L'Anief boccia la 'Buona Scuola' Società

Si è tenuto recentemente a Benevento uno dei tanti seminari che il presidente nazionale Anief, Marcello Pacifico, sta realizzando sull'intero territorio nazionale. 

L'iniziativa formativa rivolta al personale della scuola, è finalizzata a  far luce sulla riforma e sulle imminenti procedure della mobilità.

Visti i cambiamenti sostanziali dovuti al contenuto normativo e all'ipotesi di contratto siglato, c'è grande disorientamento. E tale situazione è aggravata dall'imminenza di questo concorso improprio che tante polemiche sta suscitando per i numerosi tratti di anticostituzionalità . 

Il presidente Pacifico, relatore del seminario, ospite dell'I.C. Sant'Angelo a Sasso di Benevento, ha svolto il suo intervento nella sede della scuola primaria S. Giuseppe Moscati di Capodimonte, plesso a rischio di soppressione, proprio per sottolineare anche con la sua presenza quanto sia importante prendere decisioni  non dettate  solo dai numeri, visto che questa scuola per il quartiere ha importanza strategica.

L'Anief è una realtà sindacale che si batte per il rispetto dei diritti di tutti e per la trasparenza e non abbassa mai la guardia. Il presidente sta girando tutta l'Italia per portare la sua voce e fare chiarezza in questo dedalo informe di errori normativi. Non può regnare la confusione  in un settore chiave per la formazione dell'uomo e del cittadino. 

Le  sedi Anief in tutt'Italia stanno accogliendo centinaia di ricorrenti contro questo concorso, e come per il piano straordinario di assunzioni che ha reso rovente la scorsa estate, questo periodo è reso incandescente anche dall'imminente pubblicazione dell'ordinanza sulla mobilità, le cui procedure stanno generando anch'esse molto malcontento. 

Non si contestano i cambiamenti per se stessi, si attaccano le procedure che rasentano l'anticostituzionalità. La linearità giuridica non genererebbe contenzioso. La scuola italiana ha bisogno di rinnovarsi sicuramente e nessuno vuole contestare le riforme .

Il fare scuola di qualità presuppone però una rivalutazione della funzione docente e investimenti maggiori nel settore dell'istruzione. Presuppone inoltre il rispetto dello status giuridico e degli standard europei di detto personale. Non possiamo scimmiottare i nostri partner europei se nella sostanza, ancora oggi nel nostro paese, si disattende l'applicazione della  normativa europea. 

EMILIA TARTAGLIA POLCINI 

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