Dalla ruota panoramica alla ruota della fortuna In primo piano

Dopo aver vinto le elezioni comunali il Sindaco Mastella ha voluto deliziare la città di Benevento, nelle feste natalizie, con l’installazione di una ruota panoramica davanti alla Rocca dei Rettori Pontifici.

Io che, da quasi mezzo secolo, abito in Piazza Castello, per oltre un mese ho dovuto chiudere le tende delle finestre prospicienti la stessa per evitare gli sguardi in casa dei curiosi fruitori della giostra.

Per fortuna gli anni successivi il Sindaco è stato più sobrio e non ha ripetuto l’iniziale coupe de theatre, limitandosi a confermare le due giostrine per bambini (un trenino elettrico ed un calcio in culo), allietandomi nel fine settimana e nelle festività comandate (24, 25, 26, 31 dicembre e 6 gennaio) con tre/quattro canzoni natalizie (sempre le stesse; un incubo) che per oltre un mese, dalle 18,00 alle 23,00, ogni mezz’ora si irradiavano dall’enorme albero di natale illuminato posto nella sottostante Piazza IV Novembre (alla faccia del piano di zonizzazione acustica approvato dal Comune di Benevento, avrebbe detto Totò).

La nuova sindacatura ha apportato anche nella vita amministrativa questa vena artistica inaugurando l’era dei Consiglieri Delegati e dei Vicesindaci a rotazione, in una sorta di giostra barocca che gira e rigira, ritirando e distribuendo deleghe e cariche.

Insomma si è passati dalla ruota panoramica alla ruota della fortuna, senza alcuna idea di città, tanto meno di una sua identità e vocazione prospettica.

Molti Consiglieri si sono appassionati a questo strano gioco dell’oca ed hanno cercato di coltivare il proprio hortus conclusus. Tirando i dadi di una politica pret a porter sono andati avanti di tre caselle per tornare indietro di due, e così via.

L’epilogo è sotto gli occhi di tutti. Un logoramento reciproco nell’intento di logorare il Sindaco, per addivenire ad un patto di fine consiliatura, dai titoli roboanti ma dai contenuti inesistenti. Per … ricominciare a giocare.

Il Sindaco Mastella ha affermato urbi et orbi che si ritirerà in consiglio spirituale presso la Basilica della Madonna delle Grazie, e che solo dopo essere stato illuminato comunicherà il ritiro o meno delle dimissioni rassegnate.

I cittadini sbigottiti non sanno più a che Santo votarsi, visto che la Madonna delle Grazie è divenuta appannaggio del Sindaco.

Meglio la rotazione di deleghe e di Vicesindaci o le elezioni? Quale è l’alternativa, se c’è.

Le ipotesi ed i nomi che circolano sono inquietanti. Il vecchio che si (tra)veste di nuovo. La politica politichese camuffata da società civile. Res nullius dicevano i romani.

Non si vedono all’orizzonte persone del calibro di un Antonio Pietrantonio, che ha fortemente impresso l’idea di una Benevento come città culturale e turistica; di un Pasquale Viespoli, che ha saputo catalizzare l’entusiasmo popolare e realizzare importanti opere; di un Sandro D’Alessandro, che con signorilità e pacatezza ha continuato nella scia di Viespoli.

Preoccupato da questo fosco quadro caravaggesco mi avventuro in un ardito suggerimento (tanto le abbiamo provate tutte).

Credo che un ottimo Sindaco di Benevento potrebbe essere la Signora Gina: una semplice massaia abituata a far quadrare l’economia familiare con le poche palanche portate dal marito.

Ottimizzerebbe le risorse esistenti; ridurrebbe drasticamente i costi, specie quelli di estetica politica e gli enormi sprechi esistenti; intercetterebbe i finanziamenti per la realizzazione dei piccoli interventi necessari alla città; bacchetterebbe i funzionari ed i dipendenti distratti o svogliati, non distribuendo loro straordinari e premi a gogò. Il tutto nell’assordante silenzio del suo esempio.

Senza presenzialismi mediatici, preferendo il fare al dire. Non ne avrebbe il tempo e la voglia.

C’è un grande bisogno di aria pulita, di persone semplici che facciano cose semplici nell’interesse di cittadini semplici. Trovando la loro visibilità nell’invisibilità del lavoro quotidiano.

Non di ruote panoramiche o di ruote della fortuna.

Incrociamo le dita.

UGO CAMPESE