Un nuovo polo didattico per la medicina Società
Gli studenti della nostra provincia che ambiscono a realizzare i propri sogni per divenire medici hanno di fronte nuovi scenari e nuovi palcoscenici senza dover peregrinare lungo l’intera penisola. Entro la fine di quest’anno il policlinico di Caserta dell’ateneo “Luigi Vanvitelli” ospiterà le attività di didattica e di ricerca. Questo è quanto è emerso dal recente incontro tenutosi tra il rettore dell’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”, Gianfranco Nicoletti, il provveditore alle opere pubbliche, Placido Migliorino, la dirigente dell’Ufficio attuazione interventi Pnnr e edilizia ospedaliera, Roberta Santaniello, l’impresa Sorgente srl e le maestranze.
«Oggi abbiamo la possibilità di mettere a calendario l’inizio delle attività didattiche e di ricerca che saranno ospitate nel policlinico di Caserta – ha detto Nicoletti – e questa data è la fine di quest’anno. A breve potremo anche indicare la conclusione delle opere dedicate all’assistenza, ma non voglio anticipare nulla. Questo è oggi possibile anche grazie al reperimento di ulteriori 42 milioni di euro che sono stati inseriti nel piano regionale dell’edilizia e per i quali ringraziamo il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, che in questo modo garantisce il completamento dell’opera».
Un’opera che ha avuto un progetto partito più di vent’anni or sono, simbolo di un Paese che arranca nel realizzare opere pubbliche. Nel tempo ci sono state crisi aziendali, rescissioni contrattuali, ma anche un impegno straordinario del rettore dell’Università Vanvitelli, proprietaria dell’opera, per far riprendere i lavori più volte interrotti, e un impegno del Comune di Caserta. L’impegno finanziario di un’opera tra le più costose del Mezzogiorno (si va ben oltre i 174 milioni di euro complessivi preventivati, con la Regione che ha garantito l’acquisto degli arredi interni e delle attrezzature tecnologiche più all’avanguardia sia in Italia sia nel mondo).
«Dobbiamo fare in modo che il tempo perduto diventi un’opportunità – ha spiegato Vincenzo De Luca – e abbiamo poi un accordo con il Comune di Caserta per realizzare le infrastrutture relative alla mobilità, sia su strada sia su ferro, opere fondamentali per evitare che il policlinico sia un grande complesso in una specie di deserto. Quest’opera, straordinaria per il sistema sanitario, deve essere integrata nel tessuto urbano».
Il policlinico dell’ateneo della Vanvitelli si sviluppa su una superficie di 250mila metri quadri e a regime ospiterà circa 350 posti letto e una popolazione studentesca di circa 5.000 persone, in linea con le direttive europee che vogliono massimo 10 studenti per ogni posto letto, tenuto conto che gli studenti iniziano a frequentare le corsie delle cliniche solo negli ultimi anni. Il blocco riservato all’assistenza sarà suddiviso in 5 edifici indipendenti, interconnessi da un unico elemento trasversale di raccordo; coprirà una superficie complessiva di 68.500 mq e ospiterà un piazzale d’accesso al Pronto soccorso con eliporto. Gli edifici destinati alla didattica e alla ricerca si svilupperanno su una superficie complessiva di circa 60mila metri quadri.
Concepito non solo come luogo di cura ma anche come polo didattico e universitario a elevato comfort ambientale e a misura di studente e di paziente, i progettisti, in linea con i principi guida “dell’ospedale umano”, si sono ispirati a un’idea di architettura di riconciliazione con la natura. In quest’ottica sono stati previsti circa 19.000 mq di piazze pubbliche e circa 40.000 mq di parchi e giardini.
GIANCARLO SCARAMUZZO
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