Un tempo si festeggiava San Bartolomeo Apostolo il 25 ottobre Chiesa Cattolica
Sta per giungere il 25 otobre, un tempo una data molto importante per i beneventani perché si tenevano grandi festeggiamenti in onore di San Bartolomeo, a memoria dell’arrivo delle sue reliquie in città proprio il 25 ottobre dell’838.
Per secoli, i beneventani hanno festeggiato San Bartolomeo in questo giorno, tradizione che si è poi persa all’indomani dell’unità d’Italia, mentre cresceva la festa della Madonna delle Grazie, che sostituì del tutto, nella devozione popolare, quella del Santo Patrono.
Giova ricordare che se la nostra antica diocesi sannita è stata elevata a dignità di metropolia da Papa Giovanni XIII il 26 maggio del 1969, non si deve solo per la sua importanza ma anche perché, a dire del pontefice: «ivi riposa il corpo del beato Bartolomeo apostolo».
Nonostante abbia trovato un posto d’onore nel Giudizio Universale della cappella Sistina ad opera del divo Michelangelo Buonarroti e sia l’unico tra i dodici apostoli ad aver avuto un apprezzamento da nostro Signore: «Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità», rischia oggi di essere dimenticato da tutti.
Dopo aver cercato di evidenziare le numerose intitolazioni di città, paesi, basiliche e santuari a San Bartolomeo Apostolo entro e fuori il confine nazionale (leggi articolo del 02.08.2022), desidero apportare un ulteriore contributo finalizzato ad una più completa conoscenza.
Stringendo il campo della ricerca nella sola arcidiocesi sannita, scopro da studi archivistici disponibili che il culto bartolomeano trova la sua maggiore espressione in tredici fondazioni chiesastiche, delle quali la più antica risulta essere quella di Ceppaloni (anno 1022), oggi non più esistente.
La chiesa di S. Bartolomeo di Ceppaloni fu una dipendenza dell’abbazia beneventana di S.Sofia. Come tale se ne ha notizia per la prima volta in un diploma di Enrico II del 10 marzo 1022: “eccllesia Sancti Bartholomei in Collina” (fonte Biblioteca Apostolica Vaticana, Vat. Lat. 4939).
Per affermare la precisa localizzazione del toponimo in Collina occorre riportarci alla bolla apocrifa dell’arcivescovo Landolfo del giugno 1114, dove si legge “SanctiBartholomei sita in pertinentia castri Ceppaloni” (fonte: A.Piranesi - Note di diplomatica vescovile beneventana, II Vescovi suffraganei, in Bullettino dell’Archivio Paleografico Italiano, 1955).
Attualmente sopravvive il solo ricordo del vecchio nome della frazione Beltiglio di Ceppaloni, per secoli chiamato S. Bartolomeo.
Spero con questo modesto lavoro di aver stimolato i beneventani e non a voler riscoprire il culto dell’Apostolo Bartolomeo, che insieme ai due Apostoli San Matteo e San Andrea, i cui venerati corpi custoditi a Benevento, Salerno e Amalfi, formano un unicum nel mondo per la stretta vicinanza.
CESARE MUCCI