, di generazione in generazione.

Suor Pasqualina Manganiello, discendente di Teresa evidenzia nella sua deposizione che la Serva di Dio organizzava, guidava e coordinava in modo ordinato lo svolgimento dei pellegrinaggi manifestando una esemplare devozione alla Madonna: Nonna Saveria diceva che Teresa era molto devota della Madonna di Montevergine e per questo organizzava i pellegrinaggi e la seguivano molta gente, donne, giovani, uomini... anche mio padre Antonio diceva che almeno una volta all'anno bisognava andare a piedi scalzi a Montevergine perché era una tradizione lasciataci da quella santa figlia.

Veramente provvidenziale quest'anno la coincidenza della beatificazione di Teresa con il ritorno della veneratissima immagine della Madonna di Montevergine nell'antica cappella ove più volte, al termine di un faticoso e gioioso pellegrinaggio insieme a tanti fedeli, la contemplò estasiata e l'invocò con ardore l'Analfabeta Sapiente di Montefusco.

PASQUALE MARIA MAINOLFI