Operazione ''Pagnalè'': sgominata banda di ladri e spacciatori. Arresti, denunce e sequestri In primo piano

Sin dalle prime ore della mattina  i carabinieri della Compagnia di Cerreto Sannita hanno dato esecuzione nelle province di Benevento e Caserta ad un provvedimento cautelare, emesso dal giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Benevento, su richiesta dei magistrati della locale Procura, nei confronti di 10 soggetti indagati, a vario titolo, dei delitti di furto aggravato in abitazione, spaccio di sostanze stupefacenti del tipo hashish e marijuana e porto e uso di arma comune da sparo e di favoreggiamento reale.

Il provvedimento scaturisce da articolata attività d’indagine, condotta certosinamente dai carabinieri tra il mese di gennaio e novembre 2017, in merito alle attività criminose poste in essere da un gruppo di persone, nell’aerea della Valle Telesina e dell’alto casertano.

Le investigazioni dei carabinieri, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Benevento, hanno consentito di acquisire gravi indizi di colpevolezza in relazione alla commissione ben 11 casi di furti in abitazione, perpetrati tra le province di Benevento e Caserta nel giro di pochi mesi, nonché in relazione ad un’attività di spaccio organizzata al dettaglio di sostanze stupefacenti, con base operativa in Telese Terme, anche nei confronti di soggetti di minore età.

Infine è stato accertato, in un caso, il furto di un fucile da una abitazione  detenuto e portato illegalmente da alcuni degli indagati.

Nel corso dell’indagine, denominata convenzionalmente “Pagnalè”, termine della lingua romanì abruzzese, utilizzata nelle indagini da alcuni indagati per identificare proprio i carabinieri sono state inoltre arrestate 5 persone, di cui 4 in flagranza di reato e 1 in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare, denunciate a piede libero 12, sequestrati circa 500 grammi di droga tra cocaina, hashish e marijuana e recuperata refurtiva, costituita da monili in oro ed altri preziosi e danaro contante .

Grazie all’utilizzo di attività di natura tecnica, in uno con le tradizionali metodologie investigative, appostamenti, pedinamenti e riprese video, utilizzate dagli inquirenti è stato possibile documentare e ricostruire l’attività delittuosa compiuta nel momento dello svolgimento ed acquisire consistenti elementi probatori , riconosciuti dal Gip nel provvedimento applicativo delle misure coercitive.