Le porte di bronzo della cattedrale di Gravina Chiesa Cattolica

I misteri della fede, secondo il pensiero artistico di Giuseppe Dì Marzo: questo rappresentano i 24 ampi pannelli ad alto rilievo della monumentale porta di bronzo della basilica cattedrale di Gravina In Puglia, recentemente inaugurata. Il Signore ha accompagnato la tua armoniosa mano creativa, geniale Artista del sacro ( e già tanto del profano), vanto, oggi come non mai, del nostro Sannio! . \' Nel chiarissimo testo descrittivo dell\'Opera, elegante composizione dell\'editore Grilli Monsignor Mario Paciello (anche Lui, sannita!) Pastore della diocesi di Altamura Gravina Acquaviva delle Fonti, \'legge\' biblicamente e teologicamente i 24 quadri (venti rappresentano episodi biblici, due enunciano frasi latine e due esaltano degli stemmi). Ad altri l\'impegnativo compito lirico di correlare i grandi pannelli ed il suo elevato significato liturgico. A me sia consentito di esternare, in tutta semplicità, l\'impulsivo commento emotivo per qualche pannello. 5° pannello: L\'ANNUNCIAZIONE DELL\'ANGELO GABRIELE A MARIA DI NAZARET. Vibra, la composizione, sotto l\'effetto galvanizzante del messaggio celeste. Maria, pudica e turbata, si stringe compostamente a sè stessa, come a non volere far disperdere il gioioso, incredibile annuncio. Di Marzo coglie la naturalezza del momento senza cadere in facili trasfigurazioni. La notizia strepitosa coglie la Madonna nella sua semplice dimora. Al suoi piedi, un gattino \'partecipa\': vedi la coda alzata! 6° pannello: MARIA VA A TROVARE LA CUGINA ELISABETTA. Quest\'ultima \'sente\' esultare nel suo grembo il Bambino. L\'incontro tra le due donne è stupendamente accorato nella sua semplicità. Emerge la consapevolezza del volere divino. Di Marzo ottiene il massimo effetto scenico senza accentuare l\'emozione che promana dall\'incontro. 7° pannello: LA NASCITA DI GESU\' A BETLEMME. \'Tu scendi dalla stelle, o Re del Cielo, e vieni in una grotta al freddo, al gelo\". Fa tanto freddo nella grotta, ma Maria si scopre il seno per allattare il suo bambino. Giuseppe, in una sorta di carezza, abbraccia... la maternità. Dal retro, quasi a non volere invadere il maestoso primo piano, si affacciano le teste del bue e dell\'asinello, ad alitare un po\' di calore. II presepe di Di Marzo è tutto li. Senza i doni dei ricchi Re Magi, senza le trombe splendenti degli Angeli, senza neppure i belati delle pecorelle. Maria, Giuseppe ed il Bambinello. Senza neppure il \'nastro celeste\' della stella cometa. Semplicità geniale, quella rappresentata dal nostro Artista! 13° pannello: LA CROCIFISSIONE DI GESU\'. Di Marzo evita la scena scontata delle tre croci: Gesù tra i due malfattori. La morte dell\'Uomo agonizzante è \'addolcita dall\'abbraccio della Madre e di altra donna che simboleggia il dolore dell\'umanità. Cristo è colto in una posa plastica di rara compostezza: il capo reclino, nel doloroso momento che prelude al ritorno al Padre. Di Marzo: no alla teatralità, si alla \'serietà\' dell\'ultimo momento terreno. 14° pannello: LA RESURREZIONE DI CRISTO. \'E\' risorto! L\'Angelo del Signore racconta Matteo fece tremare le guardie del sepolcro che caddero tramortite. Ma Gesù non può, ne deve terrorizzare. Di Marzo coglie il risorto in una visione,suasiva che travalica il trionfalismo. Gesù è il figlio di Dio, ma resta colui che visse con l\'uomo, sofferente, peccatore, ma in via di redenzione. Di Marzo è l\'equilibrato narratore di un \'racconto\' sublime che solo per caso si svolge a Gravina. La maestosa porta di bronzo creata da Giuseppe Di Marzo, su chiara ispirazione del vescovo. Mario Paciello, \'vola\' in ogni luogo. Anche nel Sannio, terra di due sanniti che cantano il Regno dei Cieli e della Terra. In alto i cuori!
Clemente Cassese