Rincari estivi in era Covid: la denuncia dell'Aduc In primo piano
“Ufficialmente i tassi inflattivi sono dentro i numeri di quella che viene considerata come una buona economia. Qualche prodotto schizza di più verso l’alto, ma è compensato da quelli verso il basso e soprattutto dalla fiducia di consumatori e imprese. Tutti ottimisti. Ma la sensazione diffusa che sia in atto l’applicazione di una sorta di “tassa covid” è confortata dalle diverse segnalazioni che ci giungono per: generi alimentari soprattutto quelli di stagione, bar e ristoranti, servizi alla persona, energia, turismo, immobiliare, etc”. Così Vincenzo Donvito, presidente Aduc - Associazione per i diritti degli utenti e consumatori.
Ecco
cosa accade per due prodotti base dal cui andamento dipende tutto il
resto.
Per luce e gas,
nonostante i numeri dell’Autorità dell’Energia (Arera: -9,9 per
luce e +15,3% per gas -2) gli aumenti per il momento saranno
contenuti grazie all’istituzione di un fondo per attenuare
l’impatto dell’aumento delle materie prime.
Per la benzina,
in base al Quotidiano Energia, il prezzo alla pompa sale a 1,628
euro/litro, per il diesel è a 1,489 euro/litro, valore massimo da
gennaio 2020.
“I singoli rivenditori di prodotti e servizi
usano nuove strategie rispetto al passato - sottolinea
il presidente Aduc -.
L’esempio dei trasporti è tipico: tariffe aeree grossomodo uguali
a prima ma i servizi aggiunti aumentano di numero e di prezzo,
servizi dei quali è difficile farne a meno (tipo bagaglio); treni
con prezzi nell’ambito degli aumenti stagionali ma con sempre meno
posti disponibili se non per servizi considerati di qualità
superiore e più costosi (per alcune tratte si paga anche il triplo
della tariffa base). Un contesto in cui il consumatore si
difende poco se non, in casi limite ancora presenti, da fornitori che
spacciano i loro problemi per “diritti acquisiti dalla normativa
covid” (es: palestre, servizi turistici vari).
L’unica difesa - avverte Vincenzo Donvito - è l’attenzione individuale di ognuno a non fermarsi al primo e accattivante invito al consumo, accettare di consumare solo dopo esplicita conoscenza e accettazione delle clausole. Tutto in attesa che il legislatore non continui a limitarsi ad aiuti a pioggia, ma incida sulle imposte base dei prodotti e dei servizi”.