Scuola - Delli Veneri: Bene ai 67mila posti di ruolo, ma i 330 precari sanniti devono poter avere certezze in loco In primo piano

“La FLC non ha siglato la pre intesa con l'Aran il 19 luglio 2011 che interviene modificando strutturalmente il CCNL con una riduzione delle retribuzioni per i neo immessi in ruolo e riducendo la massa salariale di tutto il personale”.

E' quanto afferma Vincenzo Delli Veneri - segretario generale della FLP (Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL) - intervenendo sulla questione del Piano triennale di assunzioni nella scuola.

“Non è messo in discussione il piano triennale di assunzioni previsto nel decreto sviluppo - spiega Delli Veneri - frutto delle mobilitazioni e delle iniziative politiche e legali  messe in campo dalla FLC CGIL nei mesi scorsi, insieme alle lavoratrici e ai lavoratori, che rappresenta una prima risposta alla richiesta di stabilizzazione del personale avanzata formalmente dalla FLC al Governo con l' (Operazione Centomila novembre 2010) e la Piattaforma su reclutamento e precariato aprile 2011).

Oggi, però - continua -, ci chiediamo se effettivamente sarà possibile per i precari della Provincia di Benevento poter beneficiare di queste stabilizzazioni.

Il motivo è facilmente comprensibile: se non ci sono posti vacanti, le possibili 330 stabilizzazioni (docenti e ATA) potrebbero in parte andare ad altri territori, più facilmente al nord dove ci sono posti vacanti.

I nostri precari subirebbero un’ulteriore beffa.

Questi i motivi della freddezza con cui la FLC e la CGIL ha accolto la proposta. Chiaro che non stiamo rinunciando ai 67.000 posti di ruolo, ma vorremmo che questi si realizzassero senza stravolgere i diritti dei lavoratori, e senza che ci sia un’ulteriore penalizzazione del meridione.

Per la prima volta nella Scuola, mentre il Contratto Nazionale è bloccato fino al 2014, se ne stipula uno apposito per i neo assunti al ribasso, giustificato dal controllo dei presunti effetti economici, per il “rispetto dell'invarianza finanziaria” dettato dall'art. 9 del Decreto Sviluppo. L'accordo introduce una pericolosa novità: il neo immesso in ruolo deve costare quanto il precario. I nuovi assunti, con anzianità dai 3 a 8 anni, avranno stipendi più bassi dei loro colleghi che svolgono lo stesso lavoro, con riflessi anche sulle pensioni.

I più pessimisti vedono in questa proposta l’applicazione alla scuola del piano Marchionne”.

La FLC ritiene necessario rivedere radicalmente le politiche sulla scuola messe in campo da questo Governo che hanno determinato i tagli e le riduzioni di risorse nei comparti della conoscenza; occorre rendere stabili e pluriennali le dotazioni organiche del personale docente e ATA, superando l'attuale distinzione tra organico di diritto e organico di fatto; il diritto ad avere un contratto a tempo indeterminato non può essere barattato con la dignità del lavoro a partire da condizioni salariali accettabili; attendiamo conferma, in maniera chiara e precisa, delle annunciate stabilizzazioni di 67.000 precari, docenti e Ata, che dovranno essere completate entro settembre 2011. Le stabilizzazioni dovranno proseguire negli anni 2012 e 2013, avendo certezza dei tempi;

Esistono soluzioni alternative - conclude il segretario - per dare attuazione al piano triennale secondo il principio dell'invarianza finanziaria utilizzando, in un’ottica solidaristica, le economie contrattuali derivanti dal fondo dell'istituzione scolastica, senza intaccare il contratto nazionale.

Vogliamo informare i lavoratori e decidere insieme a loro”.





Altre immagini