Covid-19 e Fase 2, Ianniello (Ordine dei Medici): ''Non abbassiamo la guardia!'' In primo piano

Diciamolo subito: la pandemia da Covid-19 qui nel Sannio - finora - ci ha solo sfiorato… Fortuna? Prudenza al cubo degli abitanti? Abilità decisionale di chi ci governa? Oppure, qualcuno lassù ci ama?

Probabilmente un mix di tutti questi fattori…

Bene, adesso ci troviamo nel pieno della cosiddetta Fase 2 e dunque siamo più liberi di muoverci e agire, perlomeno all’interno della nostra regione.

Basta con quella “scocciatura” dell’autocertificazione che ci faceva sentire tutti dei sorvegliati speciali, i negozi fisici hanno alzato nuovamente le serrande e, particolare non da poco, l’aria è più pulita ed il sole ci avvolge con i suoi caldi raggi da primavera inoltrata, ma…

C’è un ma grande come una montagna: il “virus bastardo”, come lo chiama Barbara D’Urso, sta sempre lì, ovvero, è sempre in agguato ed il vaccino è ancora di là da venire.

E allora che fare?

L’invito - che, giustamente, suona più come un monito - viene dal presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (OMCeO) della provincia di Benevento, Giovanni Pietro Ianniello, il quale nel corso di un incontro con la Stampa, svoltosi presso l’Auditorium “Giuseppe D’Alessandro”, ha insistito con forza: “Non abbassiamo la guardia, la Fase 2 non significa liberi tutti! Dobbiamo continuare a rispettare le prescrizioni previste sia sull’uso dei dispositivi di protezione sia sul distanziamento sociale, soprattutto per prevenire il cosiddetto contagio di comunità e di ritorno, che si deve perseguire attuando tutte le linee guida e i protocolli operativi elaborati”.

Bisogna seguire la filiera - ha spiegato Ianniello -. Dove c’è il dubbio si deve attivare tutta la procedura come se fosse un caso positivo. Noi ora abbiamo i mezzi a disposizione per far sì che quando un paziente giunge in ospedale, a seconda della capacità della struttura, nel giro di tot minuti o tot ore, possiamo sapere se quel paziente è contagiato o meno e se ha sviluppato le difese. In questo modo saremo in grado di impedirne la diffusione”.

La convivenza con il Coronavirus fa il paio con prudenza, prevenzione e controllo e all’Ordine dei Medici hanno pensato anche ad una massiccia campagna di informazione e sensibilizzazione sul corretto uso delle mascherine.

Ora occorre che non ci siano falle nel sistema. Siamo a disposizione delle varie Istituzioni per collaborare a qualunque livello - ha evidenziato il presidente dell’OMCeO - ed in sinergia con Comune, Provincia e Prefettura di Benevento vorremmo fare dei manifesti murali da affiggere in città come in provincia e anche dei cartelloni da mettere negli studi medici per spiegare ai sanniti come indossare la mascherina, ma principalmente per invitarli al rispetto della mascherina in maniera totale. Inoltre - ha aggiunto - abbiamo una quota di mascherine che non sono DPI, una quota importante, più di 1.000 mascherine, e le vorremmo dare a chi non può permettersi neppure di andare a comprare le mascherine a 50 centesimi”.

Sull’opportunità dei tempi di riapertura, Ianniello così si è espresso: “Sono scelte di natura politica piuttosto che sanitarie. Non si poteva certo rimanere in lockdown in eterno anche perché lo Stato non può sostenere per sempre una quota importante di popolazione. Se sia troppo presto o meno riaprire non lo possiamo sapere, ma di certo sappiamo che la curva del contagio si è abbassata, infatti, dalla prima riapertura dello scorso 4 maggio i contagi sono diminuiti e ciò lascia ben sperare”.

E a proposito di cooperazione fattiva e proficua, il presidente Ianniello ha plaudito all’ottimo risultato ottenuto nella città di Benevento, protagonista in due giorni di ben 3mila tamponi cui si sono sottoposti coloro che durante il lockdown hanno continuato a svolgere il proprio lavoro esponendosi al rischio di contagio, una campagna fortemente voluta dal sindaco Mastella, in collaborazione con la Regione Campania, e grazie all’impegno dell’Ordine dei Medici di Benevento, del Fatebenefratelli, della Misericordia Bn, della CRI e della Protezione Civile.

Dopo l’effettuazione dei tamponi agli operatori sanitari e alle categorie a rischio, si passerà alla fase più importante che sarà quella della somministrazione di migliaia di test sierologici. Mi auguro si riesca a passare in assoluta sicurezza e tranquillità dalla fase della pandemia a quella della endemia”, ha così concluso Giovanni Pietro Ianniello.

ANNAMARIA GANGALE

annamariagangale@hotmail.it