La bufala Società
Cavalie', avete
saputo? senza neppure uno straccetto di saluto, Gelsomina ci
notifica: Anche la provincia di Benevento sarà inclusa
nell'area di produzione del latte di bufala a denominazione di
origine. Per ora è solo una proposta: l'ha avanzata il
presidente della Camera di commercio.
Basta! ha detto
Gennaro Masiello Basta, con l‘emigrazione anonima oltre i
confini provinciali del nostro latte bufalino!
E' tempo di entrare nel
novero ufficiale dei produttori di latte di bufala e suoi derivati.
Sconfiggiamo per sempre l'anonimato del nostro latte, così
come facemmo con il vino.
Vi ricordate, cavalie'?!
Una volta il prodotto caro a Noè veniva prelevato da ditte
forestiere ( si vociferava anche toscane...Oh, il Chianti!) che se lo
etichettavano come loro prodotto. Capitanate dalla Coldiretti le
nostre terre a vocazione vinaria difesero ad oltranza i natali del
loro prodotto.
La guerra fu lunga ed
incerta. Poi, il bollettino della vittoria: le orde di
imbottigliatori stranieri risalgono precipitosamente i monti da cui
erano discesi a fare man bassa del nostro Aglianico e confratelli.
Alcuni dicono che si registrò una nuova, anche se diversa,
epopea delle Forche caudine.
Cavalie', la guerra
continua a difesa dei nostri prodotti: vinceremo anche la battaglia
del latte! Non vi vedo, però, fare salti di gioia. Addirittura
mi sembrate uno che cade dalle nuvole; come se foste sorpreso assai
di sapere che nel Sannio si allevano bufale...Quanto meno forse
pensate che la produzione di latte bufalino sia scarsissima.
Cavalie', come siete malpensante! Potrebbe anche darsi che il latte
non è moltissimo.
Ma tempo verrà...Ci
stiamo preparando a sferrare l'attacco frontale. La parola d'ordine
è una sola: moltiplichiamole! (le bufale). Facciamo, magari,
il
atto delle sabine, possibilmente gravide; capaci quindi -
come si diceva durante il (ovviamente, deprecato) periodo fascista -
di dare...figli(e) alla patria.
Naturalmente occhio alla
salute delle bufale da acquisire. Alcuni allevamenti dell'area
casertana hanno avuta recentemente notorietà negativa per
l'insorgenza di qualche pericolosa malattia ( cattive lingue hanno
addirittura messo in relazione il cattivo stato di salute di un certo
numero di bufale con i rifiuti tossici inavvertitamente disseminati
sulle ubertose erre di lavoro da certe industrie nordiste...).
Ma la massa delle bufale è sana.
Cavalie', l'allevamento
bufalino rappresenta la nostra rivincita agricolo-produttiva.
L'eldorado del tabacco salento e eneventano sta per
essere rimpiazzato da quello del prodotto bufalino. Fiumi di latte
inonderanno, come benefico limo del Nilo, le assetate terre di mezza
Italia. I beneficiari di cotanto dono berranno a più non
posso, degustando anche le nostre mozzarelle.
Poi, magari, alzeranno i
calici per brindare al Sannio, con l'aglianico di Torrecuso, la
falanghina del Taburno , e con tutti gli altri celebrati vini.
Tempi nuovi ci attendono.
Basta con la solita solfa
di erra di Santi e di antichi monumenti (e c'è
addirittura chi, insaziabile, chiede altre commende, come
l'inserimento della Chiesa di Santa Sofia nel patrimonio mondiale
dell'Unesco...).
Il nostro destino era
racchiuso nel Bue Apis di viale San Lorenzo.
Oggi è tempo di
bufale. Abbasso il cinghiale caledonio che si pavoneggia ancora
nell'arme del Comune di Benevento!
Sul vessillo della
provincia di Benevento, volteggi la Bufala. Onoriamola. Magari
bandendo dalla prossima tavola pasquale ogni tipo di carne bovina....
Così parlò,
come novello Zaratustra, la nostra lavascale.
Gelsomi', tu tiene ‘a
capa fresca!.