L' UNITALSI : quando il sacrifico diventa regola di vita In primo piano
La gioia
della condivisione del servizio religioso e la realizzazione della
crescita umana e cristiana dei propri aderenti a favore degli
ammalati e i disabili sono alla base dell'UNITALSI ( Unione
Nazionale Italiana Trasporti Ammalati a Lourdes e Santuari
Internazionali), l'associazione che fondata nel 1903 raccoglie i
volontari che offrono il proprio tempo libero per fornire uno
straordinario servizio a chi è nel disagio.
All'associazione
aderiscono giovani, affermati professionisti, uomini e donne di ogni
cultura e posizione economica animati da un comune spirito di
reciproco e convinto desiderio di infondere nei meno fortunati
quella speranza che deve accompagnare la vita di ogni cristiano.
I volontari
dell'Unitalsi rappresentano, quindi, l'esempio dell'esternazione
pragmatica della vera essenza dell'uomo che lo contraddistingue
dagli altri esseri della sua stessa specie: il rispetto della dignità
umana e la contribuzione a migliorare la qualità di vita di
chi vive nella sofferenza fisica e psichica. Un esempio di
comportamento, quello dei volontari dell'Unitalsi, che ci fa
riflettere sui veri valori della vita e sulla spiritualità,
punti di riferimento in ogni tempo storico, sociale e soprattutto
politico.
Il treno
bianco che conduce ogni anno gli ammalati a Lourdes è la
testimonianza di quanta solidarietà ed altruismo albergano nel
cuore degli uomini. Ed è lo stesso Presidente dott. Pasquale
Zagarese, oncologo, specialista in senologia presso l' Ospedale
Civile Rummo, a darci chiarimenti in proposito e nel gran da
fare per l'organizzazione del viaggio a Lourdes che si svolgerà
dal 14 al 20 aprile egli stesso ha cercato una breve pausa per
rispondere ad alcune domande.
D. Quest'anno
è particolarmente importante per l'Unitalsi perché
ricorrono 150 anni dall'apparizione della Vergine a Bernardette,
per cui è prevista una grande adesione. In genere chi sono gli
accompagnatori?
R. Gli
accompagnatori sono i soci volontari che si distinguono in un gruppo
storico e in un gruppo di ausiliari che dopo 3 anni di partecipazione
ai pellegrinaggi diventano soci ordinari. Le tappe del percorso di
Bernardette sono quattro : la visita alla grotta, la visita alla casa
di Bernardette, la visita alla fonte battesimale e quindi al
santuario.
D. Perché
è particolarmente gratificante andare a Lourdes con il treno
bianco? Che cosa si prova ad assistere gli infermi in questo posto
sacro che vede la maggiore presenza di fedeli fra i luoghi di culto?
R. Una
grande sensazione di certezza, di solidarietà ed umanità
pastorale che accomuna tutte le religioni. Poi il clima e l'ambiente
fantastico dove l'uomo comprende il concetto dell'essenzialità.
Darsi all'altro in maniera gratuita fa sì che si torni nel
proprio ambiente arricchiti di una esperienza umana e spirituale
unica, dettata non dal fanatismo religioso ma da quell'equilibrio
che solo la fede sa dare.
D. Una
notevole opera assistenziale quella svolta dall'Unitalsi nella
nostra provincia; di chi si occupa con precisione questa associazione
?
R. Il cuore
dell'associazione è il malato diversamente abile. Ha due
macroaree : la prima è la formazione del personale nel ruolo
assistenziale di carattere pratico e spirituale. La seconda macroarea
organizza pellegrinaggi nei vari santuari mariani italiani ed esteri.
Negli ultimi anni l'associazione si è affacciata nel sociale
entrando in rete con le varie agenzie educazionali e formative.
D. Cambierebbe
qualcosa nell'organizzazione di questa associazione? C'è
qualche richiesta specifica che farebbe alle Istituzioni?
R. Nell'associazione
sarebbe opportuno alleggerire l'organizzazione strutturale, dando
più potere all'Assemblea dei soci e al Consiglio. Alle
Istituzioni non ho richieste da fare, in quanto i servizi sociali
sono ben rapportati a tutti noi. Il nostro è un movimento
ecclesiale e abbiamo avuto sempre come punto di riferimento i dettami
del vescovo e poi ci stiamo raccordando con l'Ufficio Pastorale
della Salute per un programma comune.
D. Lei,
Presidente, nonostante la sua professione di medico che l'impegna
molte ore e in numerose attività, dedica il suo tempo libero a
questa associazione. Perché ?
R. Fondamentalmente
perché amo l'uomo. Credo nel senso della sofferenza e i
giovani devono tener presente questo messaggio : in ogni uomo c'è
la bontà. Direi al giovane di girarsi intorno perché
anche nell'ordinario può fare cose straordinarie : servire
l'altro è fare la felicità dell'uomo. Inoltre devo
aggiungere che io vengo dalla formazione Scouts che educa il giovane
al servizio, alla scelta di vita , a scoprire la propria vocazione
qualunque essa sia.
D. Ha un
desiderio che vorrebbe realizzare ?
R. Si,
infatti, uno degli obiettivi che mi pongo è guardare dopo di
noi con un progetto per la realizzazione di una Casa Famiglia gestita
dai diversamente abili e dai volontari.
In
riferimento alle sue parole possiamo concludere con Giovanni Paolo II
: Servire è manifestazione di libertà
dall'invadenza del proprio io e di responsabilità verso
l'altro; e servire è possibile a tutti, attraverso gesti
apparentemente piccoli, ma in realtà grandi, se animati da
amore sincero .
Marisa
Zotti Addabbo