Il Saio delle Stimmate di Padre Pio a Benevento Chiesa Cattolica

Risuona ancora nel nostro cuore la eco della voce paterna e convincente di Papa Francesco a Piana Romana: «Cari fratelli e sorelle di Pietrelcina e della Diocesi di Benevento, voi annoverate San Pio tra le figure più belle e luminose del vostro popolo. Quest’umile frate cappuccino ha stupito tutto il mondo con la sua vita tutta dedita alla preghiera e all’ascolto paziente dei fratelli, sulle cui sofferenze riversava come balsamo la carità di Cristo».

Papa Francesco ha esortato tutti alla comunione fraterna fra noi, perché solo questa edifica, costruisce e rende capaci di camminare. A quelli che hanno voglia di chiacchierare, criticare, mormorare e bruciare con la gelosia ogni iniziativa di bene, Papa Francesco indica un formidabile consiglio: «Mordetevi la lingua!».

Il Santo Padre è entrato immediatamente in sintonia con la cultura e la spiritualità contadina dei Sanniti. Ha pregato dinanzi all’olmo delle prime stimmate ricevute da Padre Pio a soli 28 giorni dalla sua ordinazione sacerdotale, nel Duomo di Benevento, per le mani dell’arcivescovo ausiliare, il beneventano mons. Paolo Schinosi. Erail 7 settembre 1910. Ha toccato e baciato la statua della Madonna della Libera, tanto cara al Santo pietrelcinese, facendole dono di una preziosa corona del Rosario. Ha auspicato un premio Nobel per gli anziani, affermando che essi sono ricchezza e saggezza per la comunità.

Parole e gesti rispettosi della devozione di un popolo che per questa via ha donato alla Chiesa e al mondo una interminabile teoria di Santi, da San Gennaro a San Pio. Dopo aver descritto le tentazioni del diavolo su Padre Pio, ha sorpreso tutti con la sua domanda: «Ma voi credete nell’esistenza del diavolo?». Mancando un pronto riscontro da parte dei fedeli, il Papa ha detto: «Allora dirò al vostro Vescovo di fare a voi delle catechesi sul diavolo!».

Ha parlato col cuore, abbandonando più volte il testo scritto. Non ha trascurato i problemi dell’invecchiamento e del decremento della popolazione che l’Arcivescovo Felice Accrocca aveva sottolineato come sfide anche per l’attività pastorale nel suo indirizzo di saluto. Su questa traiettoria, continua la presenza del Santo delle Stimmate nella nostra Diocesi.

A motivo del centenario della stimmatizzazione e del cinquantesimo della nascita al Cielo di Padre Pio, i Frati Cappuccini di San Giovanni Rotondo hanno organizzato la Peregrinatio del Saio che Padre Pio indossava il 20 settembre 1918, quando davanti al crocefisso ligneo del coro nell’antica chiesa di San Maria delle Grazie, il trentunenne Cappuccino fu piagato alle mani, ai piedi e al costato. Per cinquant’anni portò impresse nel suo corpo le stigmate di Gesù Cristo che scomparvero prodigiosamente proprio nell’ora della morte, il 23 settembre 1968.

La venerata reliquia del Saio delle stimmate sta attraversando, da un capo all’altro, tutta l’Italia. Ecco perché non poteva mancare, dal 6 al 10 aprile, una significativa sosta nel nostro Sannio, terra natale di Padre Pio «dove tutto ha avuto inizio». Il cristianesimo non è un fenomeno di dimostrazione filosofico-razionale, ma un fenomeno di attrazione, che si genera non per curiosità, ma per amore, tanto da suscitare discepolato e adesione in tutti coloro che sanno andare più in là del fatto fisico e sono capaci di accogliere la gratuità del dono ricevuto.

Il grande storico della chiesa don Giuseppe De Luca (1898-1962), dopo aver cercato e incontrato in Pietrelcina il nostro Padre Pio ebbe a dire, con espressione icastica: «Tu sei un vivo calice per la nostra sete!». Padre Pio, crocifisso con Gesù Crocefisso, ci attira con i miracoli, con lo splendore del corpo piagato, ma soprattutto ci attira con la più grande bellezza, quella dell’amore. Ogni gesto d’amore è sempre belloe ancora più bello è chi ti ama fino al punto estremo. Sulla Croce l’arte divina di amare si offre alla contemplazione cosmica.

Padre Pio diceva: «Sotto la croce s’impara ad amare» e Papa Francesco afferma: «A un Dio umile non ci si abitua mai». Dio ama racchiudere il grande nel piccolo, l’universo nell’atomo, l’albero nel seme, l’uomo nell’embrione, la farfalla nel bruco, l’eternità nell’attimo, l’amore in un cuore, se stesso in un’umile creatura: Francesco Forgione. Sono queste le ragioni per cui il Saio delle Stimmate giunge a Benevento.

PROGRAMMA

â–ª Venerdì 6 aprile, visita nei luoghi della sofferenza: ore 10.00 - Azienda Ospedaliera “G. Rummo”; ore 14.00 - Casa Circondariale; ore 16.00 - Ospedale “Sacro Cuore” dei Fatebenefratelli. Alle 18.00, nella chiesa di San Gennaro è previsto il Sacramento della Riconciliazione, a seguire, il santo Rosario e alle 19.00 - Celebrazione Eucaristica presieduta dall’Arcivescovo Mons. Felice Accrocca e animata dal Coro del Liceo Musicale “Guacci”, diretto dal m° Daniela Polito; alle 20.00 sul Piazzale Giovanni Paolo II, momento musicale dell’Orchestra Filarmonica di Benevento, diretta dal m° Francesco Ivan Ciampa. Testimonianza dell’attore Pippo Franco, intervistato dal giornalista Gigi Marzullo. A chiusura: Atto di affidamento a Padre Pio.

â–ª Sabato 7 aprile, Chiesa di San Gennaro in Via Calandra, mattinata dedicata alla preghiera di gruppi e movimenti ecclesiali; alle 19.00 - Celebrazione Eucaristica, ore 20.00 - Auditorium San Gennaro, Spettacolo organizzato da Antonio Benvenuto.

â–ª Domenica 8 aprile, Festa della Divina Misericordia, alle 9.30 - Santa Messa; alle 11.00 - Coroncina cantata; ore 11.30 - Santa Messa animata dal Coro Ar.Cu.M., diretto dal m° Maria Rosaria Minicozzi; omaggio floreale a San Giovanni Paolo II, apostolo della Divina Misericordia e amico del Stimmatizzato Sannita; ore 18.00 - Altavilla Irpina, Santuario di San Pellegrino e Sant’Alberico Crescitelli.

â–ª Lunedì 9 aprile, ore 18.00 - Montecalvo Irpino, Santuario di San Pompilio Maria Pirrotti e Mamma Bella.

â–ª Martedì 10 aprile, ore 18.00, conclusione della Peregrinatio in Diocesi.

PASQUALE MARIA MAINOLFI

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