Il Teatro Comunale riapre il sipario In primo piano
Non è giorno come gli altri per la città capoluogo, dopo oltre un decennio il Teatro Comunale ”Vittorio Emmanuele”, in Corso Garibaldi, ritorna al suo antico splendore, inaugurato il 16 settembre, nella tarda mattinata dal primo cittadino Clemente Mastella. Con il rituale del taglio del nastro, la tela chiusa mostra nuovamente la scena, calcata da attori prestigiosi nelle precedenti edizioni di Città Spettacolo.
Clemente Mastella non nasconde la sua emozione per l’evento atteso, viene restituito alla comunità non solo uno spazio fisico, ma quello della rappresentazione e dell’immaginazione. Egli ha evidenziato: “Qui i cittadini potranno godere momenti di gioia e di serenità in un tempo storico difficile per tutti”.
L’arcivescovo metropolita mons. Felice Accrocca ha impartito la benedizione nel teatro gremito di autorità civili e militari, di fasce tricolore, alcuni sindaci sono pervenuti quasi al termine dell’inaugurazione. Il presule ha sottolineato che: “La città ritrova la vocazione culturale, una visione a lungo termine, per rinascere”.
La riapertura è stata promossa dal direttore artistico di Città Spettacolo Renato Giordano. Non è mancata un’altra tessera del mosaico culturale l’Orchestra del Conservatorio “Nicola Sala” di Benevento, diretta dal Maestro Francesco D’Ovidio. Le note si sono diffuse armoniosamente e il coro ha eseguito il canto degli Italiani e l’Inno alla gioia o Ode alla gioia.
Al centro della scena una sedia rosso porpora è stata posizionata, il direttore artistico Giordano chiama il testimone atteso Beppe Barra. Il famoso attore ha rimarcato che in questo teatro: “C’è un pezzo della mia storia”. Si esibisce con una sua versione de “La vecchia scorticata” di Giambattista Basile (1566-1632), tratta dal Pentamerone, una narrazione letteraria strutturata in cinque giornate ed altrettanti racconti. L’artista ha detto che Basile è il primo autore di fiabe per bambini, ancor prima dei fratelli Grimm, di Andersen. Con la sua verve comica, la sua versatilità vocale, la sua tipica gestualità ha incantato il pubblico.
La sua recitazione è stata interrotta per alcuni istanti da un signore, che dal palchetto risponde cellulare. Con la sua sottile ironia ha replicato: “Se chiedono di me, ditegli non ci sono”. Ha ripreso il monologo, al termine della ineguagliabile perfomance ha ricevuto scroscianti e prolungati applausi. In scaletta l’Orchestra e il coro del Conservatorio, che hanno celebri aree del melodramma italiano, concludendo con il famoso brindisi della Traviata “Libiam nei lieti calici”.
Sul palcoscenico nel pomeriggio e fino a tarda serata si sono avvicendati artisti locali, attori di teatro, danzatrici leggiadre, per esprimere la bellezza di numerosi linguaggi, per ridare al Teatro Comunale la spinta propulsiva, per ripartire e per riaccendere le luci della ribalta da molti anni spente.
Nicola Mastrocinque
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Ricordiamo che le Edizioni Realtà Sannita nel 2021 hanno dato alle stampe il libro Il Teatro Comunale “Vittorio Emmanuele II” a Benevento dl 1850 al 1900 (la copertina nell’ultima foto in basso), scritto da Antonio D’Argenio.
Quarta di copertina: La realizzazione del teatro cittadino è vista nell’evolversi del tessuto socio-economico, nonché politico ed urbanistico, della città nell’Ottocento. Dal reticolo sociale emergono non solo i grandi personaggi ma anche, e soprattutto, i personaggi minori. La città di Benevento ha una storia antichissima, ma qui si sofferma l’attenzione solo sull’ultimo periodo di appartenenza del Ducato allo Stato Pontificio e sui primi passi del nuovo Stato Unitario attraverso le vicissitudini della costruzione di una opera pubblica (il teatro di città) che diventa un simbolo di status per un riconoscimento anche nazionale. Di pari passo, però, la vicenda permette di analizzare la serietà con cui le varie amministrazioni, che si sono susseguite nel governo cittadino, hanno affrontato gli enormi problemi che, nelle varie e diverse epoche, le hanno investite. Convinto che la storia locale permette di intrecciare diversi livelli di indagine, quali la storia delle Istituzioni, la storia Sociale, la storia di “genere”, l’autore si concentra su un ambito di scala ridotto per costruire percorsi di partecipazione della Storia come disciplina di studio e di ricerca.
Antonio D’Argenio (Benevento 1957) è docente di Discipline Giuridiche ed Economiche nelle scuole superiori (da ultimo presso il Liceo Scientifico “G. Rummo”). Ha collaborato per alcuni anni come “contrattista” con Paolo Macry al Dipartimento di Storia Contemporanea presso l’Istituto Universitario Orientale di Napoli. È membro del Comitato Tecnico Scientifico dell’Istituto per la Storia del Risorgimento di Benevento. Già consulente finanziario, è iscritto al Registro Educatori Finanziari - AIEF. Uomo di sport, è stato delegato provinciale FIGC.
Il Teatro Comunale “Vittorio Emmanuele II” a Benevento dal 1850 al 1900 di Antonio D’Argenio - Pagg. 68 + 34 pagine di documenti e rassegna fotografica - Prezzo di copertina € 12,00 - Codice ISBN 978-88-99324-42-1