Benvenuto al Papa della provvidenza Chiesa Cattolica

Il nostro mondo ha mille volti. Borghesia spocchiosa ed ostentata ricchezza si affrontano con miseria e sottosviluppo. Il fracasso delle discoteche ingoia giovani vite, l’estremismo disumano ed il folle terrorismo uccidono senza pietà. Liberismo ad oltranza e globalizzazione invadente soffocano ogni identità e autonomia. L’erotismo degradante e la ricerca nevrotica del piacere sporcano l’innocenza e spengono lo stupore. Cattivi maestri siedono in cattedra diffondendo vuoto e non senso, generando smarrimento e morte.

Tristezza e disperazione invadono la famiglia oasi di amore e di vita. Sporcizia, carrierismo, sete di denaro e ipocrisia rallentano e deprimono il cammino missionario della Chiesa nel mondo. Oramai le comunità grandi e piccole non resistono più, nel mentre le politiche umane smarriscono ogni bussola etica capace di favorire la crescita del bene comune. Sembra giunta con largo anticipo la fine dei tempi ad annunciare la morte della speranza.

Nonostante tutto, fioriscono oasi rigogliose di ricerca dell’Assoluto, di sincera autenticità, di forte desiderio di profondità, di testimonianza gioiosa ed eroica di carità, di anelito di Infinito, di impegno serio e gioioso al servizio degli umili e degli ultimi. Ed in quest’ultimo scorcio di quaresima il dono più bello della Pasqua di Resurrezione: Papa Francesco, nuovo vescovo di Roma per presiedere nella carità la Chiesa diffusa su tutta la terra.

Un uomo vero, un uomo semplice ed umile, un prete che ha vissuto fino in fondo, con inflessibile tenacia, e non senza dubbi e ostacoli, l’avventura della vita e della fede, sempre al servizio dei poveri dell’America latina. I suoi primi gesti profetici generano in ognuno di noi sorpresa, stupore e incantamento. Nulla di improvvisato! Giorgio Mario Bergoglio, figlio di poveri emigrati piemontesi ha sempre vissuto così in terra argentina.

Ora la Provvidenza lo ha scelto e condotto a Roma, caput mundi, per annunciare che un nuovo cielo e una nuova terra sono possibili. Libero da fronzoli, paludamenti sontuosi ed opprimenti impalcature diplomatiche, ama tutti ma preferisce i poveri e gli ammalati. E’ il primo Papa gesuita, è il primo Papa sudamericano, è il primo Papa con il nome di Francesco d’Assisi patrono d’Italia.

Ora tutti ci attendiamo gesti coraggiosi e forti per completare l’opera di purificazione e di rinnovamento ecclesiale iniziata da Benedetto XVI, per liberare la curia romana dai tanti intrighi e per trasformare la banca vaticana in banca etica al servizio dei poveri del mondo così da favorire la promozione della dignità umana.

In questa Pasqua tutti ci auspichiamo di veder rifiorire la Chiesa umile e povera al servizio degli ultimi, pensata e voluta dal suo fondatore Gesù, perché risplenda dinanzi al mondo come segno profetico di verità e amore, capace di permettere ad ogni uomo e ad ogni donna l’incontro salvifico con Cristo che per tutti è speranza. Con Papa Francesco, in questa Santa Pasqua 2013, rinasce la speranza di un mondo rinnovato dalla forza convincente dell’Amore. Auguri a tutti.

PASQUALE MARIA MAINOLFI 

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