La nota elogiativa dell'on. Mario Pepe sul programma di mandato presentato dal sindaco del capoluogo sannita In primo piano

“Il programma di mandato presentato dal Sindaco Ing. Fausto Pepe alla comunità cittadina, alle forze politiche e istituzionali e alle associazioni produttive rappresenta un salto di qualità sul piano della metodologia di approccio e sul piano dei contenuti programmatici”.

Questo l'incipit di una nota dell'on. Mario Pepe diffusa agli organi di stampa.

“La centralità che assumerà la Città di Benevento negli anni futuri - ha aggiunto - non si richiama alla sua fenomenologia storica ma alle implementazioni che arricchiranno nel tempo non solo la forma urbis ma anche la comunitas nei suoi aspetti umani, antropologici, culturali e soprattutto istituzionali.

La Città di Benevento diventerà l’istituzione maior attorno a cui bisogna raccordare le politiche territoriali finalizzate a concepire il territorio come risorsa di sviluppo e di dinamismo programmatico.

La forza del sapere e della ricerca che è espressa dall’Università del Sannio potrà certamente aiutare la Città di Benevento ad essere Ente di coordinamento e di Interconnessione nelle questioni della vita amministrativa.

L’Università e la comunitas Beneventana devono procedere in una forte azione di simbiosi culturale e politica.

Benevento - ha proseguito il deputato democratico - ha bisogno di grandi eventi e di scelte coraggiose per diventare la Città frontiera del Mezzogiorno con una duplice proiezione vettoriale verso il Tirreno e l’Adriatico.

La comunità Beneventana e Sannita deve sentirsi nei suoi dinamismi, nelle sue scelte istituzionali, nei suoi propositi la Città dell’UNESCO.

Soprattutto per le sue ascendenze storiche, artistiche, architettoniche che devono diventare unitamente alla qualità del topos ambientale la risorsa e la prospettiva di un cambiamento vero e autentico della geografia umana e sociale della nostra realtà cittadina.

Il Sindaco Fausto Pepe - ha terminato dunque l'onorevole - nel chiudere la sua ottima relazione di mandato auspica, ma lui ne è profondamente convinto, una open sociaty, una società aperta al nuovo, al diverso, alla integrazione che abbia il suo centro di irradiazione e propulsione nel Comune come Ente di autogoverno del suo territorio”.

 

 

 

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