Una seria riflessione sul gioco In primo piano
In tempi in cui la cultura sembra vivere momenti difficili, e a volte di abbandono, apre il cuore alla speranza la realizzazione di un progetto a loro dedicato, che li avvicina all’esperienza teatrale in modo serio, composto, partecipe.
I ragazzini hanno avuto un approccio convinto a temi di grande formazione per la loro vita: il rapporto con i genitori, con i compagni, la partecipazione al gioco, spesso vissuto come un momento di compensazione per genitori sempre più indaffarati o in carriera. Hanno, però, anche avuto momenti di riflessione su un tema astratto e concreto insieme, immanente nella vita quotidiana ma sfuggente nella sua definizione: il tempo, un’astrazione quanto mai reale, che ha impegnato filosofi e scienziati da sempre.
Naturalmente occorreva una mano capace – e direi soprattutto intimamente partecipe – per affrontare un tale compito. Lo hanno egregiamente realizzato Tiziana Maio, Claudio D’Agostino e Peppe Fonzo con un loro progetto (Sleng) in collaborazione con il Piccolo teatro Libertà e con Enzo Mirone. L’iniziativa è stata rivolta ai piccoli di un rione spesso “ai margini” della vita culturale cittadina, ma non solo a loro. Un’altra fase del progetto vede impegnati anche i “grandi”.
I piccoli attori hanno presentato un lavoro, liberamente tratto dal libro “Momo” di Michael End, intitolato “Fine primo tempo” quasi a prefigurare un “secondo tempo” da completare in seguito. Hanno rappresentato i loro giochi e la loro vita, fatta a volte anche di solitudine e frustrazioni. Come è norma, in questi casi, va elogiato tutto il cast dei partecipanti e a tutti deve essere garantito il nome in tabellone: Carmine Penna, Daniele Soreca, Davide Iengo, Francesco Zoino, Gabriele Penna, Rosanna Leva, Sabatino Mafia, Sabrina Crafa.
Luigi Palmieri