Coldiretti, Vinitaly 2017: le imprese sannite scaldano i motori In primo piano

Dal 9 al 12 aprile una folta rappresentanza di imprese della provincia di Benevento sarà a Verona per la 51esima edizione del Vinitaly, la vetrina internazionale di promozione dei vini e delle produzioni tipiche dei territori.

“Vinitaly rappresenta una kermesse di grande importanza - dichiara il presidente di Coldiretti Benevento, Gennarino Masiello - soprattutto per il Sannio che è un territorio ricco di eccellenze, di denominazioni (il docg/dop Aglianico del Taburno, la Falanghina del Sannio doc/dop, il Sannio doc/dop, il Benevento beneventano igt/igt) e che con i suoi oltre 11mila ettari di superficie vitata e 11.398 aziende rappresenta la prima provincia del comparto in Campania. Il vitivinicolo rappresenta un traino rilevante per l'economia locale testimoniato, negli ultimi anni, da una forte espansione di imprese che non solo producono uva ma che hanno deciso, in molti casi, di andare direttamente all'imbottigliamento conferendo alle produzioni un maggior valore aggiunto. A queste aziende, poi, si affiancano le cantine sociali storiche che hanno rappresentato e rappresentano tutt'oggi un volano di sviluppo importante per il territorio”.

“Un appuntamento significativo quello del 51esimo Vinitaly - aggiunge il direttore Francesco Sossi - che cade dopo l'approvazione del Testo Unico del vino, normativa per cui Coldiretti, recentemente, ha chiesto alla Commissione Agricoltura della Camera un'accelerazione per la definizione dei decreti ad essa applicati affinché i produttori possano beneficiare concretamente delle semplificazioni introdotte prima della prossima vendemmia. Abbiamo fatto presente, inoltre, l'opportunità di prorogare il termine di accompagnamento all'attuazione del registro telematico oltre il 30 aprile prossimo”.

Durante la quattro giorni della kermesse le aziende parteciperanno a delle Masterclass organizzate dai vari Consorzi di tutela vini campani che daranno vita a una rete di incontri e confronti fondamentali per un settore che è in rapida evoluzione alla luce delle ultime novità normative. E anche all'interno di uno scenario internazionale incerto che rischia di compromettere i dati dell'export verso gli Stati Uniti con la scure della stretta protezionistica promessa dal presidente Trump e il conseguente pericolo per il Made in Italy minacciato anche dallo scandalo delle etichette a semaforo degli alimenti che si vuole imporre in Europa con l’analisi d’impatto sulla dieta mediterranea in contraddizione con le conferme scientifiche sui suoi benefici per la salute.

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