ROMA - Riunione dell'UPI contro il D.L. 138. Cimitile: Chiesto lo stralcio dei provvedimenti di soppressione In primo piano

L'Unione delle Province d'Italia chiede lo stralcio dei provvedimenti sulle piccole Province e sui piccoli Comuni dal decreto legge per la finanza pubblica.

Il presidente della Provincia di Benevento, Aniello Cimitile, ha auspicato che questa richiesta sia fatta propria da tutta la deputazione parlamentare sannita.

L'impegno prioritario, oggi, è salvare l'ente pubblico territoriale rappresentativo dei bisogni e delle istanze delle aree interne: stabilito ciò, si può pensare ad una riforma dell'assetto costituzionale dello Stato”.

Queste le conclusioni della riunione svoltasi oggi pomeriggio a Roma e indetta dall’Upi con i Presidenti delle Province che il decreto legge n. 138 del 13 agosto 2011 vuole cancellare (Vercelli, Asti, Biella, Verbano-Cusio-Ossola, Lodi, Rovigo, Gorizia, Trieste, Imperia, Savona, La Spezia, Piacenza, Massa Carrara, Pistoia, Prato, Terni, Ascoli Piceno, Fermo, Rieti, Campobasso, Isernia, Crotone, Vibo Valentia, Caltanissetta, Enna, Ogliastra, Medio Campidano e Carbonia Iglesias), cui ha partecipato anche il Presidente Cimitile.

Al termine della riunione, Cimitile ha dichiarato:

«La riunione all'Upi ha sancito, oggi, la netta e unanime presa di posizione perché si stralcino dal Decreto legge n. 138 i provvedimenti relativi all'abolizione delle piccole Province e dei piccoli Comuni. Tale richiesta nasce da moltissimi ragionamenti, che peraltro non appartengono più soltanto alle Province stesse, ma trovano conferme e sostegni anche in altre sedi.

La prima di tali considerazioni, peraltro già emersa nel corso dei lavori del 19 agosto in Consiglio provinciale con gli interventi miei e del Sindaco di Castelfranco in Miscano, si fonda sui rilievi di illegittimità e di incostituzionalità rispetto al provvedimento per quanto attiene gli articoli 15 e 16. Anche illustri costituzionalisti e accademici hanno evidenziato le medesime perplessità che pure si stanno facendo strada nella Commissione Affari Costituzionali del Senato.

La seconda considerazione dell'Upi nasce dall'analisi sempre più approfondita dei dati e delle cifre, la cui conclusione è che la cancellazione delle piccole Province non comporta vantaggi di natura economica per le casse pubbliche. Questo ha, come riflesso, il venire meno del requisito di urgenza che può giustificare la presenza di tali misure in un decreto legge.

L'Upi, inoltre, chiede lo stralcio perché le predette norme, com'è ormai sempre più evidente a tutti, ben lungi dal costituire la riforma tanto attesa dell'intelaiatura organizzativa dello Stato, sulla quale certamente si deve tutti lavorare, rappresenta invece il contentino dato in pasto alla demagogia dilagante, costituendone pertanto un ostacolo, anziché un contributo, ad un serio processo riformatore.

A tale proposito l'Upi dichiara di voler recare il proprio contributo al processo riformatore ed ha dunque sollecitato ancora una volta la conclusione dei processi in corso come quelli per l'adozione della Carta delle Autonomie. Molte sono le proposte che l'Upi formula per tale obiettivo, anche mettendo in discussione se stessa nell'assetto globale della riforma dello Stato, secondo il dettaglio che verrà al più presto formalizzato.

Tornando a quanto era stato evidenziato in Consiglio provinciale di Benevento il 19 u.s. circa l'insussistenza dei vantaggi economici per le casse pubbliche che, secondo taluni, deriverebbero dalla cancellazione delle piccole Province, conforta, oggi, leggere, nella Relazione della struttura tecnica della Commissione Bilancio del Senato sul decreto legge n. 138, che non solo il provvedimento non produce riduzioni di spesa pubblica, ma addirittura comporta, realisticamente, il rischio di un aumento della stessa.

Alla luce di tali evidenze auspico nel modo più fermo che la richiesta di stralcio delle norme sugli enti locali territoriali venga condivisa in maniera bipartisan e divenga patrimonio e proposta comune dei rappresentanti sanniti al Parlamento.

Molto si è parlato di emendamenti in sede di conversione in legge del decreto n. 138, ebbene io ritengo che lo stralcio sia il primo e prioritario emendamento. Oggi è più che mai necessario, infatti, sostenere la non cancellazione della Provincia di Benevento e delle altre piccole Province e a maggior ragione da parte di chi vuole salvaguardare proprio una prospettiva seria, più forte e globale di riforma dello Stato.

E' importante assumere con decisione una posizione chiara su questi temi e soprattutto sullo stralcio. Qualsiasi altra ipotesi di soluzione della problematica, infatti, comprese quelle degli accorpamenti di Province e/o di nascita di nuove Regioni non possono che essere rinviate ad altro momento della politica e del dibattito pubblico».

 

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